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pensieri
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Nove appunti sull'informazione
al tempo dell'internet
Nuove tecnologie, giornalismo, garanzie
ai lettori, nuovi poteri e avventurieri...
1. Le due rivoluzioni:
2. Le
"nuove" tecnologie non sono piu' nuove da un pezzo e ormai hanno individuato
un universo abbastanza preciso.
3. Il mondo
come comunicazione/rete (l'informazione come caso particolare). Il mondo
di cui si parla e il mondo di cui non si parla. Il mondo che parla e il
mondo che non parla.
4. Da tempo
le imprese fanno cultura in proprio (pubblicita' = culture). Ma adesso
le imprese fanno *informazione* in proprio.
5. In questa
situazione, che cosa c'entra piu' il giornalista? Anzi, direttamente:
chi e' il giornalista? C'e' ancora una specifica tecnologia che lo caratterizza?
Che cosa lo caratterizza, allora?
6. Ieri garantiva
che l'informazione fosse "veritiera e corretta". Oggi garantisce che l'informazione
sia anche, nel nuovo quadro tecnologico:
7. L'interattivita'
e' il nuovo *diritto* del lettore nel mondo dell'informazione attuale.
La correttezza pubblicitaria (informazione distinta alla promozione, e
le fonti d'informazione distinte dalle fonti di promozione) e' il secondo
diritto. La privacy il terzo.
8. Le figure professionali specifiche a cui dare dei nomi. Chi deve farlo? In questo momento, di fatto, lo stanno facendo le imprese. Se lo facessimo noi giornalisti sarebbe meglio (ieri: il reporter, il writer, l'inviato, il deskista...). Non tanto per un fatto sindacale quanto per difendere una cultura. 9. L'accesso
alla professione - ma *quale* professione? Anche qui: di fatto, chi decide?
Al tempo delle "radio libere", dei meccanismi precisi alla fine hanno prodotto
i berlusconi. E' il caso di aspettare che si formino (se non si sono gia'
formati) i webbusconi?
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o | Questo
articolo è tratto dalla Catena di SanLibero,
la e-zine di Riccardo Orioles
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