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La
città dell'oblio
Carcere e narrativa, il noir di Réné
Frégni proposto da Meridiano Zero
di ALESSIA BIASIOLO Penso non ci sia un tempo per tramutare in moda la condizione carceraria. E' un fatto che molte persone per i più svariati motivi sono detenuti, sia quando i giornali ne parlano sia quando si decide che la cosa non aumenta il numero di copie vendute. Qualche volta i fatti di cronaca scuotono di più le coscienze, gridando alla vendetta, alla forca, oppure alla tolleranza perché non si accetta di permettere la vita in condizioni tanto disastrose. Tuttavia nella vita di ogni individuo accadono dei fatti che la giustificano, la smuovono, la cambiano permettendo crescite e aperture di vista altrimenti impossibili. Anche quando sembra
obbrobrioso il modo per riuscirvi. Anche quando passano dalla struttura
penitenziaria.E con penna decisa e poetica Réné Frégni
ci regala un libro da non perdere nel filone noir scelto da Meridiano Zero,
egregia casa editrice di Padova, ammirevole per il coraggio e per la serietà,
capace di proporre libri di pregio. "La città dell'oblio" è
un regno in cui Réné è passato: in isolamento durante
il servizio militare, evade dal carcere, disertando, gira l'Europa con
documenti falsi e lavora per 7 anni in un ospedale psichiatrico finché
non decide di scrivere una
Il lettore è rapito dalle pagine di Frégni e deve arrivare in fondo non tanto per sapere come va a finire, quanto per sentire un crescendo d'emozione in sé, partecipe della vita di un detenuto reo eppure persona, uomo, con dignità piena e da non cancellare. Un noir che fa riflettere impercettibilmente, promuovendo una coscienza che non sia solo cronaca quotidiana con cui l'indomani attizzare il camino. "LA CITTA'
DELL'OBLIO" Réné Frégni,
Meridiano Zero, Padova, 2000, pagg. 192, lire 22000.
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