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Merlino e il socialismo libertario

merlin“Francesco Saverio Merlino. La mia eresia. La crisi della sinistra e l’attualità del socialismo libertario” fu pubblicato da Nonluoghi nel 2003 e qui sotto c’è la versione scaricabile. Qui di seguito, un testo di Lucio Gabellini, curatore del libretto (88 pagine), che traccia un profilo politico del pensatore napoletano.

La figura di Francesco Saverio Merlino ha iniziato a ricevere negli ultimi anni l’attenzione che questo pensatore così singolare sicuramente merita, dopo un lunghissimo periodo in cui il valore della sua opera è rimasto per lo più sconosciuto o sottovalutato. Molti sono i motivi di questa dimenticanza.

L’isolamento di Merlino e l’incomprensione per il suo lavoro iniziano già quando egli si trova ancora in vita. Dopo esser stato per vent’anni figura di primo piano del movimento anarchico, Merlino, attraverso il pionieristico lavoro di revisione sul marxismo e la messa in discussione dei principi anarchici, inizia ad assumere, verso la fine dell’Ottocento, una posizione che risulta difficilmente classificabile negli schieramenti politici e ideologici del tempo. La sua ricerca di un socialismo ‘diverso’ suscita l’incomprensione dei contemporanei e gli attacchi di una sinistra fortemente condizionata dal verbo marxista, dogmaticamente contraria a ogni proposta alternativa e critica.

La proposta politica di Merlino, che è coraggiosa ed estremamente avanzata, viene osteggiata e svilita proprio negli aspetti che più potrebbero stimolare e arricchire il dibattito politico italiano. Curioso destino per un pensatore apprezzato da Eduard Bernstein, Georges Sorel e Emile Durkheim, e che è uno dei protagonisti del dibattito sul revisionismo di fine secolo. Significativamente la sua “Rivista critica del socialismo” – pubblicata durante il 1899 e ospitando alcune fra le firme più prestigiose della cultura europea – vuole essere un laboratorio di discussione dove i socialisti italiani possano venire in contatto con le tendenze più avanzate del dibattito sul socialismo che si sta svolgendo in Europa. Ma, nel nostro paese, la pubblicazione di Merlino incontra più che altro l’ostilità da parte dell’ortodossia marxista che attacca la rivista in tutti i modcovermerlino1-resizedi, anche attraverso il discredito gettato sulla persona del suo direttore.

L’antimarxismo di fondo di Merlino, la presunta portata disgregativa delle sue tesi per le forze rivoluzionarie, il suo atteggiamento non ideologico aperto alla ricerca, sono tutti aspetti che impediscono una sincera comprensione delle sue posizioni.

Merlino, attraverso la percezione dello sviluppo fatalmente totalitario del marxismo e il rifiuto delle posizioni idealistiche e utopiche degli anarchici, elabora un modello di società e d’intervento politico che lo fanno essere uno dei padri ‘teorici’ della odierna democrazia italiana, sostenendo un gradualismo di metodo nella risoluzione dei problemi sociali e una prassi politica riformista. Merlino è uno dei maggiori protagonisti del tentativo di svincolare la tradizione socialista dalle categorie interpretative marxiste.

A questo riguardo basti ricordare che è lui il primo a criticare del marxismo quegli aspetti che sono alla base della famosa “crisi” di fine secolo. Infatti i suoi primi scritti di critica a Marx inizia a pubblicarli a partire dal 1890; ben nove anni prima dell’apparizione del testo di Bernstein, che rappresenta l’apertura ufficiale del dibattito revisionista. Su questo aspetto, la specificità di Merlino sta nell’aver saputo cogliere con lucidità le conseguenze totalitarie e della dittatura del proletariato e del collettivismo economico. Il fine della ricerca di Merlino è l’elaborazione di un sistema politico ed economico che sappia conciliare l’istanza di libertà con la richiesta di giustizia sociale.

Merlino definisce il suo socialismo “libertario”. Ma in lui possiamo trovare un precursore della tradizione del socialismo liberale, quale viene elaborata da Carlo Rosselli. Infatti, al di là delle questioni terminologiche, è evidente il filo rosso che collega i due autori. Le tematiche affrontate da Merlino – l’ispirazione etica del socialismo, le critiche al sistema marxiano, la difesa del sistema democratico e delle libertà individuali, il rifiuto del collettivismo economico, anzi l’accettazione, da parte di Merlino, di una vera e propria economia di mercato, il tutto collegato alla lotta contro l’ingiustizia sociale e la difesa delle categorie più deboli – colpiscono nella misura in cui coincidono con le problematiche messe in luce da Rosselli.

Se pensiamo che le ultime parole di Merlino sono state in riferimento ai valori di giustizia e libertà, quali ideali che hanno sempre guidato la sua lunga esperienza politica e intellettuale, e che il suo tentativo è stato di fornire un modello di organizzazione sociale in cui la libera espressione individuale sia garantita e difesa per il maggior numero di persone possibile, possiamo definire, senza troppi problemi, questo eretico del socialismo un socialista liberale.

Questo può aiutare a capire, almeno in parte, anche i perché dell’incomprensione che Merlino è sempre riuscito a suscitare nei suoi contemporanei. Infatti il suo destino è stato quello di anticipare troppo i tempi, motivo per cui le sue idee hanno trovato solo negli anni a venire maggiore disponibilità a essere accolte. Nella ricerca affannosa, da parte di una certa sinistra, dei rappresentanti della tradizione libertaria del socialismo, vale la pena di riconsiderare un’opera, come quella di Merlino, capace di porre, ancora oggi, con intelligenza, stimolanti questioni.

Lucio Gabellini

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Questo sito nacque alla fine del 1999 con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.

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