|
interviste
|
"Nel Brasile della globalizzazione
cresce la miseria"
Parla Gerardo Fontes delle Relazioni internazionali
del Movimento lavoratori rurali Sem Terra, MST
di LUCA GAZZOLA Gerardo
Fontes lavora nella direzione nazionale dell'MST (Movimento dei Lavoratori
Rurali ´Sem Terra´) dello Stato di Bahia ed è responsabile
della formazione politica. Attualmente la-vora anche nella direzione federale
di San Paolo, oltre che nel settore della formazione politica, anche nel
settore delle relazioni internazionali del movimento.
Per iniziare, puoi farci un quadro storico delle lotte per la terra in Brasile ? Bisognerebbe risalire indietro
di 400 o 500 anni ... a partire dal golpe militare del 1964 e fino
al 1975 la lotta per la terra è rimasta un pò in secondo
piano, a causa della repressione. Il go-verno militare riuscì
a chiudere ogni spazio di azione alle organizzazioni contadine che durante
gli anni ´50 e i primi ´60 erano forti qui in Brasile, in particolare
nella regione del nord-est e conosciute come le ´Ligas Camponesas´.
Nel 1975 si organizzò dentro alla Chiesa Cattolica la Commissione
Pastorale per la Terra (CPT) a partire da delle lotte molto specifiche,
come per esempio quella dei ´posseiros´ (persone che lavorano
la terra ma non hanno il titolo legale di proprietà ), oppure la
lotta dei lavoratori rurali, per ragioni salariali. In questo modo la CPT
ini-ziò a fare un lavoro di organizzazione dei contadini in
un momento storico in cui tutta la socie-tà brasiliana era
in movimento, pensiamo per esempio alla nascita di un nuovo sindacalismo
autonomo alla fine degli anni ´70 e a tutti i movimenti di quegli
anni. Da queste esperienze del-la CPT e nel contesto di trasformazione
sociale e politica più generale, agli inizi degli anni ´80
inizia ad organizzarsi il movimento dei ´Sem Terra´con la lotta
specifica per l´accesso alla ter-ra.
Quali sono stati i contatti che avete iniziato in quel periodo con gruppi e movimenti a livello internazionale ? Quando il movimento è
nato, nel 1984, qui in Brasile c´era una preoccupazione molto grande,
quella di conoscere le esperienze negli altri paesi, specialmente quelle
dell'America Latina. Era una epoca in cui molti compagni fondatori del
movimento andavano a visitare vari paesi del-l'America Latina e a stabilire
contatti con differenti organizzazioni. Con il tempo, mentre il movimento
andava organizzandosi e strutturandosi un pò di più, incominciò
un certo interesse da parte di organizzazioni europee, che avevano un contatto
con la Chiesa Cattolica qui in Bra-sile, un interesse volto a conoscere
un pò di più´ questa esperienza che stava nascendo
e cre-scendo.
Che tipo di relazioni avete instaurato con queste realtà ? Si trattava di rapporti di
cooperazione, orientati a canalizzare risorse che c´erano in Europa
per aiutare il movimento ad organizzarsi e a crescere. In quell'epoca non
avevamo molta forza e presenza a livello nazionale, non c´erano le
condizioni per negoziare con il governo le risorse economiche. Si trattava
di piccoli progetti per finanziare l´installazione di filiere produttive,
progetti di emergenza, specie nelle occupazioni dove la gente aveva necessità
di cibo e di maggiori aiuti. Con il tempo, mentre il movimento acquistava
forza, avevamo anche il potere sufficiente per negoziare con il governo
crediti e differenti forme di finanziamento per le varie aree sulle quali
il movimento stava lavorando negli assentamentos e negli accampamenti:
pro-duzione, educazione, salute, ecc. A partire da questo momento le nostre
relazioni con i movi-menti e le organizzazioni internazionali hanno iniziate
a cambiare, ad assumere nuove forme. É chiaro che rimanevano le
relazioni legate agli aiuti finanziari, in particolare per quelle cose
sul-le quali noi non riuscivamo ad ottenere finanziamenti dal governo,
come per esempio per la formazione politica dei militanti. Ma iniziarono
a stabilirsi anche relazioni di scambio e di co-noscenza. Abbiamo iniziato
a lavorare sulla divulgazione, sul far conoscere negli altri paesi la lotta
per la terra che esisteva qui in Brasile, oltre alla situazione brasiliana
in generale. Questo lavoro è aumentato, in particolare dall'inizio
degli anni ´90, con l´impiantarsi del progetto neo-liberale
iniziato qua in Brasile con il geverno Collor.
