isentieri&pensieri

Fede e patria: la destra, gli immigrati, la religione, la Nazione
La campagna elettorale de buoni e dei cattivi. Don Gelmini e dintorni
 

di BARBARA GOIO

   Sono tutti giusti i punti della profonda critica nell'editoriale di Nonluoghi (6 marzo) a ciò che ha detto publicamente don Gelmini. Ma forse è stata trascurata una cosa: don Gelmini, secondo me, si rende benissimo conto di quello che dice, però non gliene importa assolutamente nulla. Anzi, siccome siamo in tempo di elezioni e le elezioni sono diventate una guerra...

    In questo momento cosa c'è di meglio di creare un nemico? E quale nemico va meglio del musulmano che ne combina di cotte e di crude, picchia le mogli e le figlie, le costringe alla poligamia e le terrorizza. Vedere An che
difende il ruolo delle donne cattoliche e che esalta i valori della purezza
cristiana è inquitante. Poter scaricare su altri, che comunque non
possono difendersi, le ragioni del proprio malessere è una tecnica vecchia
quanto il mondo, e che ha sempre dato i suoi frutti malefici.
In questo periodo continuo a vedere mistificazioni enormi, giocate sulla
pelle della gente, e accettate dai media con assoluta indifferenza. Sono molto più sensibile, per mia formazione culturale, a ciò che accade a destra, ma non escludo che le stesse cose le stia facendo anche la sinistra. Che fare? (si chiedeva anche Lenin).

   Forse registrare, ricordare, accostare, mantenere alta la nostra
attenzione...ma chiedere a un don Gelmini di essere razionale e coerente mi
sembra assolutamente inutile. Come chiedere a chi lo ha applaudito di
provare un minimo di vergogna è senza speranza (sarà che la speranza è un
bene esclusivo dei cattolici).

   Eppure è importante osservare con dignità e umiltà, osservare e ricordare,
osservare con la mente quieta, e ricordare che il Corano è un libro tutto
dedicato alla tolleranza, che all'inizio tutte le religioni monoteistiche
avevano il solo scopo di dare all'Uomo qualcosa in cui credere per superare
il terrore della solitudine. Non certo per temere di essere spazzati via da
stranieri assatanati di spargere il proprio seme.


o Pubblichiamo
un altro commento
ai proclami raggenlanti fatti da don Pierino Gelmini sui rischi di islamizzazione in Italia.
(8 marzo 2000)

L'editoriale
del 6 marzo

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