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Le urne tra il campo inabitabile e un villaggio per i rom a Roma
I volontari: progetto pronto e approvato ma il centro-sinistra lo rallenta per calcolo elettorale
 


   Da circa tre anni e mezzo a questa parte  esiste un progetto elaborato da Iacp, Regione Lazio, Comune di Roma  e VI Circoscrizione per la realizzazione di un villaggio sperimentale per la comiunità rom rudari di via dei Gordiani.
  Il progetto consiste nella costruzione di un villaggio di 42 moduli abitativi ed è il risultato di una accurata e lunga ricerca sulla architettura rom. 
Il progetto è stato pensato secondo i criteri della bioedilizia e rientra nei 122 miliardi a disposizione della Regione Lazio per finanziare progetti a favore di categorie speciali (immigrati, nomadi, giovani coppie svantaggiate...). La costruzione del villaggio impiegherà circa 12 milardi della somma disponibile. 

    Nel 1997 i quattro enti interessati hanno stipulato un protocollo di intesa che doveva predisporre tutti gli aspetti tecnico-amministrativi favorendo la collaborazione dei diversi organi competenti. I tempi lunghissimi trascorsi da allora sono dovuti, a quanto pare, sia agli errori dell'amministrazione comunale (del progetto era stato inizialmente investito un assessorato che poi è stato ritenuto incompetente a riguardo) sia, evidentemente, a una insufficiente volontà politica. Tuttavia oggi, a quattro anni di distanza, le questioni tecnico-amministrative sono state definitivamente risolte in sede di conferenza dei servizi tra gli organi competenti. Nell'ultima conferenza dei servizi, tenutasi lo scorso dicembre,  Comune, Regione Lazio  Iacp e VI Circoscrizione hanno deciso di inserire  la costruzione del villaggio all'interno di una più ampia riqualificazione del quartiere.  Tale riqualificazione comprenderà l'illuminazione della strada su cui sorgerà il villaggio, la ristrutturazione del parco pubblico adiacente e quella di numerosi appartamenti (circa mille) delle case popolari della zona. In conferenza dei servizi gli enti competenti si erano impegnati a portare in Giunta Comunale la delibera entro il 18 gennaio 2000 e concludere l'iter di apporvazione entro l'8 aprile 2000. 

   L'iter non è stato minimamente rispettato.  Ad oggi la Giunta Comunale non ha ancora inserito la delibera all'ordine del giorno non avendo trovato l'appoggio delle forze di maggioranza. In più riunioni della coalizione di centro-sinistra i rappresentanti dei vari gruppi consiliari hanno espresso numerose obiezioni tecniche nei riguardi del progetto, quando non hanno manifestato una diretta avversione alla sostanza stessa di questo, paventando - nonostante gli accordi tecinici fossero già stati firmati - la soluzione, del tutto provvisoria e emergenziale, dei container. 

    A nostro avviso la costruzione di  "villaggio  sperimentale" per rom con fondi E.R.P. (Edilizia Residenziale Pubblica) - unico caso in Italia - può costituire un'inversione di tendenza  nelle politiche sociali e di accoglienza abitativa per queste minoranze. Ma l'avvversione espressa dalle forze politiche della maggioranza di centro-sinistra tradisce l'interesse di non scontentare un elettorato moderato in vista delle prossime elezioni regionali. Anziché sostenere la validità sociale del progetto questo viene osteggiato da un puro calcolo elettorale. 


o

Pubblichiamo il resoconto dell'iter burocratico e politico del progetto per la creazione di uin villaggio sperimentale per la comunità rom rudari del 
campo di via 
dei Gordiani
a Roma. 
L'articolo è di un gruppo di volontari che operano nel campo. 

(13 aprile 2000)
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