Chi si ricorda di quel sabato preelettorale quando giunse un sms in cui si diceva delle donazioni fatte dalla moglie di Prodi ai figli per evitare le tasse sulla successione che il futuro, eventuale governo Prodi avrebbe messo? Ora sappiamo come si arrivò a quella notizia. Si spiavano eminenti personaggi della vita politica italiana per influenzare consensi elettorali ed altro. Del resto non è molto lontana tutta la vicenda legata allo spionaggio di alcune personaggi, avversari di Storace, per le elezioni della Regione Lazio.
E mentre il cavaliere parla di “bufala” e di “polverone” sempre più inquietanti si fanno gli intrecci tra servizi segreti e politica, tanto da far dire al presidente Napollitano: “Sono costernato”,
La democrazia italiana, e non lo dico da ora, è in serio pericolo, ma non si vedono da parte della maggioranza seri provvedimenti per arginare questo stato di dissesto creato da alcuni settori della destra.
Come scrive Antonio Padellaro, “siamo di fronte allo scoperchiamento di un pentolone fetido e senza paragoni nella storia repubblicana”. Direi che questo pentolone bolle da ormai tredici anni, ma molti hanno fatto buon viso a cattivo gioco.
Non so se l’obiettivo sia Prodi, mi sembra più probabile che l’obiettivo sia quello di una finta democrazia con un padrone che decide, una televisione e i mezzi di informazione controllati, le lobby e gli interessi economici che decidano in Parlamento, una storia rivisitata dove il fascismo è rivalutato, uno stato non più laico, ma “credente”.
E certo, Prodi di tutta questa compagine etorogenea del centro-sinistra, è il più consapevole di questo disastro annunciato ormai da più di un decennio.