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pensieri
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La flessibilità?
Sì, ma nella vita privata dei lavoratori...
Per un sindacato che si occupi anche del
desiderio di fuga e di libertà dell’essere umano
Il dato più significativo che accomuna gli abitatori del nostro pianeta è l’estraneità reciproca. La possibilità di poter organizzare l’esistenza su modelli e sistemi meno schematici e sclerotici, lascia ampi spazi agli individui di gestire la propria vita con percorsi più personali, più originali, più significativi, più creativi. Nelle richieste
di una vita migliore dal punto di vista dell’ambiente in senso lato, si
è trascurata la dimensione più importante e determinante
che potrebbe rivoluzionare tutte le tematiche sia ambientali che culturali
: cioè la vita dell’uomo anche fuori dal percorso lavorativo e/o
di studio.
Cerchiamo
di non fossilizzarci, di non riposare sugli sterminati divani dei nostri
salotti, inebetiti dal rumore dei televisori.
In sostanza
il sindacato dovrebbe occuparsi più del desiderio, cioè della
sfera più culturale e profonda dell’uomo.
Gli esodi
vacanzieri, oggi anche in ogni fine settimana, ci avvertono sull’esigenza
di grandi fughe tentate. Mastichiamo chilometri di imbecillità con
disinvoltura meccanica, in un bailamme di solitudine. Scappare dalle sveglie
che suonano la mattina, dai risultati di calcio, dal rumore e dall’odore
dei nostri ambienti, sono impulsi che nascono da una specie di ribellione
al mondo com’è e che porta a cercare qualcosa di diverso da
quello che si vive nella realtà. Si manifesta in questo modo indiretto
il rifiuto e la critica della vita quale è, del mondo reale. Non
è solo la richiesta di vacanza, ma un tentativo di cancellare, dimenticare
le anonime giornate cittadine.
Credo che il movimento
dei lavoratori in questo ambito potrebbe aver una funzione di nuovo importante
e trainante, se avesse il coraggio di un progetto davvero futuristico,
avvertendo i cambiamenti e i desideri che ci sono nell’aria.
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o | “Perché
mai come oggi c’è stata tanta libertà, eppure gli uomini
non sono mai stati così infelici?” (Krzysztof Kieslowsky
da “Film Blu”) Fabio
Ciaramelli
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