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I
soci del "padrone del vapore"
L'Italia della destra: discriminazioni
religiose e vagoni piombati per gli extracomunitari...
di FABIO GALLUCCIO
"I
padroni del vapore", era il titolo di un famoso pamphlet del
1954 che Ernesto Rossi, il fondatore tra l'altro del Movimento Federalista
Europeo con Altiero Spinelli, aveva scritto contro i monopoli e gli oligopoli
economici che minacciavano la democrazia che si andava costruendo. Mai
e poi mai Ernesto Rossi avrebbe pensato che poco meno di 50 anni dopo,
ci sarebbe stato il "padrone del vapore " a cui l'Italia si consegnava
"allegramente" al di fuori di ogni regola di democrazia.
Ma
ancor di più non avrebbe immaginato che su questo vapore sarebbero
salite le compagnie più improbabili. E tra queste compagnie del
"padrone", vorrei ricordare il presidente della regione Lazio e il
sindaco di Treviso, perché hanno fatto e detto, in particolare in
questi giorni, cose che fanno rimeditare la nostra appartenenza ai
paesi democratici e alla Unione Europea.
E non
è valso ad attenuare questo obrobrio giuridico, la maratona a cui
i DS hanno costretto il Consiglio regionale per estendere questi finanziamenti
anche alle altre religioni che hanno firmato un'intesa con lo Stato italiano
(valdesi, battisti, ebrei e protestanti), in quanto questi cittadini sarebbero
comunque più eguali dei mussulmani, dei buddisti, dei testimoni
di Geova o quanti altri.
L'altro
compagno del padrone del vapore è il sindaco di Treviso, molto
amato dice il giornalista del Messaggero (29 aprile u.s.) dai suoi concittadini
che lo hanno eletto per la seconda volta e dai candidati della destra che
si presentono in quella circoscrizione. Il giornalista ad un certo punto,
dopo varie "amenità" chiede a questo signore:
Vengono
in mente, con suono un po' sinistro, le dure parole di Gaetano Salvemini
nei confronti di Filippo Turati, in occasione dell'esordio del governo
Mussolini: "Il discorso pronunciato ieri da Turati alla Camera è
uno dei più spaventevoli documenti dell'abiezione morale, a cui
sono discesi i nostri uomini politici. Era già inaudito che i socialisti
si lasciassero dire da Mussolini le insolenze brutali… Era inaudito che
non si levassero tutti in piedi ed abbandonassero la Camera, mandando le
loro dimissioni dopo le prime insolenze mussoliniane".
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o | Berlusconi
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(3
maggio 20001)
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