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Milano,
un'accoglienza diversa per i profughi di via Barzaghi
Non sgombero e rimpatrio ma una soluzione
dignitosa: è un dovere per le autorità locali
A
Milano l'amministrazione comunale ha più volte dichiarato di voler
sgomberare il campo degli "zingari" di via Barzaghi.
Nessuno ama la favela di via Barzaghi, sporca, maleodorante, dove le donne hanno il segno del morso dei topi sulle braccia e sul corpo, dove i bambini rischiano la vita, in tanta sporcizia e tanta miseria. A partire dal 1991, con lo
scoppio della guerra in ex Yugoslavia, le città d'Italia hanno assistito
ad un crescente flusso di persone che fuggivano dalla guerra a causa delle
persecuzioni. Venne stanziata allora una legge straordinaria, la 390/92,
per soccorrere i profughi umanitari della ex Yugoslavia.
Art 19
1. In nessun caso può disporsi l'espulsione o il respingimento verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali, ovvero possa rischiare di essere rinviato verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione. Per questo motivo si chiede
di fermare lo sgombero di via Barzaghi a Milano e di dare risposte concrete
e civili, così come è previsto dalle leggi, a questi profughi
umanitari.
Lo sgombero e l'espulsione costituiscono un'offesa per la civiltà e la sensibilità che questa città è certamente ancora in grado di esprimere. Sottoscrivi quest'appello
inviando la tua adesione a questo indirizzo
e-mail.
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(14 febbraio 2001) Le
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