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pensieri
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Il modesto transatlantico
del navigator del popolo...
C'è un bastimento gigantesco carico di libertà che solca i mari d'Italia e ormeggia nei porti elettorali del 16 aprile. L'ultima trovata di Berlusconi e di Forza Italia imbarca militanti, politici, bande musicali, palloncini e un gruppone di giornalisti che stanno al gioco (se Maometto non va alla montagna...). Tg e giornali, salvo eccezioni, non hanno colto l'enormità da repubblica delle Banane. Hanno raccontato piuttosto i disagi dell'inaugurazione che a causa del maltempo ha dovuto rinunciare ad altri effetti pirotecnici, tipo fuochi artificiali e aerei acrobatici: non bastasse quel transatlantico abnorme a segnare la distanza fra il cittadino medio e l'uomo più ricco di un'Italia che tuttavia tragicamente lo vota. Giornalisti di testate insospettabili ("di sinistra") hanno osservato che, in fondo, a bordo non c'è sfoggio di lusso. Tutto normale, insomma. Altro che indignarsi. A ogni popolo i suoi navigatori. E agli immigrati - dice il Cavaliere dei mari e delle televisioni - frontiere aperte solo se hanno il codice fiscale.
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o | (3 aprile 2000) |
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