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Il
grido dei bimbi lavoratori
Un educatore di strada: "Dall'infanzia
negata nasce il cambiamento"
di CRISTIANO MORSOLIN
La
vicenda dell'"Etireno" - la nave carica di piccoli schiavi apparsa e scomparsa
in questi giorni sulle coste africane, riporta alla ribalta della cronaca
la
drammatica situazione dell'infanzia negata nel mondo. I mass-media ci bombardano di statistiche, dati, analisi ma non si sente la voce dei protagonisti, dei 250 milioni di baby lavoratori. Si pensa ad una merce "particolare": ragazzini imbarcati per essere venduti come manodopera. Chi conosce il Sud del mondo sa che ragazzi e ragazze dai 12-13 anni in su vadano a lavorare in città rappresentano la normalità: sono impiegati nella cosiddetta "economia informale" e per le ragazzine questo significa di solito fare le domestiche o le venditrici. A volte i ragazzi finiscono a lavorare nelle piantagioni di cacao, caffè o altre produzioni da export dell'Africa occidentale, e non certo a paga sindacale. I rappresentanti
dei ragazzi lavoratori africani provenienti da Benin, Costa d'Avorio, Mali,
Senegal e Togo si sono incontrati a Bamako (Mali) nel novembre
Compagni
di questi ragazzi lavoratori africani sono i movimenti NATS - Ninos Adolescentes
Trabajadores, organizzazioni interamente autogestite da bambini e
Questo
documento è stato diffuso da Fabio Cattaneo -presidente dell'Associazione
Italia Nats che raccoglie 14 associazioni, Ong e botteghe del commercio
equo
In
quell'occasione Maria Teresa Tagliaventi ( esperta di lavoro minorile e
componente dell'Associazione NATS che, insieme a Manuel Finelli,
Rita Bertozzi, Gianna Giovagnoli e altri, ha avuto il merito di portare
in Italia attraverso la traduzione di una rivista peruviana dei movimenti
questa visione non
Si
è anche citato un altro recente documento del Movimento dei bambini
e degli adolescenti lavoratori organizzati del Perù, da cui emerge
che "il testo
In
qualità di educatore e di cittadino solidale che ha condiviso il
cammino con ragazzi/e a "rischio d'esclusione" a Palermo (i picciriddi
scannazzati),
Questo
grido di denuncia è stato lanciato anche durante la carovana "Grido
della Speranza" di un anno fa, dove per un mese ho accompagnato 30
ex meninos de
Ricordo
l'ultimo giorno dell'anno. Ci immergiamo tra una folla di due milioni
di brasiliani che stanno aspettando il 2001 lungo le spiagge di Copacabana:
|
o | Riceviamo
e pubblichiamo una testimonianza di Cristiano Morsolin,
educatore che ha lavorato con agazzi distrada di Palermo, del Brasile e dell'Ecuador e che ora sta ripartendo per l'America Latina nell'ambito dell'attività dell Comunità Internazionale di Capodarco. - Altri articoli Perù,
bambini lavoratori e sindacalisti
STEFANO ISCHIA Global
Forum, lo scontro invisibile
Un
nuovo movimento di lotta lillipuziano e nonviolento
Tre
subalternità.
Economia
della malattia sociale e della repressione
Il
business
Umanizzare
Vivere
senza
Costi
sociali
Costi
nascosti
Manifesto
per
Contro
il sistema: appunti sulla “nuova” critica sociale
"Contro
l'Europa dei mercati".
Dati
empirici
Un
capitalismo
(24 aprile 20001) Le
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