Meno di un anno fa a Radio Cooperativa proponevo questa conversazione con il collega e amico Lorenzo Guadagnucci, redattore di Qn-Nazione di Firenze e noto per l’attenzione critica che rivolge a tematiche quali i costi sociali dell’economia di mercato, i movimenti popolari (fin dal G8 di Genova, quando Lorenzo fu tra le persone bastonate dalla polizia dentro la scuola Diaz), il nuovo razzismo, le derive istituzionali d’impronta autoritaria, il rapporto degli esseri umani con il resto della natura, a cominciare dagli altri animali.
A Lorenzo, che da molti anni vive a Firenze, avevo chiesto un punto di vista sull’azione del suo ex sindaco che al’lepoca dell’intervista era già diventato segretario del Pd (il partito “scalabile”) ed era evidentemente in procinto di prendere in mano le redini del governo (il Paese “scalabile”), malgrado il celebre #lettastaisereno.
Da questo colloquio telefonico con Lorenzo Guadagnucci esce il profilo di un politico caratterizzato dal tipico decisionismo populista, da un forte innamoramento per il libero mercato (per cui anche il patrimonio culturale o il paesaggio sono mercificabili) e dalle opportune entrature nel main stream economico del “modello di sviluppo” dato.
Buon ascolto.
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