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Le banche italiane riducono
il credito rischioso ai paesi in via di sviluppo
Ammonta
a 35.227 miliardi di lire il debito dei paesi in via di sviluppo con le
banche italiane a fine 1998. Ed è sceso, nel '98, rispetto ai 38.000
miliardi di fine '97, non perché i creditori abbiano condonato qualcosa,
ma perché c'era la crisi e "quando piove, le banche chiudono gli
ombrelli".
Repubblica Ceca e Ungheria più indebitate di prima Il paese non
occidentale più indebitato verso le banche italiane resta la Russia
(6.648 miliardi di lire alla fine del '98, -12% rispetto al '97), seguita
a ruota dal Brasile (6.384 miliardi), che segnala un incremento del 31,9%,
in controtendenza con il trend generale, e dall'Argentina (6.140 miliardi),
con un calo di quasi il 17% che mostra come questo paese abbia pagato la
crisi brasiliana. Seguono quindi il Messico (3.449 miliardi) e la Cina
(2.429 miliardi). Analizzando i paesi che hanno visto crescere i crediti
delle banche italiane verso le loro economie, emerge un altro dato: la
flessione dei crediti verso l'Est europeo è in realtà una
flessione dei crediti alla Russia. Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria,
infatti, hanno aumentato i loro debiti verso le nostre banche, anche molto,
come mostra il triplicarsi dei crediti all'Ungheria.
Preferiamo le Bermuda... Bnl, Comit,
San Paolo e Unicredito forniscono i dati dettagliati dell'esposizione per
paese. Bnl ha ancora la maggiore esposizione "a rischio" con l'Iraq (530
miliardi dopo le svalutazioni di bilancio), il residuo delle vicende degli
anni '80 (Filiale di Atlanta, "supercannone"). Seguono i protagonisti della
crisi degli ultimi anni: Russia, Corea del Sud, Brasile. Scopriamo che
è Bnl il maggior creditore italiano dell'Indonesia, che è
esposta per 11 miliardi verso l'Ecuador e per 10 verso il Sudan (solo 4
miliardi dopo le rettifiche). Brasile, Argentina e Russia sono i maggiori
debitori extra-Ocse della Comit. Ancora la Russia, l'Algeria e l'Iran del
San Paolo, ma verso Algeri e Teheran risultano pochissimi i crediti a rischio,
mentre la banca di Torino è anche creditore per 10 miliardi (solo
2 dopo le svalutazioni) della Jugoslavia di Milosevic. Unicredito è
invece esposta in primo luogo con Seul, poi con la Russia e l'India. Ma
anche per 42 miliardi con le Isole Cayman e per 14 miliardi con Bermuda:
due crediti che si svalutano pochissimo.
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o | Pubblicchiamo
un'analisi di Mameli Biasin (Etimos/
Altrafinanza) sull'indebitamento dei paesi in via di sviluppo con le banche italiane e sulla tendenza del credito accordato dagli istituti nazionali alle nazioni del Sud e dell'Est. L'articolo è uscito anche sul Manifesto del 24 febbraio 2000. |
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