di
LUCA GAZZOLA
Su invito dell`Associazione
dei docenti dell`Universitá Cattolica di Salvador de Bahia (UCSAL),
che sta organizzando in cittá una serie di incontri per discutere
i grandi temi economici e sociali del Brasile, é intervenuto martedi
scorso João Pedro Stédile, economista e uno dei leader nazionali
del Movimento dei Lavoratori Rurali Sem Terra (MST).
Davanti alla
platea ha ribadito che l`MST "continuerá ad occupare quanti latifondi
possibili e intensificherá le sue azioni contro il modello economico
che stritola l´agricoltura". Ancora una volta Stédile ha denunciato
le politiche di asservimento al capitale finanziario internazionale portate
avanti dal governo Cardoso e richiamato l´attenzione sul fatto che
"tutti gli indicatori dimostrano un peggioramento della
situazione". Parlando della
Riforma Agraria, una delle questioni cruciali del Brasile
sulla quale si giocano gli
interessi delle élites interne del paese e del capitale internazionale
da un lato, e il destino e le condizioni di vita di milioni di persone
dall´altro, Stédile ha dichiarato che il Governo "non sta
realizzando la riforma agraria, ma solo distribuendo alcune terre come
tentativo di rasserenare le tensioni sociali". Il riferimento è
alle ultime concessioni che in luglio Cardoso ha fatto di fronte
alle crescenti pressioni dell´MST, mentre sempre piú fallimentare
si dimostra il tentativo di lasciare ai cosiddetti "meccanismi di mercato"
la distribuzione delle
terre che il Governo, in
accordo com la Banca Mondiale, ha cercato di promuovere negli ultimi due
anni attraverso il progetto del Banco da Terra.
Pochi giorni
dopo la chiusura del IV Congresso dell´MST, al quale hanno partecipato
piu´di 11.000 delegati provenienti da tutto il paese, Stédile
ha infine ribadito l´intento dell´MST di agire per aumentare
i crediti all´agricoltura rurale e di lottare contro le importazioni
agricole e di prodotti transgenetici. La sfida e´ quella di discutere
un progetto popolare che non riguarda soltanto l´agricoltura ma coinvolge
necessariamente tutti i
settori della società brasiliana. Su questa frequenza sono molti
i movimenti sociali e le organizzazioni di partito ad essere sintonizzati.
Il prossimo grande appuntamento é quello del referendum autogestito
sul debito estero e interno. Promosso dallo stesso MST, dai sindacati della
CUT, dagli studenti della UNE, dalle chiese della CNBB, dalla Centrale
dei Movimenti Popolari, e fortemente sostenuto dal PT, il Partito dei Lavoratori
di Lula, il referendum si svolgerá dal 2 al 7 settembre, quella
che in Brasile é la "settimana della Patria". Si voterá nelle
chiese, nelle sedi dei movimenti, nelle scuole, nelle piazze pubbliche
e in tutti i locali in cui sará possibile collocare le urne. L´intento
é quello di portare milioni di persone, in tutto il territorio nazionale,
a pronunciarsi sui tre quesiti proposti che, sostanzialmente, mettono in
discussione l´attuale accordo con il FMI, chiedono una partecipazione
popolare e un monitoraggio sui bilanci federali, statali e municipali,
nonché la fine della speculazione che grava sul debito interno.
Se lo slogan
della campagna e´ "a vida sobre a dívida", la vita prima del
debito, il grande sforzo organizzativo é tutto orientato ad una
azione di educazione e presa di coscienza tra la popolazione, alla collocazione
del tema del debito in maniera trasversale a tutte le mobilitazioni popolari,
alla messa in discussione del modello economico neoliberalista che in Brasile
si incarna nella figura del Presidente Cardoso.
Tutto questo
mentre entra sempre piú nel vivo la campagna elettorale che rieleggerá
in tutto il paese, tra poco piu´di un mese, i sindaci e i consigli
comunali.
(Salvador de Bahia - 24 agosto
2000)
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Dal
Brasile riceviamo questa corrispondenza di Luca Gazzola che fotografa la
situazione e le prospettive del movimento
dei
Sem terra.
Per
un ulteriore approfondimento
si
veda la nostra intervista con l'avvocato brasiliano
Augusto
de Paula
(28
agosto 2000)
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