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Wto e dintorni, l'appello di Greenpeace
 


 di DOMITILLA SENNI

Signor Ministro Piero Fassino,
    i Governi di Canada, Giappone e Stati uniti, in preparazione della prossima Conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale per il commercio (Omc),
hanno presentato proposte che affiderebbero all'Omc, più esattamente a un suo comitato, il mandato di definire regole sul commercio degli organismi geneticamente manipolati (Ogm).

   Greenpeace si appella a Lei affinché l'Italia si opponga al recepimento di tali proposte il cui scopo è quello di anteporre, ancora una volta, la logica del commercio a quella della sicurezza dei cittadini. Gli argomenti in questione sono infatti già inclusi nel difficile negoziato del Protocollo sulla bio sicurezza (Pbs), che è parte integrante della convenzione sulla Biodiversità, di cui tutti ricordano l'esito fallimentare dello scorso febbraio a Cartagena (Colombia). In quella sede fu evidente il conflitto tra i paesi esportatori di Ogm, raggruppati nel Gruppo di Miami (che comprende anche Argentina, Australia e Nuova Zelanda oltre ai Paesi sopra menzionati) e il resto della comunità internazionale. La successiva riunione del negoziato del Pbs (a Vienna, lo scorso settembre) ha mostrato che l'isolamento dei paesi esportatori di Ogm sta aumentando: la maggioranza degli stati è preoccupata per le possibili conseguenze ambientali, sanitarie e socio-economiche della totale liberalizzazione dell'uso e della circolazione di Ogm pretesa dal Gruppo di Miami.
 Secondo Greenpeace, le proposte presentate dal Gruppo di Miami hanno palesemente l'intento di: 
usare l'Omc per ritardare ulteriormente la conclusione del Protocollo sulla bio sicurezza;
restringere ancora l'ambito del Protocollo e indebolirne il contenuto, vincolandolo alle regole imposte dall'Omc;
vanificare il principio di precauzione, disconoscendo il fatto che esso è l'approccio scientificamente più accurato;
modificare la dinamica del negoziato, spostandolo alla sede dell'Omc dalla sua naturale cornice che è la Convenzione sulla biodiversità.
Sappiamo che l'Italia intende procedere all'adozione di un Protocollo sulla bio sicurezza efficace, che affronti compiutamente anche argomenti come il movimento transfrontaliero, l'uso e la regolamentazione degli Ogm. Tutte questioni che il Gruppo di Miami vorrebbe invece che fossero ignorate ma che sono fondamentali per garantire una reale biosicurezza. 
Crediamo che molte di queste preoccupazioni siano condivise dal governo italiano. Ci auguriamo quindi che l'Italia intervenga prontamente per bloccare proposte che tendono a svuotare di significato il Pbs.
RingraziandoLa per l'attenzione concessaci, voglia gradire i nostri migliori saluti.
 

* Domitilla Senni è direttore generale di Greenpeace Italia 
 (dicembre 1999)


o Dopo Seattle
e Davos

Ecco una serie di appuntamenti "caldi" del dopo Seattle per il 2000. Primavera: incontri in vista 
della firma del «Biosafety protocol», un accordo sulla 
regolamentazione internazionale del commercio di cibi e prodotti agricoli modificati geneticamente.
Washington, 16 e 17 aprile::riunione del Comitato interinale del Fondo monetario internazionale, il braccio operativo
del Fmi.
Praga, 26-28 settembre: vertice annuale del Fondo monetario 
internazionale.
Okinawa (Giappone), 21-23 luglio: vertice dei capi
di Stato e 
di governo del G8. In agenda anche le implicazioni della biotecnologia e gli altri aspetti della sicurezza
alimentare.
New York, 30 agosto-1 settembre: vertice di Assemblea 
generale dell'Onu e Unione interparlamentare su temi quali i 
flussi migratori e il debito dei paesi più poveri.
 

A Montreal un primo accordo accordo sul cibo transgenico    v@i   (febbraio 2000)
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