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Se
la nuova povertà sui media è solo una storia come tante altre...
Una lettera da Rovigo: l'importanza dell'informazione
contro le mistificazioni della realtà
Vi
scrivo da Rovigo, prima di tutto voglio farvi sapere che l'idea di un'informazione
corretta, che Nonluoghi cerca di diffondere, mi sembra rivoluzionaria addirittura
al giorno d'oggi e mi trova pienamente concorde e solidale. Non sto qui
a sviolinare altro, dico solo che ho letto nel sito , finalmente, articoli
obiettivi.
Non è
che io creda che la Tv abbia poteri particolari, penso solamente che abitui
le persone a una sofferenza continua da cui in qualche modo deve difendersi,
uno dei modi è l'indifferenza per l'appunto, che poi applichiamo,
purtroppo, nel nostro quotidiano in molti modi senza rendercene conto.
Ho notato che le notizie nei quotidiani e alla Tv funzionano come le mode,
15/20 giorni il serial killer, 15/20 giorni la strage del sabato sera e
così via (ma è davvero questa la realtà?), lasciando
tra le righe le quotidiane disperazioni di chi, nel 2001 di cui ci riempiamo
tanto la bocca, muore di fame sotto i nostri occhi.
Ora vorrei proprio sapere cosa voleva dire quel servizio lì, sappiamo solo che una persona di nome Eugenio è morta di fame e che amava i cani, se i vicini di quartiere portavano da mangiare a lui non si sa, se il Comune ha cercato di aiutarlo non si sa... perché trasformare le notizie? Domenica nella mia città la cronaca riportava la seguente notizia: maestra 48enne muore di stenti e fame e non chiede aiuto. L'articolo che segue si contraddice dicendo che questa signora era molto dignitosa, tutte le mattine usciva di casa e confidava ai vicini che apprezzava solo la domenica perché nella sua cassetta della posta non trovava bollette da pagare e che ogni tanto bussava alla loro porta per chiedere soldi per mangiare. Anche qui non riesco a trovare un significato logico se non quello che farmi paura di vivere in un mondo simile... Paura perché anch'io non navigo in buone acque, paura perché mi tolgono la visibilità appioppandomi una etichetta qualsiasi: fame , povertà, maestra 48enne, disoccupato eccetera e ancora paura perché non trovo attorno a me occhi capaci di vedere la realtà per quello che è... Potrei anche
dire qualcosa sulla falsità del mito del benessere del NordEst e
sulla corsa alla professionalità che nascondono sfruttamento a livelli
di 30 anni fa e disoccupazione, su corsi professionali che danno 1000 lire
orarie di Borsa lavoro e attestati di carta straccia ma che fruttano molti
milioni alle aziende che li ospitano...
Mi scuso se mi sono dilungata ma ho scritto con il cuore e sono tanti gli argomenti che avrei voluto toccare, spero di non avere messo troppa carne al fuoco, sarei veramente "sollevata" nel trovare nel sito di Nonluoghi articoli riguardanti le nuove povertà (altra etichetta), spero che i miei spunti possano in qualche modo servire. Simonetta Cavallaro - Rovigo
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o | Riceviamo
spesso dai frequentatori del sito messaggi, per noi preziosi, che ci incoraggiano
a lavorare sul tema della qualità dell'informazione.
Ne pubblichiamo uno molto significativo che ci ha inviato da Rovigo Simonetta Cavallaro. La sua è una conferma della centralità della questione mass media in questa epoca di facili rimozioni e di smarrimento indifferente di fronte a processi locali e globali che causano enormi danni sociali, spesso in modo subdolo: se non lo fa la stampa, chi può mettere a nudo questi fenomeni favorendone la percezione pubblica? Costi
sociali
Manifesto
per
Contro
il sistema: appunti sulla “nuova” critica sociale
Umanizzare
Costi
nascosti
Un
capitalismo
(20 febbraio 2001) Le
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