di TVIL
Giro d'Italia, tappa Vasto-Teramo, l'australiano McKenzie
scatta e fa il vuoto al 18esimo chilometro. Una follia. Mancano 160 chilometri
all'arrivo.
Telecronaca. A meno di 40 chilometri dall'arrivo, il fuggitivo, che tra
l'altro è vegetariano come tutti i suoi compagni di squadra e per
questo ci sta ancora più simpatico, conserva più di otto
minuti di vantaggio sul gruppo e cinque o giù di lì su un
solitario inseguitore. La strada è in salita ma McKenzie l'affronta
a velocità solo di poco inferiore a quella degli inseguitori.
Quando l'uomo solo al comando sta per scollinare, gli esperti televisivi
sentenziano: "Siamo d'accordo con i diversi direttori sportivi che abbiamo
sentito, McKenzie non ha speranze di arrivare da solo al traguardo".
Interviene
uno dei tanti commentatori: "Confermo, è stata una bella azione
ma per lui non ci sono possibilità, vedete ormai com'è scomposto,
muove le spalle, la pedalata un po' a scatti. Il suo inseguitore, al contrario,
vedete com'è ancora fresco, questione di tempo e probabilmente lo
raggiungerà".
Insomma, ormai l'opinione era pronta, unica, suffragata dall'analisi degli
esperti, indiscutibile malgrado l'affannarsi del malcapitato vegetariano.
Uno che
li ascolta si guarda un attimo attorno un po' smarrito. Se poi mastichi
un po' di ciclismo ti dici: ma come? Questo qui sta per scollinare, ha
otto minuti sul gruppo, mancano trenta chilometri, dieci di discesa e venti
di pianura, pedala, brutto da vedersi ma viaggia. Come stracazzo fanno
a riprenderlo? Boh...
Ma non
è che niente niente questi esperti della tv, che girano l'Italia
pagati da noi tutti, sparano enormi cagate con accademica e irritante sicumera?
Se non
sei uno che mastica di ciclismo, invece, probabilmente non dirai nulla.
McKenzie
arriva da solo con quasi un minuto di vantaggio sul gruppo che tra l'altro
ha raggiunto e staccato il "fresco" inseguitore. Alla faccia...
Domanda:
quante opinioni del cazzo vendute per ineluttabili certezze si creano nel
perverso corto circuito politica-massmedia-economia-accademia?
E noi
quanto poco mastichiamo di ciclismo per smascherarle?
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degli
editoriali
(23
maggio 2000)
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