copertina notizie percorsi interviste libri musica inchieste calendario novità scrivici
editoriali

Cecenia e altri conflitti dimenticati: una stampa inaccettabile
Un obiettore di coscienza scrive ai direttori dei giornali
 


    Sono molto preoccupato per come l’opinione pubblica sta disinteressandosi dei gravi problemi che stringono il mondo in una morsa  sempre più stretta. I grandi e tragici conflitti che mietono ogni giorno vittime tra la popolazione civile di tutto il mondo vengono troppo trascurati o male documentati relegandoli in minuscoli articoli di terza pagina accanto a fatti futili.

   In particolare sto pensando a quanto accade ora in Cecenia, un piccolo staterello caucasico teatro di gravi violazioni dei diritti umani compiute da entrambe le parti in conflitto. Purtroppo sono pochi i racconti che narrando queste vicende riescono a valicare il filtro mediatico riuscendo a raggiungere l’opinione pubblica, e questa è la causa del torpore che assuefà le persone.

   Mi rendo conto che la figura del direttore di un giornale sia vincolata a problemi di tipo finanziario; so che tutti i giorni si è costretti a fare i conti con le vendite e che questo influisce sulle strategie da adottare ma credo che la missione che i giornali non di “regime” debbono compiere sia storicamente quella di lottare contro le ingiustizie, qualunque esse siano. 
   Per questo io non posso accettare di leggere quotidiani nei quali si antepone la vittoria di questa o quell’altra squadra di calcio a notizie drammatiche quali i bombardamenti a tappeto di intere città, il massacro di civili inermi o la morte di giornalisti come Antonio Russo, massacrato su commissione per aver voluto raccontare un conflitto dimenticato da tutti.

   Chi come lei detiene il potere dell’informazione ha il compito primario di combattere questo stato delle cose, in primo luogo agendo sull’opinione pubblica. Credo che sia necessario rivoluzionare il trattamento di questi temi per riuscire a portare alla ribalta la sensibilità delle persone, agendo sulla loro componente umana. Se i trafficanti di armi possono indisturbati compiere i loro sporchi affari, se i politici e il Vaticano possono permettersi di continuare la loro politica di tacita collaborazione o silenzio con governi che hanno le mani sporche di sangue, lo si deve alla passività sociale garantita da quei media che danno priorità alle notizie futili piuttosto che alle nefandezze compiute dai governi che dovrebbero garantire la vita civile delle genti. Spero con questo mio appello di dare inizio ad una critica costruttiva volta a sconfiggere le leggi del mercato che sempre più stanno minando anche il senso dell’informazione. 

   Spero con tutto il cuore di ricevere  una risposta e le ricordo che sono a sua completa disposizione per fornirle tutto il materiale e l’aiuto che necessita per iniziare un cambiamento in questo senso.
 

Alex Faggioni
Obiettore di coscienza  - casco bianco in servizio presso
l'Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini



o Pubblichiamo una lettera aperta inviata ai direttori dei giornali italiani da Alex Faggioni, obiettore di coscienza in procinto di partire come testimone di pace in Cecenia.
Speriamo che i giornali la pubblichino e che i giornalisti ne approfittino per interrogarsi sulla traiettoria 
del loro mestiere...

Altri articoli

Interviste sul conflitto ceceno

Italia, un prete
scrive al governo

L'Associazione per i popoli minacciati:
"I verdi e il loro impegno
in calando 
per la Cecenia"
 
 
 
 

(16 novembre 2000)

Le news
e i commenti
nel notiziario
di Nonluoghi
 
 

 

copertina
notizie
 percorsi
interviste
i libri
musica
inchieste
calendario
novità
scrivici