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libri&dintorni
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Maleale
Racconto
di SIMONA VERRUSIO Doso le energie. Fai un passo indietro. Ho delle situazioni in piedi. Voglio costruire qualcosa. Mi sono fatto i miei posti, dove mi accolgono. Lo sai che tu hai un modo terroristico di fare, o piangi o spaventi. Oddio faccio proprio così? Ma che c'hai?. Mi viene da essere tenero con te. Sei carina a volte anche bella. Ritrovo la mia casa con una luce diversa più soffusa. Lo ritrovo a casa, pensavo fosse andato via. E' sorpreso. Lo abbraccio. Ma se te fai così mi viene voglia. Ora vai che arriva L. Hai avuto poco stile. Invece a pensarci tu hai avuto stile a dirmi che avevo avuto poco stile, invece di dirmi che sono stata pessima. Ma avevo sentito troppa apertura. Ma perché ? Chissà forse l'ho fatto apposta per metterti alla prova vedere quanto resistevi. Non mi aspettavo una reazione così forte. Non mi aspettavo niente. Oddio forse proporzionale a ciò che sentiva?, o gli è andato bene come pretesto per chiudere. Gli accarezzavo la schiena morbida e i capelli. Sono fatto per stare solo. Ma non è così. Tu insisti sei testarda, perché bisogna dire le cose in modo duro, non ho bisogno di una ragazza come te. Come me. Gli ho detto solo che invece di uscire con lui avevo pomiciato con un altro, e non avevo nemmeno concluso. Però questo non gliel'ho detto. Non era fatto per stare solo. Si era dato a me, in modo semplice. Ma come parlo, cosa dico, si era dato a me? Sono io che mi spavento? Perché quando ho detto, guarda che mi sono fatta, sfregando il ginocchio dentro la macchina, mentre si stava uno sull'altra, o una sull'altro, ho visto quello slancio, quell'interesse, quell'attenzione che mi fa pensare, oddio mi vuole bene. Sono solitario e mi va bene così. Lo dice per convincersi, forse più per convincermi. Ho sognato mio fratello che era quello che mi ha sparato alla gamba. L'altro mio fratello è psicotico, ma gli voglio bene tanto, gli altri sono così, così. V. mi dice che tanti uomini le hanno detto che quando hanno trattato con amore sono stati maltrattati. Questo volta l'ho fatta io una cosa così. Mi dispiace per quella che verrà dopo, mi dispiace per me. Sei un po’ permalosa, ma simpatica. Sì un po’ simpatica. Come è cambiato il modo che hai avuto di dirlo. Respira ogni tanto . Allora io sono stata leggera, superficiale ambigua. Complimenti. Tu però mi hai rivestito di panni dorati. A. mi dice, ma certo almeno all'inizio una ti riveste di una luce dorata, poi ci si accorge anche del resto, di come si è, realmente. Forse se non fosse così non ci si innamorerebbe mai, se non si vedesse un po’ più il bello dove non è. G. che aveva portato una ragazza in pattino, e lui con il borsello pieno di documenti, ce ne vuole per rovesciare un pattino, ma c'era riuscito, e invece di salvare lei, ha recuperato il borsello, lei non l'ha mai più voluto vedere. Tipo un treno in corsa che non si ferma al binario chiuso. Arriva in corsa e sfragna la piazza. La tendenza a vedere e pensare meglio di quello che sono. M'hai caricato d'aspettative, caro mio, certo io sono caduta su una cosa di educazione sentimentale banale, ma a me quando sono stati con altre me l'hanno sempre detto. Forse è meglio negare. Ma le istruzioni per l'uso non ci sono, cazzo? Un fare terroristico. La mia mamma che diceva dalla terrazza, forza venite su in casa, non sapete che sono una strega. E i bambini sotto, i nostri amici di giochi, alzavano la testa impauriti. E poi c’era E. che non voleva andare a scuola e suo papà gli sbatteva le mani sulla ringhiera delle scale. Urla e la mamma tagliava le mele ogni striscia un sogghigno tirava la bocca se toglieva la buccia, con quel coltello che muoveva a scatti sulla buccia della mela. Ci vuole una vita per spiegare una vita? L'amore senza baruffa fa venire la muffa, ma fare gli psicotici nevrotici, fa passare il tempo, non troviamo da investirlo meglio questo tempo?. Dizionario dei sentimenti, una educazione sentimentale. Però non sono sportivi, delitto lesa maestà, in fin dei conti che gli ho detto, scusa non ho risposto perché stavo pomiciando con un altro. Ma è questione di scelte. Cazzo ho scelto e non me ne sono accorta. E poi dritta a casa. E come sempre realizzo in ritardo, capisco mi accorgo, offuscata, riaffioro. Scusa