Nonluoghi Archivio Tu non criticherai il Vaticano…

Tu non criticherai il Vaticano…

Povero Andrea Rivera. Lo hanno messo in croce il Primo maggio, perché nella sua satira al concertone ha detto ciò che pensano e dicono (in genere sottovoce) milioni di italiani. “Il Papa ha detto che non crede nell’evoluzionismo. Sono d’accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluta”, ha detto Rivera. E ha aggiunto: “Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, a Franco e per uno della banda della Magliana. È giusto così assieme a Gesù Cristo non c’erano due malati di sclerosi laterale amiotrofica ma c’erano due ladroni”. Le reazioni non si sono fatte attendere. Gli organizzatori del concertone romano, i sindacati Cgil-Cisl-Uil e Raitre hanno immediatamente preso con grande coraggio le distanze dal malcapitato artista, neanche avesse insultato il pontefice: si è limitato a una critica, anzi, a gridare che il re è nudo (l’involuzione clericale in una vasta serie di questioni più che una critica è una constatazione).
L’organizzatore del concerto ha definito le parole di Rivera “ironie banali e inutili”. Angeletti (Uil) parla di “dichiarazioni molto stupide”; per Bonanni (Cisl), Rivera “si è fatto qualche bicchiere in più” e “la Chiesa cattolica mette al centro l’uomo ed è la realtà concreta più avanzata nella nostra società”; per Epifani (Cgil), quelle del comico sono “frasi del tutto inopportune”. Il tutto sul palco della festa dei lavoratori.

Lasciamo al lettore immaginare il polverone che hanno sùbito cercato di sollevare alcuni esponenti del centrodestra che scaricano addosso al poveretto commenti al vetriolo, parlano addirittura di “incitamento all’odio religioso”.
Insomma, oggi chi critica il Papa (o semplicemente descrive i suoi orientamenti teologici e sociali) rischia di vedersi imputare accuse gravissime.
Il che testimonia di quanto si siano ristretti gli spazi di laicità in Italia e perfino il diritto di espressione, quando l’oggetto delle opinioni siano il Vaticano o il Papa. Il tutto, nell’unico Paese al mondo i cui mass media propinano ai cittadini bollettini quotidiani su ogni minima esternazione del capo dello Stato vaticano; mentre per chi avesse qualcosa da ridire sulle medesime, gli ambiti dell’informazione sono di arduo accesso.

Non bastasse, ecco l’incredibile editoriale odierno dell’Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede, un tono non proprio moderato con il quale si accusa addirittura di “terrorismo” il cabarettista: “Anche questo è terrorismo. È terrorismo lanciare attacchi contro la Chiesa. È terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla in nome dell’amore, l’amore per la vita e l’amore per l’uomo. È vile e terroristico lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa, sentendosi coperti dalle grida di approvazione di una folla facilmente eccitabile. Ed usando argomenti risibili, manifestando la solita sconcertante ignoranza sui temi sui quali si pretende di intervenire pur facendo tutt’altro mestiere”.

Parole gravissime, che lasciano attoniti e preoccupano, sia per la forma sia per il contenuto, toni più da invasati neocon che da un organo ufficiale: ci si permette di accusare nientemeno che di “terrorismo” un artista che ha osato fare del pontefice oggetto di satira politica, cioè di un classico antipotere contro un potere debordante come quello della Chiesa cattolica. Una satira che non presentava certo la violenza verbale della reazione del plumbeo giornale vaticano, che – ricordando le minacce ricevute dal presidente della Cei, Angelo Bagnasco – non perde l’occasione per tracciare un parallelismo fra la libertà di espressione e la banda armata, fra chi si fa beffe del potere con l’arma del teatro e chi spedisce proiettili per posta.
Siamo ormai in una grottesca dimensione surreale ma terribilmente vera e italiana.
C’è da sperare che ora il povero Rivera trascini in tribunale chi lo ha stigmatizzato come “terrorista”. Anche se abbiamo qualche dubbio sulla giurisdizione, ci resta la possibilità che, in ogni caso, queste reazioni scomposte e aggressive si rivelino un boomerang per chi vorrebbe imporre a tutti i cittadini i dettami che rivolge ai propri adepti…

Significativi, in tutta questa vicenda, i molti silenzi (a centrosinistra, fra i liblab).
A parlare finora sono stati soprattutto i radicali, con l’europarlamentare Marco Cappato: “È bastato che un presentatore rivolgesse critiche ironiche e non certo insultanti nei confronti del Vaticano perché si scatenasse il solito putiferio del festival clericale. Coloro che invocano la libertà di espressione per le gerarchie Vaticane (libertà da nessuno contestata ed ultimamente utilizzata, ad esempio, per equiparare aborto e divorzio al terrorismo) non sembrano disposti a concedere la stessa libertà sul palco di un concerto, e già hanno cominciato, con Savino Pezzotta, a screditare la piazza Navona del ‘coraggio laico’ del 12 maggio. Manca solo la restaurazione della messa all’indice e l’introduzione del reato di lesa maestà vaticana per completare l’opera.
“Post scriptum: per quei mezzi di informazione che hanno parlato, rispetto alle frasi di Andrea Rivera, di ‘un’accoglienza tra i fischi’, invito ad andare a riascoltare dalle registrazioni il vero e proprio boato di consensi con i quali è stata accolta la frase di Rivera sui funerali negati al copresidente dell’associazione Coscioni, il radicale Piero Welby. Nessuno di noi pensa che un pubblico abbia necessariamente ragione o torto, ma esiste il dovere di non manipolare”.

A dare ragione a Cappato, il segretario nazionale della Federazione dei giovani socialisti, Francesco Mosca, fra le poche voci che si levano in una sinistra sempre più timida davanti al Vaticano: “Andrea Rivera dal palco del Concertone ha esplicitato un sentimento diffuso tra i giovani, molti dei quali considerano la Chiesa arretrata su molti temi che riguardano la vita, basta pensare all’uso del profilattico o all’atteggiamento omofobico sull’omosessualità. A dimostrazione della consonanza tra le opinioni del conduttore e i giovani ci sono le oltre duemila firme che abbiamo raccolto, in poche ore a piazza San Giovanni, per chiedere l’abolizione del Concordato”.

Per parte nostra, sottoscriviamo e suggeriamo di inviare messaggi di solidarietà al povero e coraggioso Andrea Rivera. Ne ha e ne avrà bisogno… Si veda www.andrearivera.it
[zenone sovilla]

nonluoghi

nonluoghi

Questo sito nacque alla fine del 1999 con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.

More Posts

ARTICOLI CORRELATI