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L'automobile pagata due volte
Rapporto sui costi sociali e ambientali del trasporto automobilistico in Italia
 

  Il Terzo Rapporto "I costi ambientali e sociali del trasporto in Italia: produzione, esercizio e smaltimento dei veicoli", realizzato dagli Amici della Terra in collaborazione con le Ferrovie dello Stato, ha analizzato il bilancio ambientale delle varie fasi del ciclo di vita dei veicoli su strada, rotaia e aereo in Italia. L'indagine
dimostra che l'attuale sistema di mobilità è sempre più insostenibile: ogni anno, l'uso dei veicoli determina pesanti danni da inquinamento atmosferico (oltre 15.000 morti), effetto serra (circa 117 milioni di tonnellate di CO2 immesse in atmosfera), incidenti (quasi 8.000 morti), congestione (3 miliardi di ore perse, di cui oltre 2 in ambito urbano) e rumore; la produzione dei mezzi di trasporto pesa in maniera inefficiente e irrazionale su risorse preziose per lo sviluppo futuro (minerali di base necessari per la produzione dell'acciaio e dell'alluminio; idrocarburi e altri combustibili fossili, necessari per la produzione delle materie plastiche e per i prodotti energetici consumati nei processi produttivi, acqua, ecc..); lo smaltimento produce 1.700.000 tonnellate di rifiuti. Nel 1997 (l'anno piu recente per il quale sono disponibili i dati necessari), i danni ambientali e sociali provocati dai trasporti sono stati di circa 220.000 miliardi di lire, quasi 4 milioni di lire a testa (neonati e ultraottantenni inclusi). Di questi, circa 209.000 miliardi di lire sono attribuibili ai mezzi su strada (113.000 miliardi alle autovetture, 17.000 alle due ruote, la parte restante e attribuibile principalmente al trasporto delle merci).
   La causa prima dei pesanti costi ambientali e sociali (detti anche costi esterni o esternalità) dell'attuale sistema di trasporti risiede nell'eccessivo ricorso alla forma privatistica d'uso dei veicoli, che si accompagna ad una scarsa diffusione dei servizi di trasporto basati su veicoli ad uso collettivo, durevoli e intensamente utilizzati. 
Per ogni chilometro percorso da un passeggero (pkm), i costi esterni della produzione, dell'esercizio e dello smaltimento dell'autovettura privata sono di 182,7 lire, più che doppi di quelli dell'aereo (82,3 lire pkm) e addirittura 3 volte maggiori di quelli dell'autobus (65,4 lire pkm) e del treno (58,3 lire pkm). I servizi di trasporto collettivo, oltre a costare nettamente di meno all'utente, consentono minori costi ambientali nelle varie fasi del ciclo di vita dei veicoli.

La produzione dei veicoli

   La costruzione di una singola autovettura comporta: l'uso di circa 1,2 tonnellate di materiali (di cui circa 685 kg di acciaio, 117 di ghisa, 43 di alluminio, 8 di rame, 49 di vetro, 105 di plastica, 35 di gomma, 57 di vernici, piu altri 70 kg circa tra batteria, pneumatici e liquidi vari); il prelievo di 103 metri cubi di acqua; l'emissione in atmosfera di piu di 4 tonnellate di CO2; la produzione di 190 Kg di rifiuti non riciclati. Se si tiene conto che in Italia circolano quasi 31 milioni di automobili e possibile avere un'idea degli impatti ambientali della fase di produzione. A cio va aggiunto che il peso medio delle autovetture di nuova produzione,  anziché diminuire, sta aumentando (le auto vendute nel 1997 pesano 991 kg, il 16% in piu rispetto alle auto rottamate nello stesso anno): ciò va a detrimento delle opportunita di riduzione dei consumi di carburante offerte dai nuovi motori e dai nuovi materiali, ed e causa di un ulteriore aumento dei danni ambientali della produzione e della quantita di risorse scarse prelevate dall'ambiente. 
   Se si tiene conto dell'uso effettivo dei veicoli nel loro arco di vita, il costo ambientale della produzione di un'autovettura privata e, per ogni chilometro percorso da un passeggero, cinque volte maggiore rispetto a quello dell'autobus e del treno, e addirittura 35 volte maggiore rispetto a quello dell'aereo. Il modello privatistico d'uso dei veicoli determina un utilizzo inefficiente dei materiali e un recupero insufficiente dei costi ambientali della produzione e assemblaggio.

