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Crescere in una baracca,
i bimbi rom di via dei Gordiani a Roma
Non bastano i progetti di scolarizzazione,
bisogna migliorare le loro condizioni di vita
Da anni il 126. Circolo Didattico accoglie il maggior numero di bambini in età scolare presenti nel campo rom di via dei Gordiani. Da oltre 10 anni la comunità dei rom rudari di via dei Gordiani vive in condizioni abitative disastrose e pericolose, da oltre 10 anni la scuola vive i drammi familiari e sociali di questi bambini, da oltre 10 anni la scuola tenta con i propri mezzi e senza un reale e continuativo appoggio delle istituzioni di far fronte alle difficoltà dell'integrazione scolastica e sociale di questi bambini. I risultati sono scarsissimi e affidati per lo più alla buona volontà di singoli insegnanti particolarmente sensibili alla condizione dei rom. Segnaliamo con urgenza e preoccupazione sempre crescente che, la scarsa frequenza scolastica e le enormi difficoltà di integrazione dei bambini rom all'interno della scuola, ha le sue radici principalmente nelle loro condizioni socio abitative e alle conseguenze che queste hanno sul piano fisico e psicologico. LE CONDIZIONI DI BASE Troppo spesso
ai bambini rom di via dei Gordiani mancano, per frequentare la scuola,
proprio le condizioni di base.
L'INIZIO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA Perché i bambini rom hanno una così scarsa frequenza scolastica? Perché devono aiutare le madri, spesso a loro volta malate a svolgere le gravose faccende domestiche per la sopravvivenza, perché contribuiscono loro stessi al sostentamento della famiglia vendendo le rose o chiedendo l'elemosina, perché non hanno vestiti puliti, perché hanno le scarpe bagnate, perché non hanno i soldi per il materiale didattico o per la merenda come tutti gli altri bambini, perché sono ammalati, perché hanno i pidocchi, perché sono stanchi di una relazione con i compagni, per forza di cose discriminante. La socializzazione è uno dei compiti fondamentali della scuola, si fanno numerosi sforzi in questo senso, ma al di là dei progetti di accoglienza o di intercultura, se non si risolve la condizione socioabitativa dei bambini rom, questi saranno sempre bambini sporchi e malati, difficilmente accettati, se non in maniera "assistenziale" utile solo a rimarcarne pesantemente la diversità. APPRENDIMENTO E INSUCCESSO SCOLASTICO DEI BAMBINI ROM Sono pochi i bambini rom che con 8 anni di scolarizzazione riescono ad acquisire gli strumenti di base: leggere e scrivere correttamente con una buona padronanza della lingua, utilizzare le quattro operazioni e la matematica di base. Siamo di fronte
a bambini spesso ipercinetici, dislessici con enormi difficoltà
di concentrazione, con enormi difficoltà ad accettare le norme e
i ritmi del gruppo classe, che vivono una forte demotivazione rispetto
all'apprendimento, molta sfiducia nelle loro capacità e possibilità,
spesso anche grosse deprivazioni affettive e relazionali.
CRESCERE IN UNA BARACCA Cosa significa
crescere al campo e in una baracca? Significa crescere in condizioni malsane,
significa che ci si ammala di continuo e non si guarisce mai fino infondo,
significa non avere spazi per lo studio e per il gioco, significa essere
immersi continuamente nella confusione, non avere nessuna separatezza dalla
vita degli adulti, nel bene e nel male, significa avere sistemi di regole
diversi, per forza di cose più volte repressivi rispetto ai bambini
e ai quali i bambini si devono adeguare.
L'URGENZA DELL'INTERVENTO Da anni seguiamo
con attenzioni le vicissitudini istituzionali legate al progetto di costruzione
di un villaggio sperimentale in muratura e con i servizi per i rom di via
dei Gordiani, l'attesa si fa sempre più disillusa, il degrado sociale
che si sviluppa nell'attuale situazione abitativa è palesemente
crescente, da anni ne vediamo le conseguenze sui bambini sul piano fisico,
psicologico e morale.
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Pubblichiamo un documento scritto dagli operatori del Comune di Roma e dal gruppoi di volontari per la scolarizzazione dei bimbi rom del campo di via dei Gordiani a Roma (13
aprile 2000)
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del dossier Zingari aprile 2000 |
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