Oggi come funzionano e come si strutturano le relazioni internazionali dell'MST? Possiamo inquadrarle in quattro
aree principali: il settore della cooperazione internazionale e dei progetti,
i rapporti con le organizzazioni campesine in America Latina e nel mondo,
i rap-porti con i comitati di appoggio all'MST localizzati principalmente
in Europa e le azioni di so-lidarietà che promuoviamo a livello
internazionale. Sulla questione specifica della cooperazio-ne esiste il
´settore progettì dell'MST che ha sede in Brasilia. Il settore
progetti lavora specifi-camente con le organizzazioni della cooperazione,
le ONG, tanto per la questione finanziaria quanto per quella di intercambio,
di scambio di esperienze, di gruppi. Per quanto riguarda il settore proprio
delle relazioni internazionali si rivolge alle organizzazioni contadine
a livello in-ternazionale, principalmente dell'America Latina, con le quali
lavoriamo insieme attraverso la CLOC (Coordinamento Latino Americano delle
Organizzazioni Campesine) e a livello mondiale attraverso la Via Campesina.
Possiamo dire che la CLOC è la succursale in America Latina della
Via Campesina, che in novembre terrà il prossimo Congresso in India.
Il settore relazioni internazionali lavora poi con i comitati di appoggio
all'MST che esistono in modo particolare in Europa, in Italia esiste un
gruppo a Roma, uno a Trento, altri ne stanno nascendo, e un pò
in tutti i paesi europei esistono dei comitati di appoggio all'MST. Infine,
il settore rela-zioni internazionali dell'MST partecipa a varie attività
che inglobano differenti organizzazioni contro la politica neoliberale.
Eravamo a Seattle e saremo a Praga, con dei rappresentanti. Promuoviamo
azioni di solidarietà , come le campagne per la cancellazione del
debito, oppure quella con alcuni detenuti politici in Argentina in sciopero
della fame, i ´presos de la Tablada´. Lo scorso luglio abbiamo
inviato una delegazione in Colombia, insieme ad altri movimenti latinoamericani,
per verificare la situazione dei diritti umani e del ´Plan Colombia´.
Ma anche, tra gli altri, seguiamo il caso di Mumia Abu Jamal negli Stati
Uniti.
Parliamo delle relazioni che l´MST ha con i movimenti e i partiti qua in Brasile Iniziamo con i rapporti con
le altre organizzazioni rurali. Abbiamo creato nel 1998 quello che si chiama
il ´Forum Nazionale per la Riforma Agraria´. Questo Forum è
composto praticamente da tutte le organizzazioni contadine del Brasile
(MST, CPT, CONTAG, movimento dei disoc-cupati, movimento dei piccoli agricoltori,
movimento nazionale delle donne rurali, la chiesa protestante, altre ONG)
che lavorano specificamente sui temi dell'agricoltura, dell'accesso alla
terra e della riforma agraria. Si discutono questioni specifiche e si rispetta
l´autonomia di ognu-na di queste organizzazioni. Per esempio stiamo
promovendo una campagna contro la politica della Banca Mondiale, che vuole
imporre la ´Banca della Terra´. Altra campagna specifica è
quella per emendare la costituzione sulla questione della grandezza massima
della proprietà della terra, per abolire il latifondo. Realizziamo
varie campagne specifiche, comuni a tutte que-ste organizzazioni. Ognuna
di queste organizzazioni ha una propria lotta specifica, però ci
sono lotte che interesano tutte e il Forum ha questo ruolo di coordinamento.
Per quanto riguarda i rapporti con i partiti ? Partiamo da una considerazione,
l´MST ha tre grandi obiettivi: la lotta per ottenere la terra, la
lotta per la riforma agraria e la lotta per una giustizia sociale. Specificamente,
nella lotta per la riforma agraria abbiamo relazioni, anche se non organiche,
con partiti che si identificano con la nostra proposta di riforma agraria.
