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In difesa degli studenti vittime della propaganda intollerante
Un insegnante racconta la lezione che sogna. E come si morde le labbra in classe...
 

di LUCIANO LOCCI *

  Ho sentito talvolta giovanissimi studenti inneggiare alla vittoria delle destre, alla reppressione dell'invasione dei clandestini, alla creazione del nuovo stato della Padania... E' stato come osservare una partita di poker,  vedere chiaramente il baro, scorgere l'inganno, e non poter far nulla. Per poter sventare la truffa, ci si drovebbe sedere a quel tavolo da gioco e girare le carte, e questo non è concesso o non è bene.
   Sono un insegnante di lettere. In classe preferisco non parlare di politica; ho sempre tentato, semmai, di trasmettere i valori della tolleranza, della democrazia, dell'altruismo, dello spirito critico. Credo che la scuola bebba essere, in primo luogo,  una scuola di civiltà e di umanità. Lavoro spesso con entusiasmo sul dolore del Sud del mondo, sull'orrore dei lager e dei totalitarismi e nutro la speranza che gli allievi possano, attraverso quell'esperienza culturale, imparare ad essere vigili verso coloro che si mostrano irriverenti nei confronti dei supremi valori dell'uomo, dei principi costituzionali, della libertà e della democrazia. 
   Non esprimo solitamente giudizi sui nostri politici, mi mordo le labbra. Ma negli ultimi tempi , negli ultimi anni, le mie labbra sono livide. Mi sono trattenuto troppe volte. Le destre, sempre più militanti, sempre più eversive, qui al Nord giocano d'azzardo e barano, e con una sistematica propaganda demagogica, portano avanti un  preciso progetto di revisionismo storico. Non si tratta solo delle iniziative della Regione Lazio e di altre regioni: in alcuni quotidiani c'è un lavoro di demolizione della storia, costante, meditato. Barano con i giovani e stravolgono, attraverso la demagogia, l'idea di libertà, di tolleranza, di giustizia, di fratellanza. 
Cosa insegnano queste destre ai nostri giovani? Una libertà che è egoismo e tornaconto personale, è libertà dallo straniero, dalle tasse, dalla storia; una giustizia che non si fonda più sull''uguaglianza di tutti gli uomini dinanzi alle legge: le leggi devono essere  durissime nei riguardi degli stranieri, ma possono essere manipolate a piacimento per la tutela dei propri affari; una legalità che è punizione e repressione di ciò che è diverso e sconveniente. Sono volgarmente ignorati dalle destre i principi della tolleranza e della fratellanza; alla tolleranza le destre hanno contrapposto la discriminazione e l'intolleranza, la fratellanza è tale solo con i "pari" (geografici o sociali). Si potrebbe andare avanti, purtroppo, e sarebbe una triste rassegna di valori calpestati e misconosciuti. 
   Non so se le destre andranno a governare il nostro paese; di certo esse sono in gran parte responsabili dell'imbarbarimento culturale e civile di molti dei nostri giovani, incitati all'intolleranza, all'irriverenza, alla prepotenza ,alla xenofobia., troppo soli in una famiglia schiacciata dagli ingranaggi di una società lavoristica e consumistica. 
  Sempre più frequentemente sogno di poter tenere una lezione un po' diversa dalle solite. Vorrei dire ai miei allievi che il rogo dei libri, la cancellazione del pensiero critico e della libertà di opinione ha sempre accompagnato le dittature più feroci e dunque oggi non si può restare indiffrenti a chi vorrebbe bandire dalla scuola i libri di testo che ricordano come la democrazia in Italia sia figlia della Resistenza. Vorrei raccontare ai miei allievi che una delle principali caratteristiche della propaganda politica fascista fu il voluto abbandono del pacato raziocinare,  per la creazione di un clima emergenziale animato da l'irrazionalismo e dalla retorica, e dunque anche in questo atteggiamento oggi le nostre destre sono nel loro intimo fasciste. Mi piacerebbe dimostrare loro che mai come oggi i valori umani sono misconosciuti, perché le destre  in Italia alimentano una sottocultura della discriminazione e dell'intolleranza. 
   Vorrei raccontare ai miei allievi che anche il delirio lessicale e linguistico che caratterizza le destre è un retaggio del nazifascimo, è una sporca lezione che oggi le destre irriverenti riesumano. I deliranti "complotti massonico comunisti" di cui parla talvolta la destra ricordano gli altrettanto deliranti "complotti massonico - giudaici" di cui parlavano i Protocolli degli anziani di Sion , il falso storico anonimo che alimentò con i suoi veleni l'antisemitismo ai primi del '900. Su questo delirio linguistico si fonda ancora oggi la stessa campagna elettorale e si parla di "nazisti rossi". E non può non tornare alla mente lo stile dei comunicati nazifascisti nell'Italia occupata, il comando tedesco che attribuì l'attentato di via Rasella ai "comunisti badogliani". E' lo steso stile, la stessa logica che ritorna, e forse non solo dal punto di vista lessicale e linguistico. E ancora antico retaggio fascista è il "celodurismo" leghista - si pensi a Eros e Priapo di C. E. Gadda, a quella durissima condanna nei confronti della follia che per un ventennio ha soggiogato l'Italia. Quei rigurgiti nazionalistici e quegli antichi guerririeri dalla spada tratta rievocano un triste e grottesco mondo che è quello del fascismo. 
Vorrei poter dimostrare che per questi e mille altri motivi le destre italiane sono intimamente fasciste. E vorrei invitare ai miei allievi a non fidarsi mai di chi sbandiera i principi dell'ordine e della legalità, perché anche la violenta repressione dei partigiani era accompagnata da un costante richiamo all' "ordine" e alla "legalità".
   Queste e tante altre considerazioni vorrei fare in classe a quei ragazzi che amo perché rendono magnifica la mia vita. Ma mi mordo per l'ennesima volta le labbra e riprendo la lezione sulle guerre persiane. 

* Professore di Lettere
al Liceo "Russell"
di Garbagnate Milanese (MI)

 


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(9 aprile 2001)

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