i percorsi

Sanno tutto di te
Internet e privacy, tra diritto e morale
 


di RINO VACCARO

   I problemi che riconducono al neologismo "privacy" mutuato dal mondo
anglosassone  sono in realtà molto antichi anche se si pongono in un
crocevia  di singolare  complessità e sono  un evento  della modernità : che
investe il rapporto tra privati e tra pubblico e privato nel mondo della
comunicazione globale.
In altri termini un problema  di informazione  carpita senza consenso  o, in
modo specularmene opposto, di informazione  negata.

   Anche se la legge  si mette dalla parte dell'individuo  non ha tanto senso
prendere come punto di riferimento  la solitudine dell'individuo nella
società di massa quanto  piuttosto il suo essere sociale, le molteplici
relazioni che lo legano alla società nel suo insieme.
 Infatti  non ci sono solo in campo  le deroghe "per finalità di ricerca
scientifica  o di statistica  o per finalità di difesa e di sicurezza dello
stato  o di accertamento o di repressione di reati" ma il concetto stesso di
consenso che è, come è noto, facilmente manipolabile.
D'altra parte il rinvio a codici deontologici per medici e giornalisti fa
intendere una discrezionalità per finalità di pubblico interesse che
ovviamente  modificano l'assolutezza della tutela .
Nella ricerca scientifica ,quella biologica in particolare come è noto la
materia vivente   contiene delle informazioni dal proprio dna.La materia
informe non esiste senza appunto una forma propria sia per  il vivente umano
che per  animali e piante ;  anche i minerali hanno una forma ,un colore
,una identità propria .Su questo tipo di informazione biologica e sulle
connesse  manipolazioni genetiche si accentra come è noto l'attenzione della
scienza e dell'industria.  In questa dimensione non c'è privacy neppure per i popoli che vengono analizzati e depauperati persino del proprio patrimonio genetico.

Nessun limite all'ingerenza

    Si contrappongono due  differenti teorie: dello stato etico e dello stato di
diritto.
   In sintesi basta garantire una sfera di diritti e di libertà inviolabili o
bisogna anche prendersi cura dei cittadini, della loro educazione e /o
formazione, dall'inserimento lavorativo all'assistenza sanitaria? Se lo
stato etico rischia di essere pericolosamente autoritario lo stato di
diritto richiede un'insieme di contenuti e di valori  condivisi.
Che il singolo non diventi strumento di strategie di potere che lo rendono
inerme e subalterno dovrebbe essere  la sostanza della democrazia politica.
E invece sembra  affermarsi  in tutto il mondo una scelta contraria.
    C'è insomma una tendenza a non riconoscere alcun limite alla intrusione e
all'ingerenza anche  nei più profondi recessi della vita,  tanto da mettere in
in crisi il concetto stesso di identità e personalità. L'assenza di cure o  l'accanimento terapeutico sono dunque  due aspetti dello stesso irrisolto problema del binomio individuo-società.
   Con internet,   la rete globale,  cambiano  motivazioni di fondo e strumenti
del  potere pervasivo e autoritario.
Oggi l'occasione è il mercato e la migliore diffusione del consumismo di
massa richiede di conoscere  nel dettaglio le  propensioni al consumo.
Ciò che appare sommamente  ambiguo è la confusione tra  la ricerca ossessiva
tramite continui sondaggi sugli orientamenti  di massa e insieme il disegno
,neppure troppo simulato,  di ...indurre ai consumi con le armi della
persuasione e della retorica.   (Che è anche il titolo di un non dimenticato
libro di Michaelstedter).