 L'uso dei veicoli

   Per quanto riguarda la fase di esercizio dei  veicoli, il Terzo rapporto evidenzia come lo scarso sviluppo di un  sistema efficiente di trasporto collettivo abbia portato ad un abnorme sviluppo di quello privato: su 862,8 miliardi di km percorsi  dai passeggeri nel 1997 in Italia, ben 618,5 miliardi erano su  autovetture (71%), 89,1 su autobus (10%), 57,6 su rotaia (7%), 49,2  su aereo (6%), 48,4 su moto e ciclomotori (6%). Nel 1997, per la  mobilità su strada (passeggeri e merci) sono stati consumati  carburanti per 35,8 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, circa 295.000 tonnellate di pneumatici di ricambio, 283.000  tonnellate di olii lubrificanti, 113.000 tonnellate di batterie di  ricambio.

   I danni ambientali e sociali provocati dalle auto private ammontano a 177,1 lire per ogni chilometro percorso da un passeggero (pkm). L'uso dell'auto privata determina inoltre enormi perdite di tempo per congestione stradale: nelle grandi città italiane, nel 1997, sono state di 177 ore per abitante. Per sfuggire al traffico, sempre più
spesso i cittadini si rivolgono alle due ruote che, però, comportano costi esterni specifici addirittura doppi rispetto alle autovetture: ben 347 lire/pkm. Questo circolo vizioso, uno dei tanti innescati dalle distorsioni dell'attuale sistema dei trasporti, non solo determina un aumento vertiginoso degli incidenti stradali in ambito urbano, ma e anche socialmente inefficiente. Un efficiente sistema di trasporto collettivo converrebbe moltissimo alla societa. Infatti, i costi esterni medi degli autobus (57 lire/pkm) e dei mezzi su rotaia (65 lire/pkm) sono circa tre volte inferiori a quelli delle autovetture e circa cinque-sei volte inferiori a quelli delle due ruote.

Lo smaltimento dei veicoli

  Dato che i costi ambientali dello smaltimento sono "ammortizzati" in relazione ai volumi di traffico sviluppati nell'arco della vita del veicolo, la valutazione dei costi
esterni in questa fase porta a risultati analoghi a quelli della fase di produzione, completamente a favore del trasporto collettivo: il chilometro percorso da un passeggero con un'autovettura comporta costi ambientali dello smaltimento diciotto volte maggiori di quelli di un autobus e trenta volte maggiori di quelli del treno. Nel 1997, sono state rottamate circa 2 milioni di autovetture. Si stima che esse
abbiano prodotto oltre 1.700.000 tonnellate di rifiuti. Di questi l'80% è stato riciclato, lo 0,8% è stato termovalorizzato, ma ben 306.000 tonnellate sono finite in discarica per rifiuti speciali, 382 tonnellate in discarica per rifiuti pericolosi e 13.487 tonnellate
abbandonate nell'ambiente, determinando in questo modo pesanti impatti nei suoli
e nelle acque, oltre che estetici e paesaggistici.

   Il Terzo Rapporto, oltre ad analizzare i costi esterni del ciclo di vita dei vari mezzi di trasporto, effettua anche una valutazione della sostenibilità ambientale del sistema trasporti attraverso l'efficienza d'uso dei materiali impiegati nei veicoli.
   Lo stesso quantitativo di materiale, infatti, sviluppa maggiori o minori volumi di traffico in relazione al veicolo in cui è impiegato. Ad esempio, una tonnellata di materiale utilizzata per costruire un'autovettura (che ha una durata media di circa 14 anni, trasporta mediamente meno di due persone e percorre pochi chilometri l'anno) servirà a trasportare 1 persona per 290.000 chilometri. 
   Se la stessa quantità di materiale viene utilizzata per costruire un treno, essa consentira di trasportare 1 passeggero per 3,7 milioni di chilometri, cioè con fattore di efficienza 12 volte maggiore.

Il costo vero dell'auto.

   Per la collettivita: il Terzo Rapporto stima che durante il proprio ciclo di "vita" (circa 14 anni) una sola autovettura produce danni ambientali e sociali alla collettivita i cui costi sono così ripartiti: 1,1 milioni in fase di produzione; 36,3 milioni di costi esterni diretti dell'esercizio (incidenti, inquinamento atmosferico, effetto serra, congestione e rumore); 2,9 milioni di costi esterni indiretti dell'esercizio (costi ambientali della produzione di carburanti, batterie, oli, pneumatici e dello smaltimento degli ultimi tre); 0,5 milioni in fase di smaltimento dell'autovettura stessa. Totale? 40,9 milioni di lire, 2,8 milioni l'anno, 7.500 lire al giorno, 300 lire l'ora.

