|
|
I
fatti e le idee nella rete globale
|
__________________ |
|
______________________ |
|
|||
NoGlobal: dietro l'eterogeneità e la confusione si muove qualcosa... |
|||
by FreeFind | |||
___________di
Eugen Galasso______________________________________
Sono d'accordo con l'emergenza del rischio di un pensiero ma anche di un’economia unica, globale, globalizzata e globalizzante che si farà inesorabile se non ci opporremo. D’accordo con Zenone Sovilla che"volerne uscire con qualche ricetta in tasca pare onestamente impossibile", penso solo di dare qualche breve spunto di riflessione su questi temi. A) Beninteso rifiutando inutili (e dannose, come la cronaca ma anche la storia prova) violenze, e "guasconate" tipo vetrine spaccate che servono solo a rafforzare una logica di potere (o foucaultianamente poteri, ma convergenti in quello transcapitalistico, cioè anche"virtuale"dominante), credo che il motto marxiano per la Commune de Paris (1871!), cioè"de l’audace, de l’audace, encore de l’audace! "vada molto bene. Audacia non è violenza né spacconate né "goliardismo" (scusate l’orrido neologismo ibrido). Ovviamente intendo coerenza e decisione. B) Il fatto che oggi il movimento antiglobalizzazione sia un enorme "Frente amplio" dove c’è tutto e il suo contrario non credo debba spaventare né indurre a retrocedere, anzi. Sfruttare (non solo in senso utilitaristico) la situazione va bene, riflettere e chiarire va meglio ancora. Cioè: la confusione-Caos deve (nietzschianamente) partorire una stella; se il fronte antiglobalizzazione contiene di tutto, attenzione: sì all’unità, per dire, almeno situazionale, con Gheddafi, per dire, no invece a quella con un Thaleban. Ecco dove dissento, per intenderci, da un Hakim Bay, per cui sostanzialmente, tutto quello che è "anti-USA" va bene. No:dobbiamo abituarci a ragionare-scegliere-sceverare (quindi poi a decidere) con maggiore circospezione e più analiticamente. C) L’anti-G ( deve essere realmente un movimento anti-globalizzazione: non essere, insomma, un sogno che finisce all’alba o comunque un fuoco di paglia di qualche mese-anno, deve per così dire(scusate la metafora venatoria che detesto, ma... quand meme...) stanare la preda fino alla fine. D) Nessuna illusione di "vittoria» può di per sè avere senso: dopo l’89-’91 (quando speravamo che oltre allo pseudo-fantasma di comunismo, crollasse anche il capitalismo) il potere (i poteri) capitalista ha dimostrato di avere non 7 ma n vite...Tuttavia, una rassegnazione pessimistica a priori (magari travestita da "pessimismo dell’intelligenza" senza ovviamente "ottimismo della volontà" sarebbe assolutamente fatale, farebbe il gioco dell’avversario-nemico. |
Scegli
il tuo nemico
Verso
Genova,
Tutti
i Berlusconi del mondo
Dopo
Napoli:
L'intervento
di Gianni Scotto, ricercatore
Global
Forum, lo scontro invisibile
Tre
subalternità.
Umanizzare
Costi
sociali
Contro
il sistema: appunti sulla “nuova” critica
|
||
19-7-2001 | |||
Sezioni | |||
Interviste | |||
Percorsi | |||
Editoriali | |||
Notiziario | |||
Novità | |||
Musica | |||
Libri | |||
Inchieste | |||
Campagne | |||
Fatti | |||
Calendario | |||
Newsletter | |||
Scrivici | |||
Archivio | |||
Chi siamo | |||
Ci aiuti? | |||
I link | |||
i
|
|||
TORNA
ALL'INIZIO |
|||
|
|
______________________________________________________________________ |