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Piero
Gobetti, un rivoluzionario liberale
Il 15 febbraio del 1926 moriva dopo un
pestaggio fascista l'intellettuale nato nel 1901
di FABIO GALLUCCIO 1901- 1926. Venticinque anni di una vita in cui Piero Gobetti disegna una nuova idea d’Italia, reinventa il liberalismo e il socialismo, scopre talenti quali Eugenio Montale e Felice Casorati, fonda tre riviste quali Energie nuove, Rivoluzione liberale, il Baretti, nelle quali scrive tutta l’intelligenza dell’epoca. Crea una casa editrice, scrive saggi, critiche teatrali, tanto da diventare il critico di Ordine Nuovo la rivista di Antonio Gramsci, libri come “Paradosso dello spirito russo”, “Risorgimento senza eroi” e l’ormai celebre “Rivoluzione liberale”. Norberto Bobbio
afferma che se Croce e Gramsci fossero morti a venticinque anni sarebbero
ricordati , il primo , come un giovane studioso di storia locale troppo
presto strappato agli studi, il secondo come una sicura promessa di un
giornalismo insieme colto e polemico.
Oggi riposa
al Père Lachaise, a Parigi, monito morale a noi tutti.
Nella grande
rivoluzione spontanea degli operai di quegli anni, Gobetti individua un
grande tentativo di “realizzare non il collettivismo, ma un’organizzazione
del lavoro in cui gli operai, almeno i migliori, siano quello che sono
oggi gli industriali”.
Come sfida al
regime i libri della sua casa editrice porteranno impresso il motto greco:
“Che ho a che fare io con gli schiavi?” e tutto il suo impegno appare incentrato
contro la “normalizzazione”. Le sue armi sono puntate contro il disarmo
morale, contro l’arrendevolezza fatalista degli oppositori al fascismo.
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o | Nato
a Torino nel 1901, Piero Gobetti fu esponente della sinistra liberale progressista,
collegata con Gaetano
Salvemini.
Fu arrestato a ripetizione nel '23-24 dalla polizia fascista, la sua rivista Rivoluzione liberale venne sequestrata. Nel settembre del '25 fu picchiato a sangue a Torino, lasciato esanime sulla porta di casa. Poi scappò in Francia ma le lesioni non gli lasciarono pace e il 15 febbraio 1926 cessò di vivere. (15 febbraio 2001) Le
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