Logicamente, per il carattere della nostra proposta, i partiti che vi si
identificano sono quelli della sinistra. Abbiamo relazioni praticamente
con tutti i parti-ti della sinistra, anche se non c´è un vincolo
organico. L´MST non è dentro ai partiti. Ogni membro dell'MST,
per scelta personale, è dentro ad uno o ad un altro partito. Per
la caratteristi-ca e per l´identificazione che esiste in termini
di programma, c´è un peso maggiore di militanti che stanno
dentro al PT, per la vicinanza del programma di questo partito con la proposta
del-l'MST. Però ci sono militanti dell'MST che stanno dentro ad
altri partiti della sinistra. Abbiamo lotte in comune. La stessa relazione
che si stabilisce con i partiti si stabilisce anche con i sinda-cati della
CUT, la Centrale dei Movimenti Popolari, o sindacati specifici (metalmeccanici,
in-segnanti, ecc.), per fare lotte comuni e raggiungere gli obiettivi comuni
che abbiamo.
Pensi che l´MST e gli altri movimenti stiano vivendo una fase di crescita ulteriore, di radicamento sociale, di maggiore coscienza delle proprie capacità di trasformazione ? Mi riferisco in particolare
alla questione agraria e ai movimenti rurali. Di fatto, a partire dal 1995,
la società brasiliana è sempre più consapevole
che il Brasile, per poter risolvere la que-stione dell'alimentazione della
popolazione, per poter svilupparsi, generare lavoro, aumentare la ricchezza
produttiva, per raggiungere maggiore giustizia sociale, deve realizzare
la riforma a-graria. C´é una consapevolezza di questo, sondaggi
realizzati dallo stesso Governo dimostra che almeno l´85% è
cosciente che bisogna realizzare una riforma agraria in Brasile. Abbiamo
dunque questa consapevolezza che è un potenziale sociale. Per il
Governo invece non esiste un problema agrario, tutta la politica agricola
del governo è orientata all'esportazione, si tratta di un modello
che è in linea con i programmi imposti dal FMI e dalla BM. Attraverso
questo mo-dello riesce ad ottenere i crediti che gli servono per regolare
i bilanci, per pagare il debito este-ro, e il suo programma lo sta realizzando.
Il problema dell'alimentazione, quella che noi chia-miamo ´sicurezza
alimentare´ o ´sovranità alimentare´ del
Brasile, per il Governo non esiste: il suo scopo è quello di ottenere
crediti per poter poi importare i prodotti alimentari e di fatto il governo
sta spendendo molto in alimentazione, in prodotti alimentari che potrebbero
essere prodotti qui in Brasile. Socialmente c´è una grande
pressione perché realmente esista una poli-tica di giustizia sociale:
se il 60 % di tutti i crediti elargiti dal Governo sono destinati all'espor-tazione,
noi chiediamo che ci sia una inversione, che questo 60% sia destinato all'agricoltura
famigliare e rurale, che genera prodotti alimentari. E questo elemento
credo che è dentro alla coscienza della società intera. Quindi
abbiamo dalla nostra parte questo potenziale, che è uno degli elementi
che ha favorito la nascita e la crescita dei movimenti per la terra e dell'MST.
Purtroppo, spesso ci sono interessi politici che per opportunismo si propongono
come lotte per la terra proprio a partire da questo potenziale sociale.
I movimenti più organizzati, basicamente quelli che stanno nel forum,
stanno crescendo e acquistando spazio di comunicazione e infor-mazione
tra la popolazione, anche quella delle città , rispetto alla realtà
che il Governo propa-ganda e vorrebbe far credere. C´è una
crescita grande da parte delle organizzazioni che lottano per la terra
e logicamente questo ci fa piacere, perché non esiste solo l´MST,
l´MST non ha la verità in tasca, ci sono altre alternative,
altre forme di vedere il futuro e i cambiamenti sociali. La cosa importante
è che stiamo lottando insieme e che quante più persone e
organizzazioni lottano, meglio è.
