I fatti e le idee fra emergenza e utopia... |
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PERCHE' NONLUOGHI? |
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___________________________________________________________ Nonluoghi è un gruppo di persone - in buona parte giornalisti di mestiere - che si interroga sulla crescita della democrazia e sul ruolo dei mass media nel processo di allargamento della partecipazione di ognuno alla formazione delle decisioni della collettività. Buona parte delll'attività - che è puramente volontaristica - si svolge mediante lo scambio di pareri, la diffusione di informazioni e di altro materiale in questo sito Web. Oltre all'attenzione critica sullo stato dei mass media ci sono momenti di riflessione sul sistema economico dominante e sulle possibili alternative che possano diminuire la sofferenza umana e accrescere gli spazi di giustizia e libertà al Nord e al Sud del mondo. Nonluoghi s'ispira a una visione democratica, antiautoritaria, nonviolenta e libertaria della convivenza umana. Per questo una parte dell'attenzione è dedicata anche ai limiti della democrazia formale (e dell'economia neoliberista) che con i suoi meccanismi "striscianti" sottrae sovranità e potere ai cittadini e ai gruppi sociali in un modo subdolo al punto tale da rendere spesso questa spogliazione "volontaria".
Riteniamo che in questo quadro sia rilevante il ruolo dei mass media e
per questo ci sforziamo di indagarne lo stato, le degenerazioni e le possibili
contromisure.
Le parole di Fabrizio De Andrè... "Non
considero il Sessantotto soltanto come un periodo storico definito, un
crogiuolo di idee innovatrici; è una categoria dello spirito. È
il perenne risvegliarsi dell'uomo di fronte alle ingiustizie, alla sopraffazione,
alla tracotanza del potere. Per un libertario, e io mi definisco tale,
il Sessantotto ha rappresentato una grande occasione per rilanciare le
idee di libertà e uguaglianza, nella diversità. (...) Dopo
aver spezzato l'immaginario sociale bigotto e conservatore dell'Italia
di allora, bisogna saper andare avanti per far progredire le idee che un
tempo erano dirompenti e che adesso devono venir rafforzate. Bisogna con
molta umiltà allargare il gusto per la libertà, senza tanto
clamore ma con un'opera continua, bisogna puntare su una trasformazione
culturale dell'uomo e avvicinarsi sempre più a quella meta irraggiungibile
che è la società anarchica, cioè senza dominio e dove
nessuno abusa della sua libertà. Un'utopia, certo, ma che serve
a far progredire la società".
Fabrizio
De Andrè *
*
da "Volontà" n. 3/88 |
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