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L'acqua,
un affare privato
Ecco come il ricco mercato idrico diventerà
un business (anche telematico...)
di ROBERTO CUDA * Mentre si sta mobilitando una campagna, a livello mondiale, per garantire a tutti il diritto all’acqua, facendo in modo che questa importante risorsa diventi patrimonio comune dell’umanità, dovunque nel mondo assistiamo alla corsa delle grandi imprese del settore per accaparrarsi la gestione delle reti idriche, che diventano occasioni di business come qualunque altro bene. Tutto torna, se pensiamo che attualmente in sede Wto si sta discutendo proprio di liberalizzazione dei servizi, attraverso il Gats, l’accordo generale sui servizi. Anche nel nostro paese,
in linea con gli attuali processi di privatizzazione, saranno i grandi
gruppi privati, sia italiani che stranieri, a spartirsi il ricco mercato
dell’acqua, dalla captazione, alla depurazione, alle fognature, che oggi
sono gestite da oltre 8.000 enti, per la maggior parte comunali. Le gare
per l’assegnazione avverranno all’interno dei cosiddetti Ato (ambiti territoriali
ottimali), che sono circa 90 e corrispondono più o meno alle attuali
provincie. La legge 36/1994, infatti, prevede che gli enti locali si mettano
insieme in consorzi, costituiscano le autorità e i Piani di ambito,
indicando investimenti e tariffe previsti e bandiscano gare per scegliere
i soci privati o per dare in concessione i servizi. Finora sono 42 gli
ambiti già costituiti, ma solo quello di Arezzo è già
operativo.
Ma vediamo più
nei particolari ciò che sta avvenendo.
Nell’Ato di
Arezzo ha già vinto l’Amga insieme alla Lyonnaise des eaux, che
dovranno gestire il servizio per circa 350.000 utenti. In palio verrà
messo anche l’Ato di Frosinone.
L’Enel, inoltre,
dopo il contestato accordo con Infostrada, potrebbe utilizzare l’enorme
rete di tubature per far passare le fibre ottiche e raggiungere così
circa 5 milioni di persone con i servizi di telecomunicazioni avanzate.
Il contratto cliente, infatti, consente alle imprese di vendere servizi
diversificati.
Fonti delle informazioni di questo articolo: Scagliarini Roberta, “L’acqua? Si chiamerà eau. Francesi in prima fila”, in CorriereEconomia, 09/10/00 e “Quanto vale l’acquedotto pugliese?”, in CorriereEconomia 16/10/00. Stefano Cavoglia, Affari e finanza, 19/92/01. G. Pog., L’Acea sbarca nel settore acqua in Honduras, Il sole 24 ore, 03/01/01. * Roberto
Cuda è membro del Coordinamento Lombardo Nord Sud del mondo
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(15 marzo 2001) Le
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