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Zingari, una cammino lungo mille anni
La partenza dall'India settentrionale e il percorso nei secoli fino allo sterminio nei campi
nazisti (almeno mezzo milione di morti) e alle recenti persecuzioni in Kosovo e altrove
 


   Mille anni fa, un popolo lascia la sua terra, nell’India settentrionale, forse cacciato da invasori arabi, forse spinto dal desiderio di vedere altre terre, di essere libero.
E’ un popolo fiero e orgoglioso. 
Sarà chiamato atsigani, tzigani, gitani, gitans, Zigeuner, zingari.

  Sono sempre in cammino, attraversano la Persia e la Grecia, arrivano verso il dodicesimo secolo in Europa.
Non vi giungono però come violenti conquistatori, ma come pacifici immigranti.
 Conservano la loro lingua,conservano l’amore per la libertà e l’indipendenza.

  Girano per il mondo, non si fermano mai a lungo. Non hanno tempo per fare
il contadino, il muratore, lo scrivano. Si dedicano a mestieri ambulanti:
addestrano animali, fanno i giocolieri, suonano nelle piazze.
  Portano allegria nei villaggi e nelle città.

   Quando cominciano a formarsi i grandi Stati europei, vengono allontanate le persone
che potrebbero turbare l’unità della nazione. Fino a quel tempo, gli zingari
avevano suscitato interesse e curiosità, anche per la pelle scura 
e il particolare modo di vita.
   Ora la curiosità si trasforma in ostilità, pregiudizio, persecuzione.
 

   Nel 1499, il re Ferdinando il Cattolico bandisce dalla Spagna mori, ebrei e zingari.
Editti simili si moltiplicano in tutta l’Europa.
Nel 1500 la dieta imperiale decreta in Germania: “Chi colpisce uno zingaro, non commette reato”. In una cronaca tedesca del diciassettesimo secolo si legge:
“Sono stati abbattuti
un bel daino e cinque caprioli,
tre cinghiali grandi e dieci più piccoli,
due zingari, una zingara e uno zingarello”.

  Arriviamo così al nostro secolo. Dal 1937 in poi, tutti gli zingari nomadi della Germania
vengono raccolti nei cosiddetti campi di abitazione perché fosse più facile sorvegliarli.

   Assieme a milioni di ebrei, i nazisti sterminano durante la guerra
anche un numero imprecisato di zingari, forse 500-600.000, forse di più:
vale a dire un terzo della popolazione zingara che allora viveva in Europa.

   Una pagina recente delle persecuzioni degli zingari si è avuta in Kosovo, dove alla fine dei bombardamenti Nato migliaia di rom sono stati costretti a fuggire dalle loro case perché finiti nel mirino della vendetta dell'etnia albanese. Ma a differenza dei Serbi, che possono rifugiarsi oltre il confine con la Serbia, i rom non li vuole nessuno.

(13 aprile 2000)

o

Dalla sentenza del Tribunale di Norimberga contro i criminali nazisti:
 “I gruppi d’azione ricevettero l’ordine di fucilare gli zingari.
Non fu data nessuna spiegazione 
perché questo popolo inoffensivo, che nel corso dei secoli ha donato al mondo, con musica e canti, tutta la sua ricchezza, doveva essere braccato come un animale selvaggio.  Pittoreschi negli abiti e nelle usanze, hanno dato svago e divertimento alla società, l’hanno talvolta stancata con la loro indolenza. Ma nessuno mai li ha condannati come una minaccia mortale per la società".

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Zingari
aprile 2000

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