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pensieri
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L'inganno del rimpatrio
volontario dei profughi kosovari
Il "programma di assistenza" non informa
sulla possibilità di permessi per ragioni umanitarie
di FULVIO VASSALLO diffondendo una nota informativa su un "Programma di assistenza al rimpatrio volontario dei profughi del Kosovo" organizzato dall'OIM (Organizzazione internazionale per le migrazioni) "d'intesa con il Ministero dell'Interno e con L'Alto Commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (ACNUR)", allegando anche un formulario in diverse lingue per la presentazione delle istanze. L'iniziativa delle
Questure è scorretta nei contenuti, nelle forme, nei tempi.
La nota informativa viene distribuita, senza una comunicazione alle associazioni, ma direttamente ai kosovari che si recano in questura per avere notizia della proroga dei permessi di protezione temporanea, che contano invece di restare ancora nel nostro paese. Appare infine scorretto che la stessa nota venga distribuita mentre non è ancora stato emanato il decreto di proroga dei permessi umanitari già concessi in base ai precedenti decreti, e senza che le Questure diano una sia pur minima informazione al riguardo. Si doveva provvedere entro il 30 giugno ed il ritardo dimostra quale sia il reale intento del governo: spingere i profughi del Kosovo verso il rimpatrio più o meno "volontario". Inutile dire che il riferimento al"processo di normalizzazione" in corso in Kosovo, contenuto in un passo della nota appare irriguardoso di fronte alle decine di morti, soprattutto Rom, ma anche profughi rientrati in Kosovo e saltati sulle mine o uccisi in agguati, e rispetto alle tante vittime delle migrazioni clandestine: da ultimo la povera bimba kosovara lasciata morire su uno scoglio in Adriatico. Ferma restando
la legittimità dei progetti di rimpatrio volontario, le iniziative
assunte dalla Questura di Palermo e da altre in Italia, in ordine ai permessi
di soggiorno dei profughi provenienti dai Balcani alimentano soltanto un
clima di confusione e disperazione che accresce la tensione nei campi rom
e tra quei profughi che non intendono rientrare ancora nel loro paese;ed
induce oggettivamente alla fuga nella clandestinità quanti non vedono
oggi alcuna possibilità di permanenza legale in Italia. Ribadiamo
anche la richiesta che venga riconosciuto il permesso di soggiorno ai profughi
di fatto provenienti dall'area balcanica e non solo dal Kosovo (che erano
già in Italia all' inizio dei bombardamenti)ed a tutti coloro che
sono giunti in italia dopo la famigerata
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o | Riceviamo
e pubblichiamo un intervento di
Fulvio Vassallo, paleologo, membro dell'Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) di Palermo. Il
dossier
Espulsioni
Il
movimento
(17
luglio 2000)
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