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percorsi
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Mimose e femminismo immaginario
La "liberazione delle donne" fra realtà
e leggenda metropolitana...
Dunque eccoci, a celebrare con i soliti riti consueti, l’ormai inflazionata festa della donna, che cade l’otto di Marzo. Un tempo, segno e simbolo dell’emancipazione femminile dallo strapotere del maschio nella sfera sociale, politica ed economica, oggi si è ridotta a mero feticcio di un’emancipazione tronca. Tronca perché la donna ha sì raggiunto spazi d’azione e di libertà che prima le erano preclusi, ma non è riuscita a trovare un proprio ruolo autonomo in una società che non è più maschilista, ma nemmeno mista a livello equo di distribuzione e gestione dei ruoli. La donna moderna, o postmoderna, si è trovata ad agire all’interno di un contesto sociale ibrido, in cui l’uomo ha perso punti nella sfera sessuale e professionale (pur mantenendo in quest’ultima una posizione predominante, almeno gerarchicamente parlando), ma non ha saputo trovare una propria autonomia dai modelli maschili. Germaine Greer e la donna intera A questo proposito calza a pennello, la voce di una storica femminista, l’intellettuale Germaine Greer, che parla dell’attuale situazione della donna del duemila. A sessant’anni suonati, l’autrice di “Eunuco femmina”, esce con un altro saggio alquanto provocatorio, che invita a riflettere sulla condizione femminile, intitolato “La donna intera”, una sorta di analisi lucida e spietata a dimostrazione che le donne d’oggi sono sempre meno amate, più marginali e in costante conflitto con il maschio. Insomma, come a dire, l’altra metà del cielo è ancora lontana della meta, dal diventare una donna completa. Eunuco e non donna. Una vita sempre più dura Ecco cosa sostiene la Greer: “Sta passando l’idea che le donne hanno avuto ciò che volevano, quindi per forza devono smettere di lagnarsi. Hanno posti di lavoro e salari paritetici ai maschi, possono perfino fare il soldato. Però se mettono al mondo dei bambini e vengono abbandonate dagli uomini è colpa loro”. Insomma, a quanto pare, la vita delle donne è sempre più ardua perché lavorano dal mattino alla sera, si occupano da sole dei figli e i rapporti con il compagno sono sempre più difficili, senza il diritto di fare la voce grossa perché tanto in questa situazione ci si sono ficcate da sole, povere loro. Questa dei ruoli sarebbe la tanto agognata parità, a svantaggio della donna, caricata di duplici ruoli. E difatti Germaine Greer parla non di parità, ma di liberazione, che è diverso: “Parità che significato ha? Mettere le scarpe e i vestiti degli uomini? Comportarsi come loro? Si usa tanto oggi il termine libertina per dire io passo da un letto all’altro, proprio come facevano gli uomini prima di essere scalzati dalla rivoluzione sessuale femminile. Io compatisco gli uomini, poiché vivono in un sistema così ingiusto ed oppressivo. Ma il maschilismo è ormai intrinseco al capitalismo globale, che non ci si può fare niente”. Resta solo l'Otto marzo? Se pensiamo poi al fatto che la donna, con la tecnologia, sta venendo espropriata delle proprie funzioni biologiche - il ricorso al parto cesareo quando non è il caso, la fecondazione artificiale usata in modo indiscriminato, legata al business delle grandi tecnologie - cosa resta della donna reale, vera completa? La chimera di avere raggiunto il potere, la parità e di celebrare le conquiste ottenute con un ramo di mimosa l’otto marzo? |
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Di questi tempi molti tentano di spiegarci che ormai la donna sta diventando il sesso forte; anzi, parlare di pari diritti da conquistare a volte indispettisce anche molte donne che si sentono "arrivate" (magari perché hanno ripercorso i clichè maschili del comando, con qualche ritoccatina qua e là). Ospitiamo un intervento femminile che cerca di far luce sulle contraddizioni del percorso fin qui compiuto dalla liberazione femminile e che ieri sono state al centro della giornata dedicata alle donne, accanto alle iniziative di sostegno alel molte che ancora pagano con la vita l'essere nate in società controllate dal fanatismo e dal maschilismo. (9
marzo 2000)
Campagna
contro
(Il disegno è di Alexandre Mairet, 1928, da Ticino Libertario, Archivio Biblioteca Franco Serantini, Pisa) le mutilazioni dei genitali femminili Femminismo
ante litteram
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