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Koštunica, solo un politico
vestito di grigio?
Ecco come un politico patriota e nazionalista
è arrivato ad allearsi con i "nemici del regime"
di SVETOZAR SAVIC Chi
è Koštunica? Koštunica sembra una semplice persona qualsiasi e la
gente lo considera come tale: si lamentano per i problemi che hanno e gli
chiedono la salvezza. La Serbia alla fine degli anni Ottanta "ha partorito"
il leader e l’idea della grande Serbia e poi è successo tutto il
resto. "Ha subito trecento miracoli" come dice la famosa " profezia kremanska"
(la Bibbia serba) la quale dice anche che "arriverà un uomo dal
popolo che nel suo cognome porterà il nome del villaggio da cui
proviene" e costui "placherà il popolo e dopo tutti i miracoli e
le devastazioni arriverà il tempo glorioso". Questa profezia di
Tarabic dal villaggio Kremna è ritornata attuale nell’agosto 2000,
quando Dos ha deciso di candidare il dott. V. Koštunica come presidente
della FRJ.
Il padre Jovan è stato giudice e la sua carriera viene interrotta con la seconda guerra mondiale. Dopo "la liberazione" ha continuato con il lavoro presso la Corte di Cassazione della Serbia solo fino al momento in cui si rifiutò di giudicare secondo le leggi "della giustizia rivoluzionaria". Dal potere comunista venne letta come una "reazione", fu sollevato dall’incarico e entrò nell’ordine degli avvocati. Nei primi anni del dopo guerra quella non era certo una professione con la quale ci si potesse assicurare un’esistenza decente, ma tutti i nomi giudiziari importanti di quel tempo vi cercarono rifugio. La carriera
- Koštunica non ha avuto molti problemi per le "caratteristiche reazionarie"
di suo padre. Ha terminato il secondo ginnasio belgradese nel 1962, finisce
la facoltà di giurisprudenza nel 1966, nel 1970 il magistero, e
nel 1974 completa il dottorato con una tesi dal titolo "L’opposizione istituzionalizzata
nel sistema politico del capitalismo".
L’impegno nel partito - Mettere in discussione il sistema unipartito è un’eresia. Il libro pregiudica quanto sarebbe accaduto dopo dove Koštunica, insieme con Cavoski e Leo Koen, svolgerà un ruolo decisivo. Nel 1989 vanno alla ricerca di persone che la pensano allo stesso modo e ciò dà come risultato la fondazione del partito democratico. Per gli attriti con Midjunovic e Djindjic, riguardo l’impegno nel Depos e per la non ben definita questione nazionale, Koštunica nel 1992 convoca un’assemblea dei simpatizzanti del partito, nominata "Assemblea dei democratici di Depos" che si trasforma nell’assemblea costitutiva dei partiti democratici della Serbia (DSS), e Koštunica viene proposto come presidente. Nel 1993 abbandona Depos. L’opinione pubblica e la consapevolezza del bisogno di aprire un fronte comune contro il regime spingono Koštunica a mettere in gioco la sua immagine di politico impeccabile, patriota e nazionalista, unendosi con i partiti di cui i leader sono stati considerati, dai media di regime, "mercenari della Nato" e "traditori". Oggi il dott. Vojislav Koštunica è il presidente della RFJ. Curiosità
- Nazionalità: serbo. «In Serbia esistono tre opinioni sulla
questione nazionale: sciovinista, cosmopolita e micropatriota tutte e tre
sono i germogli di questo potere. Una parte dei difensori della così
detta opzione civile dei nostri cosmopoliti considera che sia una vergogna
essere patriota, i più impetuosi tra di loro credono che essere
democratico significa odiare il proprio popolo, i terzi credono che si
possa essere serbo solo fino al limite di una certa strada o ruscello,
secondo la loro opinione sulle nostre mappe geografiche si dovrebbero apportare
delle correzioni: "la Drina non è un fiume bensì l’oceano"».
Quando gli hanno
chiesto perché ride poco (secondo quanto detto dai suoi interlocutori)
ha risposto: «in politica molte cose fanno parte della natura personale.
Nella politica dei partiti sono entrato aspettandomi che il lavoro finisse
presto e che si arrivasse rapidamente ai cambiamenti democratici. La parte
d’insoddisfazione è dovuta invece al fatto che questo impegno politico
dura più di quello che speravo». Quanto durerà questa
insoddisfazione e quando in Serbia le cose inizieranno ad andare a posto
ci rimane solo l’attesa o il credere nella profezia kremanska.
(traduzione
in italiano dal serbocroato di Ivana Telebak e Luca Zanoni)
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o | Belgrado,
dietro le quinte
della rivoluzione di Luka Zanoni e Ivana Telebak Dopo
la svolta:
Intervista
con
Il
racconto della rivolta
Il
dossier Kosovo
Dichiarazione
di Otpor!
Retaggi
occidentali
Primavera serba? L'Occidente
deve cambiare prospettiva
Milosevic
e una certa sinistra amica in Italia...
Bosnia,
verso la fine dei "Signori della guerra"
LINK ESTERNI (25 ottobre 2000) Le
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