ipoesia
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Fenodrammanarcopoli di
un contestatorinzzando
di Luca Vincenti Contesto signore!
Contesta, dicevano:
...Contestavo,
Contestavo quando venivo trascinato,
Ho sempre contestato,
Ma differenza dei compagni,
...Poi ho fatto le medie superiori,
Contesto signore formalmente,
Contesto il sistema formativo,
Contesto,
Contesto per nutrirmi di libertà,
Contestavo,
Sono solo un manovale,
Contesto fino all'ultimo spiro,
Contesto, mio signore...
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o | Anche
il fenodramma vuole la sua parte.
In questa poesia del genovese Luca Vincenti il dramma di una vita "fuori" dalla vita. Dalla culla alla tomba "fuori". Che cosa vuol dire nascere, crescere, vivere "fuori" perché si è in realtà dentro, troppo dentro al sistema di dominio e alla creazione di uomini che più si somigliano fra loro, più sono cloni l'uno dell'altro e dell'altra, clonati magari in nome della ibertà e della diversità individuale (l'individualismo come omologazione, vien quasi da ridere). E allora la tragicommedia uno se la porta dentro e fuori tutta la vita, e che vita. Fino alla fine, senza sapere perché ha fatto quel che ha fatto. O sapendolo fin troppo bene ma senza vedere come si poteva fare altrimenti. E allora, contesta, in punto di morte, le occasioni perdute o non capite. Contesta, in punto di morte, i gendarmi della tua vita, tutti i gendarmi. Ma in punto di morte.
(Z. S.)
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