ti ho sventrato. No, non esagerare, sventrato è esagerato come termine. Però male sì. Ora sono neutrale. Mi sei indifferente, anche se tu fossi in una pozza di sangue. Non ho di te un brutto ricordo. Mi ha già messo nell'archivio. Per la prossima mi dispiace, se le fai pagare il mio prezzo. Non siamo mica tutti uguali. Bella gatta, dai che mi fai eccitare così. Io mi imbarazzo invece. Ti imbarazzi, bugiarda, ma se mi hai detto:" …che mi dai un'altra bottarella?", passo dall'essere un'educanda, con le mutande bianche e il pizzo sui calzini a essere greve e diretta come il peggior clichè d'uomo. Questi preservativi li ho comprati per te, stasera. Ma a chi tocca comprare i preservativi? Lo vedo però che si intrattiene con delle ragazze, ci ci ci, ci ci ci, a fare da PR con le bionde che si stagliano di fronte a lui, ci ci ci, la mia gelosia possessività sale. Tanto autobiografismo non va bene, però si parte da lì, tu sei l'antenna, tu vedi il mondo, se lo vedi, in quel modo lì. Avevo un progetto, una scena in un posto adattissimo, dove lavorava lui, non lo potrò più fare. Ho litigato, ho deluso, non potrò più prendere i contatti. Mi manca il suo modo di ridere. Mi piace il modo di ridere delle persone. La mano dentro e poi annusata, è un nettare. Ho fatto brutti sogni. La bambina giocava con i soldatini gli toglieva il pisello e glielo metteva in bocca. Forse non mi. Non mi sono. Neanche lavata.? Così. L. se ne è accorto. Che sono stata con qualcuno. Sì, buonanotte, tu gliel'hai lasciato capire. No! Lui lo sa, si accorge. Quanto lo vuoi pagare questo amore? Mi ha colorato di mille colori, ma io ne ho più di mille. Figurati se dopo una settimana succedono queste cose?. The magic has gone. Diceva la negretta davanti una slot machine a New Orleans. Pioggia d'argento. Quando abbiamo cercato il Mario dei cornetti non sono riuscita a trovarlo il posto . Il posto è magico. La porta si fa vedere solo a volte. La porta non c'è appare solo qualche volta. Non ho finito scusa. Io avevo già pagato. Neanche io. Però m'ero innervosita parecchio per quel "io sono libero" e allora invettive sugli uomini di merda, Io sono libero significa viene tutto prima di te, cara. Forse ce li facciamo diventare noi così. O lo sono proprio, così. Se non si realizzano nel lavoro sono castrati, non scopano nemmeno più. Giochi di parole. Come va Ale.
MALE Ale. E' passato M. e mi ha detto al citofono. No non mi sento tanto
bene. Qualcosa lo facciamo nel pagliaio. Con le mani legate alla testiera
del letto. Con G. lo posso cronometrare il tempo dell'amore, prima sopra
lui, poi sopra io, poi mi rigira e dietro lui. Me l'ha spiegato perché
fa così. Mi piace così. Sono le posizioni meno faticose.
Minimo dispendio di energia quando si scopa. Pure!. Fare quello che si
desidera coperto da un pretesto. Vengo a trovarti così mi presti
la scala. E sono già le due e non riesco a dormire, forse è
stato il caffè. Te lo sei giocato. Forza ammettilo. Me lo sono giocato!
Ma lo volevo? Volevo uno che mi voleva e non mi rifiutava ad intervalli
regolari, per poi riavvicinarsi, ma solo un po’? Forse è la prima
volta che capisci e vedi come fai e come ti comporti. S'è fermato
per prendermi il cappello, nel motorino, che poi però non c'era.
D. quella volta invece non si era fermato, tanti anni fa. Ti telefono.
Ti ha lasciato tanti messaggi, perché non richiamo? Mi hanno preso
il film, te lo volevo dire. Lo volevo condividere. Il successo va dedicato
a qualcuno. Il bilancio sentimentale alla fine della giornata lavorativa.
Ripresa di un treno in corsa e io tipo giornalista da fuori . " Questa
sono io in corsa, fra un po’ mi avvertiranno che la stazione è vicina
e che dovrei frenare. Peccato che non mi funzionano i freni." Ma tu che
vuoi da lui? Per il pozzo coppie che ballano. Mentre lo aspettavo leggevo
UBURE. E' arrivato, mi vuoi far vedere qualcosa? Come lo sai? Sì!
No! Non è ancora finito, non lo so. E' tutto qua. Tu c'hai una storia
in piedi, per discrezione non ho chiesto. Poveraccio sì è
beccato pure L.
TI FAI GLI AUTOGOL.
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o | Simona
Verrusio è nata a Siena nel 1966 e vive
a Roma "purtroppo" insegna. Ha partecipato all'ultima edizione del laboratorio- lettura Ricercare di Mantova ricevendo plausi e botte. I
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