  Per il proprietario: l'ACI stima che il prezzo medio di listino di un'autovettura acquistata nel 1997 sia di 38,1 milioni di lire e che, con gli accessori, sale a 43,8 milioni. Durante la vita dell'autovettura il proprietario acquista ulteriori accessori per 1,9 milioni, arrivando in questo modo ad una spesa complessiva di 45,7 milioni. Le tasse automobilistiche pagate nel corso della vita dell'auto ammontano a 4,6 milioni di lire. A queste spese si aggiungono 11,5 milioni di premi per l'assicurazione RCA e 3,6 milioni per ricovero e parcheggio del veicolo. Fin qui, senza aver ancora spostato l'auto, arriviamo a 65,4 milioni (si tratta dei cosiddetti costi fissi, cioè indipendenti dal numero di chilometri percorsi).
  Usando l'auto per circa 14 anni spenderemo mediamente 28,7 milioni di lire per l'acquisto dei carburanti, 2,4 milioni per pedaggi autostradali, 1,7 milioni per i cambi d'olio, 3,4 milioni per sostituire i pneumatici e ben 16,2 milioni dal meccanico per la
manutenzione ordinaria e straordinaria. Totale? 117,9 milioni di lire. 8 milioni l'anno! 22.000 lire al giorno, 900 lire l'ora.

  La collettività esprime un'enorme disponibilità a pagare per questo sistema di mobilità: ogni anno, in Italia, i costi delle autovetture private circolanti ammontano a circa 350.000 miliardi di lire, di cui 237.000 miliardi sostenuti direttamente dai proprietari, ed altri 113.000 miliardi sono costi dei danni provocati ed esternalizzati sulla collettività. Questo salasso puo essere ridotto, a sollievo delle tasche dell'utente e a beneficio della collettivita? Se si considerano le spese di acquisto e di esercizio delle autovetture in Italia sul loro arco di vita medio, è possibile stimare una spesa che supera i 4.000.000 di miliardi di lire in 14,7 anni, una cifra che ammonta a piu del doppio del PIL del 1997 (1.950.680 miliardi di lire), e questo senza considerare la spesa necessaria per le altre categorie di veicoli passeggeri e merci.
   Ma se questa è l'entità delle risorse che il sistema della mobilità riesce a mettere in campo, un mercato di tale importanza non meriterebbe una nuova visione  strategica? Non meriterebbe nuove proposte e progetti di interventi infrastrutturali di lungo periodo, iniziative organizzative e imprenditoriali capaci di assicurare una mobilita piu sostenibile? Non meriterebbe una pianificazione lungimirante per i prossimi decenni a cui occorre lavorare gia da oggi?

  Il Terzo Rapporto degli Amici della Terra e delle Ferrovie dello Stato dimostra la necessità e la convenienza economica di una politica dei trasporti di lungo periodo, capace di valutare, con dovuto anticipo, non solo la domanda e l'offerta, ma anche gli impatti ambientali e i costi esterni delle varie modalità di trasporto, in maniera tale da evitare i circoli viziosi tipici (ad es. uso dell'auto, congestione, costruzione di nuove strade, crescita dell'uso dell'auto, nuova saturazione). Ciò consentirebbe di pianificare in maniera razionale e integrata gli investimenti e le misure di regolazione e promozione necessarie per massimizzare l'efficienza e la compatibilità ambientale del sistema dei trasporti: con una parola, la "sostenibilità" del sistema.
   Gli indirizzi strategici da perseguire dovrebbero essere essenzialmente due: 1. la graduale riconversione dell'attuale sistema di mobilità, fondato sulla proprietà dei veicoli da parte dell'utenza, a favore di un sistema del trasporto passeggeri basato sulla domanda e offerta del servizio di mobilità. 

   Abbiamo dimostrato che per i servizi di trasporto del futuro esiste un mercato potenziale enorme, a patto che l'offerta sappia assicurare, con la necessaria creatività e capacità innovativa, livelli di qualità del servizio almeno pari, se non migliori di quelli attualmente offerti dal veicolo di proprietà. Con una disponibilità di spesa pari a otto milioni l'anno per veicolo privato, crediamo che oggi questo sia possibile; 2. il potenziamento dell'iniziativa politica e programmatoria sui progetti strategici che richiedono molti anni per essere realizzati. Occorre pensare oggi agli interventi infrastrutturali necessari per assicurare una mobilità efficiente domani.


o Pubblichiamo la relazione sintetica sui risultati del terzo Rapporto "Costi ambientali e sociali dei trasporti in Italia: produzione, esercizio e smaltimento
dei veicoli"
curato dagli
Amici della Terra

Il Rapporto
Oms - Agenzia
per l'ambiente
3500 morti da inquinamento
ogni anno
in Italia
 

 

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