“Bicicrazia, pedalare per la libertà” di Zenone Sovilla è uno dei saggi pubblicati da Nonluoghi Libere Edizioni. Si tratta di un testo, pubblicato nel 2004, nel quale l’Autore guarda alle problematiche della mobilità (e dell’urbanistica) nel quadro generale del sistema di mercato e dei costi sociali che genera (tra i quali quelli addebitabili al trasporto motorizzato) nonché dell’inerzia e dei ritardi istituzionali che in proposito caratterizzano l’Italia (dal governo centrale alle amministrazioni locali).
Il volume ha una prima parte in cui affronta le questioni della velocità degli spostamenti e del consumo energetico, cui si aggiunge un’analisi dei costi sociali del mercato con particolare riferimento ai trasporti (sono riportate alcune indagini che rivelano dati empirici impressionanti in termini di morbilità e mortalità umana).
Le politiche di promozione della bicicletta sono al centro di un lungo capitolo nel quale si riportano gli appunti presi a una conferenza internazionale in Norvegia cui partecipavano tecnocrati, militanti ciclofili e altri studiosi della materia che esponevano nel dettaglio le esperienze dei Paesi nordici, ma anche della Gran Bretagna e dell’Australia.
Il libretto descrive alcune forme di impegno civile per una mobilità libera e pulita (citando tra l’altro gli Amici della Bicicletta e Critical mass) e una serie di esempi concreti di follia politica, tecnica e amministrativa in termini di mobilità e di spazi negati alle biciclette.
Ripetuti nel testo sono i riferimenti all’impegno politico sul tema dell’umanizzazione della mobilità come strumento che colpisce indirettamente (ma talora anche in modo diretto) il sistema dei poteri, la sua organizzazione gerarchica e la sua tendenza maligna a rendere le vittime complici (obbligati e non sempre inconsapevoli) di un meccanismo di dominio che – anche nel traffico – genera sofferenza, malattia e morte per il benessere di una minoranza privilegiata.
Inoltre, c’è un accenno al totale impazzimento del trasporto merci (su gomma) in Europa, un altro dei fenomeni generati da un modello economico irrazionale e dannoso.
Nella parte finale sono descritte alcune esperienze di percorso urbano (a Roma, a Napoli e altrove) e alcuni viaggi in bicicletta, dalle Dolomiti al Centro Italia; in appendice, alcune note utili a chi va in bicicletta e un manifesto americano per l’urbanistica sostenibile.
Prefazione di Michele Boato, direttore dell’ecoistituto del Veneto “Alex Langer” e della rivista “Gaia. Ecologia, nonviolenza, tecnologie appropriate”.
Zenone Sovilla (Belluno, 1964), già attivo in movimenti ecopacifisti italiani e stranieri, è un giornalista-editore che va in bicicletta.
Mobilità ciclistica: “Bicicrazia” [Zenone Sovilla]