ii
percorsi
|
Oltre l'automobile? Ci sarebbe
la ferrovia...
Dall'esperienza svizzera indicazioni preziose
su trasformazioni possibili
Le considerazioni alla base del progetto erano da un lato la vasta diffusione
insediativa svizzera e dall'altro che l'investimento nella "bassa velocità"
(scali, raddoppi, varianti di tracciato, scambi) è più economico
e più rapido della costruzione di una sola nuova linea. Infatti
loro hanno quasi finito i lavori, mentre noi..., ma andiamo con ordine.
Gli
Svizzeri sanno bene che a causa della rigidità intrinseca e del
costo delle opere civili e dei veicoli le ferrovie richiedono una corretta
pianificazione degli interventi, in modo da non impegnare ingenti risorse
senza ottenere risultati apprezzabili. Il trasporto locale poi necessita
di una particolare cura nella stesura dei progetti, essendo un'attività
attualmente poco remunerativa.
Viene da pensare che gli svizzeri siano ricchi non solo perchè lavano il denaro sporco (pure quello nazista) ma perchè spendono con molta cura e democraticamente quello che hanno. Partendo dalle considerazioni fatte dagli Svizzeri, anche in Emilia Romagna è stato possibile, con il grado di approssimazione permesso da una tesi di laurea, imbastire una maglia di orario cadenzato a 60' (a 30' nell'area metropolitana di Bologna e sugli Interregionali da Piacenza a Castelbolognese) sulla rete ferroviaria regionale, che comprende circa 1350 km delle FS e 350 km delle ferrovie concesse ed in gestione governativa. Tra i dati di cui si
è tenuto conto vi sono quelli sulla mobilità attuale, e cioè
sulla frequentazione dei treni, soprattutto nelle ore di punta; sono poi
state valutate le situazioni di offerta insufficiente prospettando alcune
soluzioni possibili per fare fronte alla domanda. Infine si sono aggiunte
alcune decine di nuove fermate su quasi tutte le linee.
Essa viene poi stimata
rispettivamente al 20%, 15% e 10% dei residenti "...supponendo una buona
rete infrastrutturale di collegamenti..." , intesa sia come accessi e servizi
per l'utenza, sia come idonea offerta integrata anche all'esterno dell'area
della S-BAHN, cioè una volta completato il citato progetto FERROVIA2000.
La presenza di una
cartiera può avere alterato il risultato in qualche modo, ma la
diffusione sul territorio degli insediamenti produttivi fa ben sperare
anche per le altre località. Si è ritenuto giustificato assumere
la percentuale più elevata (20%) per le fermate servite ogni 30'
e quella intermedia (15) per il resto della rete esaminata.
Il Veneto è
tra le zone più densamente urbanizzate d'Italia e dimostra una notevole
vivacità in molti settori: da qui deriva la necessità di
movimento di persone e merci, specialmente lungo gli assi stradali principali,
spesso coincidenti con quelli ferroviari, sede dei maggiori insediamenti
produttivi ed abitativi. La fitta rete di ferrovie e di tranvie interurbane
del Veneto ha lasciato il posto ad una ancor più fitta rete di strade,
conseguenza e causa della diffusione della motorizzazione.
Le fermate aggiunte
sono, partendo da Vicenza: La Stanga, Torri di Quartesolo, Grumolo-Vancimuglio,
Montà-Ponterotto-Taggì, Mortise, Busa-Perarolo, Vigonza,
Vetrego, Fornase-Spinea, Chirignago, S. Giuliano, Gazzera, Zelarino-Terraglio,
Marocco, Boschetta, Forlanetto-S.Trovaso, Frescada-Dosson, S.Maria del
Rovere, Fontane-S.Artemio, Catena-Villorba, Lovadina-Visnadello, S. Lucia
di Piave-Susegana. Altre stazioni subiscono piccoli spostamenti o cambiano
nome.
Lo studio si è (per ora) fermato per la non collaborazione delle FS (che novità!) nel fornire alcuni dati sugli impianti esistenti nei nodi, ma l'orario elaborato è compatibile con le caratteristiche dei veicoli, si tratta solo di adeguare l'infrastruttura (gennaio 2000)
|
o | Il
treno, riflettuto e pensato fuori dagli schemi faraonici dell'alta velocità,
come reale alternativa per gli spostamenti quotidiani di chi ancore si
vede costretto a usare la macchina. Il treno, anche in montagna, come alternativa
all'ingorgo stradale e all'invasione motorizzata, inquinante e pericolosa
per l'equilibrio di ecosistemi particolarmente
delicati. In questo articolo Ivan Beltramba ci ricorda che guardando appena oltr'alpe, alla Svizzera, si possono avere indicazioni preziose su questo percorso "ferrato". Ivan
Beltramba
|
|
|
|
|
|
|
|
|