copertina notizie percorsi interviste libri musica inchieste calendario novità scrivici
pensieri

La flessibilità? Sì, ma nella vita privata dei lavoratori...
Per un sindacato che si occupi anche del desiderio di fuga e di libertà dell’essere umano
 

di FRANCESCO MERZ

   Il dato più significativo che accomuna gli abitatori del nostro pianeta è l’estraneità reciproca. La possibilità di poter organizzare l’esistenza su modelli e sistemi meno schematici e sclerotici, lascia ampi spazi agli individui di gestire la propria vita con percorsi più personali, più originali, più significativi, più creativi.

   Nelle richieste di una vita migliore dal punto di vista dell’ambiente in senso lato, si è trascurata la dimensione più importante e determinante che potrebbe rivoluzionare tutte le tematiche sia ambientali che culturali : cioè la vita dell’uomo anche fuori dal percorso lavorativo e/o di  studio.
   L’impossibilità di costruire in modo autonomo e pregnante la propria esistenza e quindi il non agire per ricercare propri modelli di vita, di esperienze e scambi, ma dover seguire le rotaie predeterminate del ciclo più o meno scontato che l’attuale società ci ha riservato, impedisce una crescita viva e produttiva dell’essere uomo, ne aumenta il malessere. Abbiamo bisogno di vivacità, di mobilità, di arricchimento culturale inteso nel senso più antropologico del termine, cioè di tutto ciò che incoraggia l’immaginazione, l’uso e lo sviluppo della mente, lo studio e la conoscenza. 

    Cerchiamo di non fossilizzarci, di non riposare sugli sterminati divani dei nostri salotti, inebetiti dal rumore dei televisori.
   Il sindacato, che dovrebbe avvertire e precorrere le esigenze di cambiamento e i segnali di disagio crescenti, potrebbe avanzare anche richieste di ampio respiro : per esempio la possibilità per ogni lavoratore di fruire di periodi di aspettativa per motivi di studio, per esperienze all’estero, per esigenze personali che permettano la costruzione di forme inedite della realtà. Maggiore flessibilità, questa volta richiesta dal lavoratore e non dall’azienda, allontanerebbe l’aspirazione massima attuale: la pensione.

   In sostanza il sindacato dovrebbe occuparsi più del desiderio, cioè della sfera più culturale e profonda dell’uomo.
   Insomma più movimento, più elasticità, più pause, più approfondimenti. Dobbiamo tutti quanti avere la possibilità di organizzare in modo originale la nostra vita, e quindi di intervenite maggiormente nel sociale in modo vero e personale, non fittiziamente come avviene attualmente.

    Gli esodi vacanzieri, oggi anche in ogni fine settimana, ci avvertono sull’esigenza di grandi fughe tentate. Mastichiamo chilometri di imbecillità con disinvoltura meccanica, in un bailamme di solitudine. Scappare dalle sveglie che suonano la mattina, dai risultati di calcio, dal rumore e dall’odore dei nostri ambienti, sono impulsi che nascono da una specie di ribellione al mondo com’è  e che porta a cercare qualcosa di diverso da quello che si vive nella realtà. Si manifesta in questo modo indiretto il rifiuto e la critica della vita quale è, del mondo reale. Non è solo la richiesta di vacanza, ma un tentativo di cancellare, dimenticare le anonime giornate cittadine.
Bisogna quindi ripensare ed elasticizzare il modello di vita attuale, lasciando più spazio per guardarsi dentro. La velocità degli ultimi trent’anni non trova nessun precedente nella storia. Per questo bisogna ridisegnare il rapporto lavoro/vita. Può l’individuo sopportare senza traumi questi nuovi ritmi? Quali sono i nuovi rapporti sociali che si stanno creando su queste basi?

  Credo che il movimento dei lavoratori in questo ambito potrebbe aver una funzione di nuovo importante e trainante, se avesse il coraggio di un progetto davvero futuristico, avvertendo i cambiamenti e i desideri che ci sono nell’aria.
A che serve vivere a lungo, se non si è vivi? 


o “Perché mai come oggi c’è stata tanta libertà, eppure gli uomini non sono mai stati così infelici?” (Krzysztof Kieslowsky
da “Film Blu”)

Fabio Ciaramelli
e lo smarrito globale
nella distruzione
del desiderio
 

 

copertina
notizie
 percorsi
interviste
i libri
musica
inchieste
calendario
novità
scrivici