È partita una mobilitazione nel mondo dell’associazionismo per chiedere al governo di correggere l’articolo 32 della Finanziaria che introduce l’obbligo di pagamento di un compenso agli editori per chiunque – salvo la pubblica amministrazione – riprenda gli articoli di giornali e riviste nella rassegna stampa. Una petizione chiede che venga escluso dalla norma chi riprende gli articoli a scopi privi di lucro, come avviene per le rassegne stampa che molte associazioni e comitati fanno su notizie riguardanti le materie di cui si occupano. Ecco la petizione e una lettera aperta di Zenone Sovilla. La petizione
NO alla tassa sulle rassegne stampa
Sono contrario all’imposizione di una tassa sulle rassegne stampa realizzate senza scopo di lucro.
Chiedo pertanto che il Parlamento abolisca con un opportuno provvedimento il primo comma dell’articolo 32 del capo IX del decreto legge 3 ottobre 2006 n. 262, recante “Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria”, con cui sono state anticipate alcune delle misure previste dal disegno di legge finanziaria 2007.
Questa tassa non aggiungerebbe niente al lavoro dei giornalisti e degli scrittori, ma sarebbe solo un ingiusto guadagno per i gruppi editoriali a cui questi autori hanno ceduto la gestione dei loro diritti.
Chiedo che la legge sul diritto d’autore venga ripristinata nella sua precedente formulazione, in base alla quale “gli articoli di attualità di carattere economico, politico o religioso, pubblicati nelle riviste o nei giornali, oppure radiodiffusi o messi a disposizione del pubblico, e gli altri materiali dello stesso carattere possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico in altre riviste o giornali, anche radiotelevisivi, se la riproduzione o l’utilizzazione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la fonte da cui sono tratti, la data e il nome dell’autore, se riportato”.
Chiedo al governo del mio paese di promuovere come previsto dalla stessa Costituzione, lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, anche e soprattutto attraverso la libera circolazione dei saperi e la difesa del diritto a “cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”, stabilito dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Mi impegno a fare quanto e’ in mio potere affinche’ venga pubblicamente denunciato ogni tentativo di soffocare la libera iniziativa culturale dei cittadini con obblighi e tassazioni contrarie ai principi costituzionali e ai diritti umani universali.
Adesioni dal 4 ottobre 2006:
– 2144 persone
– 162 enti/associazioni
[ http://db.peacelink.org/campagne/info.php?id=20 ]
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La lettera aperta al segretario del sindacato giornalisti
NORME SULLE RASSEGNE STAMPA: APPELLO AL SEGRETARIO FNSI
Lettera aperta
a Paolo Serventi Longhi
Segretario generale della Fnsi
Roma
Caro Paolo, ti scrivo in relazione all’articolo 32 della Finanziaria che a quanto se ne può evincere introduce l’obbligo di pagamento di un compenso agli editori per chiunque – salvo la pubblica amministrazione – riprenda gli articoli di giornali e riviste nella rassegna stampa.
Premesso che trovo questa disposizione di legge grottesca e tendenzialmente liberticida, quasi un accanimento nella tutela del copyright (tutela che se del caso andrebbe invece ottenuta nel quadro normativo vigente), sono a chiederti che la Fnsi si faccia interprete, nei riguardi del governo e in ogni altra sede ritenuta rilevante, di una petizione, che ti allego e che io stesso ho sottoscritto, con la quale si chiede che venga esplicitamente escluso da questa norma ogni soggetto che utilizzi senza scopo di lucro gli articoli in rassegne stampa. Un esempio sono le innumerevoli associazioni o comitati di cittadini che mettono a disposizione, generalmente in Internet, il materiale pubblicato sulla tematica oggetto della loro attività.
Mi pare che formulando questa inutile norma si sia tralasciata anche la più elementare analisi delle sue ricadute negative su una generalità di soggetti che svolgono attività non lucrative e di alto rilievo civile.
Siamo di fronte a un dispositivo dai tratti abbastanza autoritari i cui effetti collaterali, sul piano sociale, sono destinati a sovrastare largamente i benefici.
Nell’augurarmi un tuo sollecito riscontro, ti saluto cordialmente,
Zenone Sovilla
(Consigliere nazionale della Fnsi)