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Camillo Berneri e Carlo
Rosselli, vite parallele
Contro il totalitarismo: i percorsi dell'anarchico
e del liberalsocialista morti in Spagna nel '37
di MASSIMO ORTALLI Il 5 maggio moriva, nelle
strade di Barcellona insorta, Camillo Berneri, "l'anarchico più
espulso d'Europa", il combattente generoso che aveva dedicato la propria
vita militante agli ideali della libertà contro ogni dittatura.
Poco più di un mese dopo veniva ucciso a Bagnoles de l'Orne, assieme
al fratello Nello, Carlo Rosselli, uno dei più lucidi interpreti
di un socialismo liberale e umanitario, che aveva condiviso con l'amico
Berneri i momenti più esaltanti della lotta, che finalmente sembrava
vittoriosa, della ragione contro la barbarie, della libertà contro
il fascismo. Il primo
Per ricordare questi interpreti
del socialismo libertario italiano, e per comprendere appieno i rapporti
che intercorsero tra l'anarchismo e il movimento di Giustizia e Libertà,
si è tenuto un interessante convegno a Pisa il 3 febbraio scorso,
organizzato dalla Biblioteca Franco Serantini con il patrocinio del Comitato
Nazionale delle Celebrazioni del Centenario della nascita di Carlo e Nello
Rosselli: Carlo Rosselli, Camillo Berneri, la Guerra di Spagna e l'anarchismo
iberico. Nonostante l'assenza di Nico Berti (Rosselli e Berneri: due intellettuali
contro i totalitarismi) e di Lauro Rossi (Aldo Garosci combattente e storico
della guerra di Spagna), la giornata è stata ricca di spunti preziosi
per approfondire le conoscenze su alcuni dei momenti più significativi
della sinistra italiana del Novecento e
Dopo le brevi introduzioni
di Nicola Terracciano e Carlo Ghirardato, Santi Fedele (Giellisti e anarchici
prima della Guerra di Spagna) ha mostrato come la posizione degli anarchici
fosse spesso altalenante: da una parte la condivisione degli strumenti
di lotta e della spinta volontaristica dei giellisti, l'interesse di Fabbri
per le prospettive autogestionarie e libertarie del movimento, il favore
di Meschi - ma non di Damiani - per la nascita dei comitati locali rivoluzionari
intesi come prodromi della futura organizzazione sociale, l'attenzione
all'autonomismo, all'autogoverno popolare, al federalismo: agli elementi
portanti, cioè, del progetto liberalsocialista di Rosselli; dall'altra
parte la percezione della natura sostanzialmente "borghese" del liberalsocialismo,
distante dalla matrice proletaria e materialistica dell'anarchismo italiano,
tale da indurre lo stesso Berneri ad evidenziarne le posizioni sostanzialmente
conservatrici in senso sociale. Comunque Giustizia e Libertà, che
resterà sempre estranea alla Concentrazione antifascista nata a
Parigi negli anni Trenta, sarà a lungo l'interlocutore privilegiato
degli anarchici soprattutto sul piano
Gianfranco Contu, nel ricordare la folta presenza di volontari sardi fra le brigate internazionali in Spagna (Giellisti e libertari sardi nella guerra civile), spesso ignorata da una storiografia "ufficiale" attenta solo alle ragioni della componente comunista, ha preso spunto dalla ricostruzione delle biografie di alcuni combattenti sardi, come Giacobbe e Martis, per mettere in rilievo il criminale operato poliziesco degli uomini della Ghepeu, operanti in Spagna e impegnati a soffocare ogni voce libera e non allineata sulle posizioni staliniste. Giuseppe Galzerano (I rapporti
tra Rosselli e Berneri: dall'amicizia al confronto politico), dopo aver
messo in evidenza il comune e tragico destino dei due, ha illustrato soprattutto
i tanti momenti, politici e umani, durante i quali si sono incrociate le
loro esistenze, dalla comune formazione alla scuola di Salvemini ai frequenti
scambi di idee e opinioni sui giornali dell'epoca, per ricostruire infine
i loro ruoli, spesso sovrapposti, durante la breve vita della colonna Ascaso
in Aragona. Toccanti il ricordo di come <<Giustizia e Libertà>>
e <<Guerra di Classe>>
Nella seconda sessione, il
primo intervento, come sempre ricco di interesse,
L'atmosfera esaltante che
vede Berneri e gli anarchici italiani accorrere per primi da tutta Europa
in difesa della rivoluzione spagnola è rivissuta nella bella ricostruzione
di Gigi Di Lembo (La sezione italiana della colonna "Ascaso") sull'esperienza
della Centuria Malatesta e dei suoi uomini. Berneri giunge in Spagna il
29 luglio, Rosselli, presto seguito da Angeloni, vi giunge ai primi di
agosto e il loro lavoro si concretizza nella formazione della prima colonna
internazionale. Al momento del suo scioglimento, ne avranno fatto parte
circa 500 volontari e numerosi saranno
A conclusione del convegno, Gianni Carrozza (Berneri e il fascismo) ha descritto l'impegno antifascista di Berneri come un percorso lineare contraddistinto da una rara lucidità di analisi accompagnata da una altrettanto lucida azione militante. Come per pochissimi altri esponenti dell'antifascismo e del fuoriuscitismo italiano, infatti, l'attività di Berneri è riuscita a esprimersi non solo attraverso una lunga serie di interventi intellettuali (ricostruiti dal relatore), capaci di prendere in esame tutti gli aspetti del fenomeno fascista tanto da un punto di vista culturale quanto sociale e politico, ma anche mediante una incessante opera di controinformazione e organizzazione cospirativa. I suoi testi sul fascismo, che ancora oggi sono quanto mai attuali e originali, costituiscono le necessarie premesse dell'intervento materiale contro le mene e le minacce del regime, ed è operando su questi differenti campi che Berneri ha interpretato nella maniera migliore il postulato anarchico che prevede la sintesi organica fra lavoro intellettuale e lavoro manuale. I convegni "ufficiali" tenutisi
in questi ultimi tempi hanno sostanzialmente ignorato, come ha detto Terracciano
nella sua introduzione, gli stretti legami che contrassegnarono l'attività
anarchica e giellista negli anni Trenta. Al tempo stesso le ambiguità
del cosiddetto revisionismo storico, oggi tanto in auge, vanno contrastate,
secondo le parole di Ghirardato, creando momenti di incontro nei quali
sia possibile discutere sulla base delle fonti e non delle ideologie. Penso
che questo convegno abbia positivamente risposto alle esigenze di entrambi.
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o | (9
aprile 2001)
Ringraziamo per la pubblicazione di questo articolo l'autore e la redazione di "Umanità Nova" (tratto dal numero 8 del 4 marzo 2001)
- 5
maggio e 9 giugno 1937. In questi due giorni, compresi nel
Un
altro articolo
Italia,
nei brutti giornali cresce
L'informazione
cambia
Le
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