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pensieri

Retate di clandestini, i trafficanti ringraziano
Il governo colpisce con azioni di polizia le fasce più deboli degli immigrati criminalizzandole
 

di FULVIO VASSALLO

 Le retate di stranieri privi di permesso di soggiorno, poste in essere in questi ultimi giorni dalle forze di polizia, e da ultimo con grande spiegamento di mezzi in Campania, stanno colpendo indiscriminatamente le fasce più deboli degli immigrati irregolari, con il risultato di alimentare nell'opinione pubblica la equazione tra clandestinità e criminalità.

  Con un uso distorto dei mezzi di informazione che, come altre volte nelle passate stagioni estive, strumentalizzano singoli fatti di cronaca per accreditare l'idea del clandestino delinquente, si vuole fornire l'immagine di un governo che usa il pugno di ferro contro la immigrazione clandestina, giungendo persino all'utilizzo di aerei militari per i rimpatri.

   E questo solo perché siamo probabilmente alla vigilia di un nuovo provvedimento sui flussi di ingresso che dovrebbe dare qualche possibilità (nei fatti limitatissima) diingresso legale in Italia. In questo modo il governo, oltre a dimostrare ancora una volta la ingestibilità della politica dei flussi d'ingresso introdotta dalla legge Turco-Napolitano, costretto come si ritrova a retate spettacolo semplicemente per tacitare le destre prima di applicare, peraltro in misura minima,quello che è già previsto dalla stessa legge, va contro principi fondamentali del diritto internazionale e del nostro ordinamento coistituzionale.
  Viene violato il principio affermato dai protocolli aggiuntivi alla Convenzione Europea dei Diritti dell'uomo, che vietano espulsioni collettive.
  Vengono disposte espulsioni senza un effettivo controllo giurisdizionale e senza che sia consentito all'espellendo l'esercizio sia pur minimo dei diritti di difesa ( art 24 Cost.), si nega anche all'interno dei centri di permanenza temporanea,il diritto alla salute che va riconosciuto a tutti gli stranieri, regolari ed irregolari, giungendo all'accompagnamento coatto in frontiera di immigrati feriti o con le gambe spezzate.

   Di fonte a questa proterva applicazione del principio "tolleranza zero" praticato da Bianco e dai suoi fedeli questori, ammaestrati dall'esemplare allontanamento dei questori solidali di Firenze e di Brescia, non basta limitarsi alla semplice denuncia politica. 

   Le prospettive che si annunciano per i mesi futuri appaiono ancora peggiori e dopo un blocco dei CPT, imposto anche dalla crescita di un forte movimento antirazzista e dal tragico rogo di Trapani costato la vita a sei immigrati, dobbiamo attendere la proliferazione dei CPT e l'inasprimento della politica dell'espulsioni.
   Per questa ragione occorre costituire in tutte le regioni delle reti di difesa legale, sociale e politica degli immigrati espellendi :bisogna intervenire in tempo reale nei numerosi casi di espulsioni illegittime,verificando tempi e modalità di trattenimento nei CPT, con avvocati che possano inoltrare i ricorsi non solo di fronte ai giudici
nazionali, ma anche davanti alla Corte Europea dei diritti dell'uomo.
   Attorno alle iniziative legali deve crescere la pratica della auto-organizzazione degli immigrati e la mobilitazione delle associazioni antirazziste. L'Italia si sta rendendo responsabile della violazione reiterata dei principi fondamentali della Convenzione europea a salvaguardia dei diritti dell'uomo ( in particolare gli artt. 3,5,6,8 e 13).I ricorsi dovranno essere presentati su casi singoli, ma andranno sostenuti da iniziative di lotta sul territorio, come si sta facendo in Sicilia per  l'accertamento delle responsabilità del rogo del Vulpitta di Trapani.

   Le espulsioni stanno spezzando qualunque possibilità di recupero e di inserimento sociale di immigrati irregolari che erano giunti ad un passo dall'inserimento sociale. Molti immigrati irregolari non appena dopo la espulsione ritorneranno comunque nel nostro paese.Le prostitute espulse saranno subito rimpiazzate da altre che le organizzazioni internazionali faranno prontamente arrivare in Italia.

   Attendiamo ancora una operazione di polizia che sia capace di colpire veramente i livelli alti del racket, scoprendo tutte le collusioni che spesso vengono denunciate dalle stesse prostitute.  Il costo dei traghettamenti subirà forse un piccolo aumento ma il flusso di disperati in arrivo resterà immutato. E la conta dei morti in
mare continuerà. 

   La pretesa di arginare i flussi migratori con misure repressive è puramente illusoria. I rastrellamenti di polizia di questi giorni e l'ammasso di corpi in attesa di rimpatrio, con modalità contrarie alla dignità umana che va loro riconosciuta, ci fanno vergognare di appartenere ad uno stato che tiene così in poco conto i diritti
fondamentali dei migranti.
   I trafficanti e gli organizzatori del racket ringraziano Bianco ed i suoi
fedeli questori.


o Fulvio Vassallo, paleologo, è membro del Coordinamento palermitano
per la pace.

L'indagine 
del Censis
e l'allarme
microcriminalità

Il dossier
immigrazione
di Nonluoghi

Il fallimento
del controllo 
dei flussi

La tolleranza zero
della sinistra

La solitudine
degli immigrati
in Italia

Editoriali
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(20 luglio 2000)
 
 
 
 

 

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