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Milano, un'accoglienza diversa per i profughi di via Barzaghi
Non sgombero e rimpatrio ma una soluzione dignitosa: è un dovere per le autorità locali
 

  A Milano l'amministrazione comunale ha più volte dichiarato di voler sgomberare il campo degli "zingari" di via Barzaghi.
Il campo ospita, in un mare di fango di rifiuti e di topi, circa 800 persone provenienti dai paesi dell'Est. Vi sono bosniaci musulmani, kosovari, macedoni e rumeni. 
Molti di questi che l'amministrazione comunale e la gente chiama genericamente "zingari" sono, in realtà, profughi di guerra: hanno visto le loro case occupate e distrutte, le loro donne stuprate. Sono storie di disperazione e di dolore quelle che si sentono narrare in via Barzaghi a Milano.

Nessuno ama la favela di via Barzaghi, sporca, maleodorante, dove le donne hanno il segno del morso dei topi sulle braccia e sul corpo, dove i bambini rischiano la vita, in tanta sporcizia e tanta miseria.

A partire dal 1991, con lo scoppio della guerra in ex Yugoslavia, le città d'Italia hanno assistito ad un crescente flusso di persone che fuggivano dalla guerra a causa delle persecuzioni. Venne stanziata allora una legge straordinaria, la 390/92, per soccorrere i profughi umanitari della ex Yugoslavia.
Città come Firenze, Padova, Venezia, si sono distinte nell'applicazione della legge ed hanno utilizzato i fondi per soccorrere nel migliore dei modi i profughi. 
Milano no. Sebbene non risulti che la legge 390 /92 sia stata abrogata, Milano minaccia una dura espulsione degli "zingari", nella più completa e volgare ignoranza della legge e nella più completa infrazione dei diritti dell'Uomo.
Quest'irriverenza istituzionale, quest'arroganza verso lo stato di diritto e il conseguente rispetto dei diritti umani deve essere condannata perché è una vergogna per tutti i milanesi.
I profughi rom di via Barzaghi non possono essere rimpatriati nei loro paesi: in quelle terre hanno perso ogni loro bene e rischiano ancora oggi la vita, perché oggetto di dure persecuzioni. Vieta la loro espulsione l'articolo art. 19 del Testo Unico sull'immigrazione che recita:

Art 19
(Divieti di espulsione e di respingimento)
(legge 6 marzo 1998, n. 40, art. 17)

1. In nessun caso può disporsi l'espulsione o il respingimento verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali, ovvero possa rischiare di essere rinviato verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione.

Per questo motivo si chiede di fermare lo sgombero di via Barzaghi a Milano e di dare risposte concrete e civili, così come è previsto dalle leggi, a questi profughi umanitari.
L'amministrazione dovrebbe impegnarsi nell'assicurare loro un'esistenza più dignitosa.

 Lo sgombero e l'espulsione costituiscono un'offesa per la civiltà e la sensibilità che questa città è certamente ancora in grado di esprimere.

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(14 febbraio  2001)

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