Manipolazione della domanda

   L'offerta di beni e servizi segue la domanda o c'è una manipolazione anche
subliminale della domanda? Ad esempio i consumi di tecnologie militari, come
dimostra  la spaventosa crescita degli armamenti nucleari difficilmente
hanno un indice di gradimento  e non vengono certo decisi con sondaggi  di
opinione.Il Garante dell'Autorità per la privacy Stefano Rodotà molto
acutamente osserva, in un recente articolo su Repubblica , le ingenuità
cyberlibertarie che sottovalutano il formarsi di monopoli nel settore delle
tecnologie della comunicazione .Oggi può sopravvivere solo una libertà
armata, sorretta da robusti presidi legislativi, non certo affidata alla
pura spontaneità dei comportamenti .Certamente c'è una speranza di poter
liberamente utilizzare  tutto quello che è presente in rete senza i vincoli
derivanti dal pagamentodei diritti d'autore ma ,avverte giustamente Rodotà, con ciò diventa legittima  la vendita di pezzi del proprio corpo
elettronico, dati genetici  o informazioni sulle opinioni  politiche  che
possono poi determinare pesantissime conseguenze  e discriminazioni.
Tuttavia chi considera  la tutela della privacy come un intralcio ai propri
affari sottovaluta  i rischi di depressione dello stesso e-commerce e le
ricadute negative per una inadeguata tutela della privacy.
E poi non va dimenticato che  molti non entrano in rete per finalità
commerciali e di business ma per aumentare le potenzialità civili e
politiche di internet come dimostra la vicenda emblematica  di Seattle  e lorganizzazione di opinioni libere e antagoniste.

e-commerce e privacy

   "I computer ", afferma Richard Smith, appartenente ad
una delle associazioni per la difesa della privacy, "non smettono mai di
tenerci sotto controllo". Per adesso sono soprattutto le imprese più grosse,
e non gli Stati, a utilizzare queste forme di controllo; c'è insofferenza
verso i cosiddetti "profili on-line", con i quali le imprese che fanno
pubblicità on-line raccolgono informazioni tenendo traccia dei movimenti dei
consumatori sulla rete, per poter inviare quindi pubblicità di tipo
personalizzato. Pochi consumatori si accorgono di quello che avviene, e
ancora meno sanno che le imprese di pubblicità sul Web raccolgono
informazioni dai banner pubblicitari inseriti nei siti
Web -indipendentemente dal fatto che un consumatore clicchi sul banner o
no. Sinora questi profili erano in genere anonimi, in quanto identificavano
il computer più che la persona. Ma la scorsa settimana, DoubleClick, la
maggiore società di pubblicità sul Web, ha iniziato a rompere questo
anonimato collegando i dati di chi naviga ai dati identificativi personali
ed all'indirizzo attraverso il database di una società di vendite per
corrispondenza. Non bisognerebbe vendere la privacy in cambio di un
prodotto". Il governo dovrebbe introdurre norme di legge in materia di
privacy, senza lasciare che sia il mercato a fare le regole.
Chi può ad esempio rifiutare il cibo di frankestein delle manipolazioni
genetiche se è l'unico cibo presente sul mercato? O più semplicemente se è
sostenuto da una campagna pubblicitaria adeguata? Così l'acqua di fonte o l'ottimo vino europeo è stato soppiantato nel tempo dalla pessima coca-cola: un capolavoro anche pubblicitario!