È una questione che non è solo del Brasile, ma riguarda il mondo intero. Dopo il Congresso dell'MST a Brasilia abbiamo tenuto una riunione della CLOC e anche una più ampia, con gente dal Sud Africa, dalle Filippine, dall'Europa. In questa riunione abbiamo analizzato un po' la situazione a livello mondiale. C´è stata una esposizione delle politiche della BM qui in Brasile e di ogni paese delle organizzazioni che erano presenti, per vedere cosa pos-siamo fare per combattere queste politiche. Dentro alle varie esperienze vediamo che la BM ha delle politiche, dei programmi di riforma agraria, che sono programmi di mercato . Qua in Brasile si chiama ‘Banco da Terra’, ma si tratta di programmi già sperimentati per esempio in Se-negal, nelle Filippine, in Colombia, in Sud Africa, e stanno iniziando ad applicarli anche in Honduras e in Perù. Ma sono programmi-pacchetto, che non si preoccupano delle realtà stori-che di ciascun paese, della congiuntura e della situazione che ogni paese vive, delle questioni culturali. É un programma preparato in ufficio, con l´aria condizionata, per far quadrare i bilan-ci. Nei vari paesi è stata la situazione di oppressione nel settore agricolo che ha fatto nascere i movimenti come l´MST, i quali oltre a lottare per la riforma agraria, lottano contro il modello neoliberale. Quando la BM si è accorta di questo ha iniziato a preoccuparsi, i movimenti stava-no crescendo, la lotta per la terra stava crescendo. Per calmare questi movimenti la BM ha dato lo stesso programma, senza preoccuparsi delle questioni specifiche, culturali, storiche di questi popoli, della loro forma di organizzazione sociale. Per esempio in Honduras, dove c´è una grande influenza della cultura maya, una filosofia delle comunità .. o in Chiapas .. sono situa-zioni differenti rispetto al Brasile o alle Filippine. Per tutti lo stesso programma, come tentativo di calmare questi movimenti, proponendo alternative alla attuale situazione che non risolvono realmente il problema ma solo consolidano il progetto neoliberale. Questo è un po' quello che noi notiamo. Quali sono le cose da fare per i movimenti in Europa ? Quando vengono a incontrarci persone e compagni dei movimenti europei diciamo sempre che la realtà del Brasile è sempre più una situazione di miseria; alla faccia di tutta la ricchezza che c´è in questo paese c´è gente che muore di fame, non è rispettata la nostra cultura, la nostra sovranità e ci vengono imposti modelli che non corrispondono alla nostra cultura, ad iniziare dai modelli alimentari. É una situazione di ingiustizia sociale così grande che più di un terzo della popolazione brasiliana vive sotto la linea di povertà . L´1% della popolazione, i proprietari di terra, i fazenderos, possiedono praticamente la metà dell'area coltivabile del Brasile. È una si-tuazione di ingiustizia sociale che sta deteriorando lo spirito, l´autostima del popolo brasiliano. La nostra lotta, insieme a quella delle altre organizzazioni, è per riscattare la sovranità , l´autostima, è una lotta molto immediata per mangiare. Dobbiamo garantire l´alimentazione, non possiamo lasciare che la gente e i bambini che sono il futuro del Brasile, muoiano di fame. Siamo ad un livello molto primario e immediato di lotta, abbiamo bisogno dell'appoggio delle persone e delle organizzazioni degli altri paesi, che abbiano più chiara la vera situazione del Brasile che i mezzi di comunicazione non fanno vedere e manipolano. Che aiutino a denunciare questa situazione, che ci sia una preoccupazione. L´ Europa, per differenti questioni storiche, ha raggiunto un certo livello di vita medio che noi non viviamo, ne in Africa, ne in Asia, ne in America Latina. Adesso che anche noi vogliamo avere questa autonomia e questo sviluppo, a partire dalla nostra cultura, ci stanno imponendo cose che vanno contro di noi. Questo è da de-nunciare, che la società europea si preoccupi di questo, che andiamo a ripensare un mondo di-verso, dove non è importante la terminologia, possiamo chiamarlo socialismo, qualsiasi cosa. Un mondo dove tutti abbiano diritto di cittadinanza, dove si rispettino i diritti all'educazione, alla salute, all'alimentazione. Questi diritti minimi umani, per una vita dignitosa, è ciò che chiediamo. Non importa cosa chiamiamo tutto questo, quello che importa è che termini questa ingiustizia sociale.
|
o | Luca
Gazzola è membro dell'Associazione Ya
Basta
del Veneto. L'intervista è stata raccolta in Brasile nel mese di agosto 2000. Links Intervista
Voto
in Brasile:
Intervista
Il
sito del comitato romano di appoggio all'MST
(4 ottobre 2000) Le
news
|
|
|
percorsi |
|
|
|
|
|
|
|