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Accoglienza: un appello al Presidente della Repubblica
Dopo gli ennesimi roghi di uomini, donne e bambini stranieri nei ghetti d'Italia


            Al Presidente della Repubblica Italiana
             Signor Presidente, 
           Perché? 
             Perché nel nostro paese uomini e donne e bambini devono morire bruciati 
             vivi, come condannati al rogo? 

             Perché non si offre accoglienza e assistenza agli esseri umani che 
             giungono qui fuggendo da grandi sventure? 
             Sarebbe ben possibile, e con poca spesa per le pubbliche casse (e sarebbe 
             una spesa benedetta), che le istituzioni garantissero a tutti, e dico 
             davvero tutti, un tetto, il pasto, un aiuto, quel minimo indispensabile di 
             sicurezza, conforto, protezione giuridica, assistenza sociale. 
             Invece non lo si fa. E come sepolcri imbiancati si deplora che donne e 
             uomini poveri e infelici debbano cercar rifugio in luoghi che per un 
             nonnulla divengono trappole mortali. 

             Ma chi li caccia in quelle trappole se non la crudeltà di noi indigeni, la 
             violenza dei nostri imbarbariti istituti e costumi? 
             Cessi l'accanimento contro gli immigrati: si consenta a tutti di vivere 
             alla luce del sole senza temere persecuzioni, di rivolgersi alle 
             istituzioni senza paura di subir vessazioni, ed a tutti si garantisca 
             un'accoglienza dignitosa, come la fondamentale legge italiana prevede;
             come è dovere civile e morale, giuridico e amministrativo, delle istituzioni, 
             dello stato di diritto, dell'ordinamento democratico. 
             Naturalmente chi delinque sia perseguito col dovuto rigore; ma di tutti si 
             tuteli la vita e la dignità, e si assistano i bisognosi, si salvino vite 
             innocenti. 
             Con amarezza infinita, 
           Peppe Sini 
             (responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo) 
           Sandro e Roberta Ercoli

o Nel quadro delle reazioni alle morti nei nuovi ghetti e della riflessione
sull'accoglienza mancata dei cittadini stranieri in Italia, pubblichiamo una lettera indirizzata al presidente della Repubblica da Peppe Sini e Sandro e Roberta Ercoli, tratta il 27 marzo dalla mailing list di Peacelink.

Ma la politica
troverà il coraggio?
L'editoriale
 

Immigrati e accoglienza: 
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