    Echelon 

   Una riflessione  sulla "Privacy" non può non  partire anche dal
recente  scandalo  Echelon perché bene esprime il carattere  invasivo e
violento del potere nei confronti di qualunque  soggetto pubblico e/o
privato, governo o istituzione che  possa danneggiare gli interessi di
gruppi  multinazionali che si sentono  legittimati a  ad avvolgere il mondo
in  una rete di controllo spionistico.
   Non è la prima volta per la verità che negli Usa  si attenta ai più
elementari diritti e alle libertà dei cittadini; basti pensare agli anni bui
del maccartismo,  alla odiosa persecuzione di ogni intellettuale  e artista; il  simbolo resta ancora Charlie Chaplin la cui deposizione al tribunale
anticomunista è una delle pagine più alte della dignità offesa.
   Il Parlamento di Strasburgo  per primo, nel 1998, parlò dell'esistenza di
una "rete di intercettazione globale", in grado di spiare mail, telefonate,
fax in tutto il mondo, una rete "nota con il nome di Echelon" Un "Grande
Fratello" messo in piedi in piena guerra fredda da Stati Uniti, Gran
Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda e poi "convertito" e utilizzato
a fini di spionaggio politico e commerciale.  L'Europarlamento non allenta
la presa su "Echelon", la rete di "intercettazioni di massa" organizzata
dalla National Security Agency americana - molto probabilmente ci sarà una
commissione d'inchiesta parlamentare. Il problema è squisitamente politico
:un problema di  violenza ,di sopraffazione e, in modo specularmente opposto
,di liberazione sociale e umana .Un paese tanto più è civile quanto più sono
civili i rapporti interumani nei luoghi di lavoro e quanto più sono
tolleranti e solidali  i rapporti nella società ; un paradigma questo che
vale anche per la famiglia  e le sue dinamiche  di crisi.
   Tale progetto di liberazione non può essere guidato dal singolo cittadino
isolato  che è sempre più ricacciato in una dimensione individualistica di
mera sopravvivenza; solo un progetto di unità con gli altri e di
consapevolezza può sconfiggere l'isolamento che è la premessa e la
condizione in cui si sviluppa  la sopraffazione specialmente dei più
deboli,dei meno protetti  (tra questi, nella società cibernetica anche gli
infopoveri) e poi di quelli che hanno minori o nessun diritto, come  i senza
fissa dimora, molti di loro soffrono un disagio non solo fisico ma
psichico.

La legge italiana sulla Privacy

 :La legge  675/96 non esclude il trattamento dei dati ma cerca tuttavia di disciplinarlo. Più volte il Garante  ha richiamato l'attenzione sull'esigenza che forme di tutela della
privacy siano garantite anche a livello internazionale pena la vanificazione
delle stesse normative italiane.

   I problemi della sicurezza e della crittografia dei dati sono da tempo al
centro dell'attenzione in particolare per il decollo dell'e-commerce.
Attorno alla segretezza  o condivisione dei dati si gioca una partita
determinante .Il privato da difendere può essere l'etnia di appartenenza ,le
idee religiose le  preferenze politiche o più modestamente  il segreto
bancario che è sempre stato  la bandiera del vero business.
In un sito web si arriva al grottesco di pretendere dall'utente  di
rispettare le limitazioni alle esportazioni vigenti negli Usa. L'utente si
impegna espressamente a non esportare o riesportare  i componenti soggetti a
restrizione in alcun paese per il quale gli Usa abbiano disposto l'embargo
o qualsivoglia restrizione all'esportazione di beni e servizi (i quali
paesi comprendono ma non necessariamente esauriscono - è nota infatti  la
volubilità Usa nell'identificare  "l'ennemy number one", ndr- : Corea del Nord
,Cuba, Iran, Iraq, Libia ,Siria ,Sudan) o ad alcun cittadino dei suddetti
paesi ovunque si trovi che intenda trasmettere o trasportare  i componenti
soggetti a restrizione in uno dei suddetti paesi ,ad alcun utente finale
che si ha ragione di  credere che utilizzerà i componenti soggetti a
restrizione per la progettazione , produzione o sviluppo di armi nucleari,
chimiche  o biologiche... ad alcun utente finale al quale qualsivoglia
agenzia federale del governo Usa abbia revocato o negato  i propri privilegi
all'esportazione  Altro che libero mercato!

    Con la new economy su internet anche  la criminalità organizzata  ha capito
le opportunità della globalizzazione  e della conseguente possibilità di
spostare in pochi secondi e nel più perfetto anonimato quantità enormi di
denaro.


o Uno dei fronti di riflessione di Nonluoghi riguarda il medium che abbiamo scelto. In questo caso, ospitiamo un interventosul tema della tutela della sfera individuale nella rete globale (per l'approfondi-
mento si può andare al sito dell'autore).
 

Alberto Manguel
La lettura e il pensiero nell'era di Internet:
un'intervista

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