|
chi
siamo
|
Martita Fardin
Sono nata a Como, il 7 aprile del 1968. Ho iniziato a scrivere appena ho imparato a prendere la penna in mano. Da allora non ho più smesso. Volevo fare la scrittrice e invece ho fatto la giornalista. Il giornalismo mi permette un contatto più profondo con la realtà. Sono stata sempre colpita dai temi dell’emarginazione, della miseria e della sofferenza umana, sia essa psicologica o determinata da cause materiali. La mia formazione culturale è stata piuttosto eclettica e schizofrenica. Elementari dalle Orsoline, medie in una scuola laica-progressista, liceo classico in un istituto conservatore di settecentesca memoria con le aule e i professori che cadevano in pezzi, con tanto di grembiule nero. Poi l’Università statale a Milano e la laurea in lettere moderne con una specializzazione in storia dell’età contemporanea. Tutto qui. Questa è normale procedura scolastica. Sono soprattutto orgogliosa di ciò che sto facendo ora per Nonluoghi e il quotidiano l’Adige, sul quale scrivo di cultura, soprattutto recensioni di libri e servizi sulle tendenze giovanili. Da sempre amo leggere. I miei autori preferiti: Sartre, Schopenauer, Pinketts, i minimalisti americani in blocco, Estep, Bellezza, Philip Roth, Chomsky, Dante Alighieri (l’inferno), oltre a testi di storia delle dottrine politiche e a biografie storiche. La musica: Bach, Marlene Kuntz, Julian Cope, Led Zeppelin. Amo anche l’arte: Rosso Fiorentino, Pontormo, Schifano, Franco Angeli e gli espressionisti tedeschi. Odio la televisione, che evito di guardare il più possibile. Le notizie le leggo sui giornali. Film preferiti: Quinto potere, Razza padrona, Pulp fiction e molta cinematografia degli anni settanta, italiana e tedesca. Segni particolari: tre ideogrammi giapponesi tatuati, una curiosità illimitata di umanità. Attrazioni: la civiltà orientale con tutte le sue espressioni e il mondo anglosassone.
|
o |
|
|
|
percorsi |
|
|
|
|
|
|
|