nonluoghi |
musica
|
|
|
|
|
|
i | i | |
|
|
|
|
|
|||
|
interviste |
|
|
|
Fogli
volanti: canti di lotta
Giovanna Marini con il coro e la banda
del Testaccio ci offrono una pagina di storia cantata
La Scuola popolare di musica del Testaccio è una realtà straordinaria a livello internazionale per il lavoro di conservazione e divulgazione della tradizione orale italiana. Canti popolari, politici, operai, contadini. Per chi volesse avvicinarsi a questa produzione musicale che è anche una straordinaria testimonianza della storia italiana, un'ottima occasione è data dalla pubblicazione del cd "Fogli volanti. Canti di lotta" (ed. Il Manifesto, 12 mila lire), che contiene brani raccolti da Giovanna Marini e arrangiati per banda e coro da Silverio Cortesi (direttore della banda Testaccio). L'esecuzione della banda Testaccio e del coro del laboratorio di inni e canti di lotta tenuto da Giovanna Marini risale al 1995 e avvenne in un concerto nel quadro dell'Estate romana. Giovanna Marini ha ispirato l'iniziativa, raccolto i materiali grezzi e preparato il coro: durante il concerto presenta ogni canzone raccontando il contesto storico in cui nacque. Il cd si apre con il Canto dei malfattori, testo di Achille Panizza, che è una sorta di prontuario del buon anarchico risalente alla fine dell'800 ma pubblicato solo nel 1908; seguono la Marsigliese del lavoro (1896); la mitica "Figli dell'officina", canto degli arditi del popolo risalente al biennio rosso e rifatto in versione "politicamente corretta" qualche anno fa anche dai Medena City Ramblers; Son cieco e mi vedete (uno dei canti raccolti dall'etnomusicologo Ernesto De Martino al cui lavoro tanto dobbiamo per la conservazione del patrimonio della tradizione orale italiana); Morte di Anita; La famosa Addio Lugano bella scritta dall'avvocato anarchico Pietro Gori dalla sua prigione svizzera alla notizia dell'espulsione del paese dei rifugiati anarchici (1894); Battan l'otto che si riferisce agli scioperi nelle acciaierie di Terni nel 1907; O Venezia, un canto anonimo tramandato dalle mondine e probabilmente nato negli ultimi anni dela Repubblica Veneta; La brigata Garibaldi che è dedicato all'omonimo gruppo partigiano; Nostro Messi, un carrillo villista che racconta la guerra con gli Stati Uniti d'inizio secolo e la rivoluzione di Pancho Villa; il Canto dei deportati, nato a Buchenwald nel 1930 a opera dei prigionieri politici, ripreso nel campo femminile di Rawensbruck e tramandato in tutte le lingue d'Europa; infine, un'altra pagina celebre della canzone politica, gli Stornelli d'esilio di Pietro Gori (pubblicati nel 1904), con il ritornello anarchico "Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà ed un pensiero ribelle in cor ci sta". Inutile dire che si tratta di un disco da non perdere. E che l'ascolto ci cala nelle atmosfere d'inizio secolo che, infondo, qualche cosa in comune con l'epoca violenta della globalizzazione hanno davvero... Una buona notizia per chi
scalpitasse: può ascoltare le canzoni in realaudio (per farsene
un'idea) nel sito della Banda
Testaccio.
|
o | I
canti di lotta:
ascolti in realaudio nel sito della Banda Testaccio (21 febbraio 2001) Le
news
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|