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Montenegro,
fuga verso l'indipendenza
Crescenti tensioni con la Serbia. E a
Belgrado intanto si aggrava la crisi energetica
di LUKA ZANONI Aumentano
i contrasti tra Serbia e Montenegro. La coalizione “Viviamo meglio” formata
dal DPS del presidente Djukanovic e dal SDP (la NS, Partito popolare, e’
uscito di recente dalla coalizione), ha formulato una nuova piattaforma
che ridefinisce i rapporti tra le due repubbliche. La differenza rispetto
alla precedente piattaforma, formulata al termine dei bombardamenti della
Nato, consiste nell’esplicito riferimento ad una “unione di stati indipendenti
e internazionalmente riconosciuti”. Cio’ vale a dire che il Montenegro
preme per uscire dalla federazione e chiede in definitiva che cio’ venga
internazionalmente riconosciuto. Il montenegro inoltre insiste sul referendum
per l’indipendenza che si dovrebbe tenere nel mese di giugno. Nel frattempo
la campagna elettorale per le elezioni parlamentari montenegrine (marzo
2001) e’ gia’ iniziata. Molti cittadini hanno infatti ricevuto una lettera
da un anonimo mittente contenente un messaggio di auguri: “Felice nuovo
Montenegro” (Vreme 4-1-2001).
I segni di un
imminente divorzio tra le due repubbliche sembrano ormai evidenti.
In sostanza
le due repubbliche sembrano ormai comportarsi ufficiosamente come due stati
indipendenti. In Serbia circola ancora il dinaro (i nuovi dinari sono stati
stampati da poco e il cambio e’ stato fissato a 30 dinari per un marco,
eliminando in questo modo il cambio al nero) mentre gia’ dall’anno scorso
il Montengro ha adottato il marco tedesco come moneta ufficiale.
La Serbia entra
nel nuovo millennio gravata da una pesante crisi energetica. Le restrizioni
delle forniture elettriche sono ormai una quotidiana procedura, che non
ha risparmiato nemmeno le elezioni dello scorso 23 dicembre. Un regolare
funzionamento dell’elettricità e stato garantito nei giorni
31 dicembre e 1 gennaio. Cio’ ha consentito a molti belgradesi di festeggiare
il passaggio al 2001 con il concerto in piazza della Repubblica, dove hanno
suonato le rock band Atomsko Sklonite, Haustor, ecc.
A dire il vero
non sono poche le abitazioni che possiedonop il riscaldamento elettrico,
ma molte delle stesse non possiedono che quello. Inoltre quasi tutte le
famiglie cucinano con fornelli elettrici. Si provi ad immaginare durante
uno dei quotidiani black-out, che possono durare anche piu’ di otto ore,
dove non solo non funzionano gli elettrodomestici essenziali quali il frigorifero
(cui si puo’ rimediare riponendo il cibo sul balcone), ma nemmeno
si puo’ cucinare e spesso quando non c’e’ l’elettricita’ non c’e’ nemmeno
l’acqua.
Luka Zanoni
da Belgrado |
o | In
questo periodo il nostro collaboratore Luka Zanoni si trova in viaggio
in Serbia e in Montenegro: pubblichiamo le prime due corrispondenze
che ci ha inviato: la prima sulle tensioni fra le due repubbliche e sulla
fuga di Podgorica verso l'anelata l'indipendenza; la seconda sulla crisi
energetica serba.
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