nonluoghi |
interviste
|
|
|
|
|
|
i | i | |
|
|
|
|
|
|||
|
interviste |
|
|
|
Storia
della religione o storia delle religioni? Ovvero quale convivenza?
Tre interviste. Mario M. Manacorda: "Sarebbe
più appropriato parlare di culture..."
di ALDA RADAELLI D. Come si prospetta, come verrà gestito, come sarebbe meglio che si gestisse questa nuova disciplina? Manacorda.
Non c’è bisogno di nuove discipline, c’è però bisogno
di nuove forme culturali perché il mondo cambia: fra queste anche
la conoscenza della storia dell’attualità, e delle religioni attualmente
dominanti.
D. Allora, c’è o no un fatto nuovo nella riforma che adotta la storia delle religioni invece della tradizionale storia della religione? M. Il fatto nuovo c’è.
Quando nel febbraio 1984 venne approvato questo nuovo concordato, la perplessità
e la contrarietà, dovute alla reintroduzione dell’ora di religione,
furono grandi, anche perché la sua facoltatività creava più
problemi di quanti non ne risolvesse. Ci fu chi, per temperare l’impressione
che nella scuola fosse rientrato l’insegnamento dogmatico di una data religione,
disse che bisogna sostenere l’insegnamento culturale di tutte le religioni.
Ma la toppa rischia di essere peggiore del buco, perché si tenta
invano di mediare con un’imposizione assurda e autoritaria.
D. Oggi stanno crescendo in Italia comunità portatrici di culture diverse. Che ci piaccia o no, è un fatto che gli stranieri aumentano, che aumentano i matrimoni misti, che si formano nuove generazioni nelle scuole e nelle università: sono cittadini che si sentono italiani di fatto, ma si portano dentro anche la loro cultura di origine. Come rapportarsi, nell’ambito della scuola a queste persone? M. Direi che si può
andare oltre all’ambito scolastico. Noi oggi viviamo in un mondo in cui
i mezzi di comunicazione ci hanno già così strettamente legato
gli uni agli altri che la questione dei cittadini stranieri viventi in
Italia diventa secondaria. Se non ci fosse neanche un arabo, un indiano,
un cinese, un filippino, noi dovremmo lo stesso tener conto del fatto che
esistono culture diverse. Ma non è aggiungendo materie scolastiche
che risolviamo una maggiore conoscenza reciproca. L’ultimo anno in cui
insegnai all’università si discusse dell’allargamento delle discipline
offerto dal rettorato. Erano già 220, divennero 330: come facevano
gli studenti a dominarle tutte?
|
o | La
nuova riforma scolastica introduce il concetto di storia delle religioni
(al plurale) come tentativo di superare la tradizionale identificazione con un’unica religione, quella cattolica, nel nostro Stato in cui convivono ormai comunità sempre più ampie portatrici di culture diverse. Nonluoghi ha intervistato Mario Alighiero Manacorda, storico dell’educazione, Mahmud Salem Elsheikh, filologo, e Bruno Segre, sociologo. (8 gennaio 2001) Le
news
|
|
|
percorsi |
|
|
|
|
|
|
|