Nonluoghi Archivio Perù, la repressione della protesta dei bambini lavoratori

Perù, la repressione della protesta dei bambini lavoratori

(riceviamo e pubblichiamo)
di Cristiano Morsolin *
(da Lima)

Giovedi 20 novembre, alle 10.10 a Lima la polizía ha represso violentamente la manifestazione pacifica organizzata dal Movimento nazionale NATs, (Niños y adolescentes trabajadores nell’acronimo spagnolo) di bambini, bambine e adolescenti lavoratori organizzati del Perú – MNNATSOP, davanti al Palazzo del Presidente Toledo, in Plaza Mayor. Nel 14° anniversario della Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia, sono testimone della barbara violazione dei diritti di centocinquanta bambini, bambine e adolescenti lavoratori e di strada (in maggioranza lustrascarpe e venditori ambulanti membri delle organizzazioni “GENERACION”, “MANTHOC” e altri gruppi di base aderenti al MNNATSOP, che attraverso il progetto “bambini ecologici” gestiscono il verde e puliscono i parchi del Municipio, in convenzione con il Sindaco di Lima, con l’appoggio della facoltá di agraria dell’ Universitá, un progetto altamente pedagogico iniziato nel 1998 dove minori lavorano 4 ore al giorno per poter poi andare a scuola regolarmente, uno strumento di riscatto attraverso il lavoro in condizioni dignitose).

Il gruppo di minori aveva preparato vari cartelloni e manifesti per richiamare l’attenzione delle autoritá in merito al rispetto e al pieno riconoscimento dei diritti dell’infanzia e adolescenza peruviana.

E’ stata scelta la strategia non-violenta di entrare nella piazza in un piccolo gruppetto alla volta, cantando e mostrando i messaggi per poi dare il cambio agli altri gruppi di minori organizzati, per non destabilizzare l’ordine pubblico e per rispettare il divieto del Sindaco di non svolgere manifestazióni nella piú bella e suggestiva piazza della metrópoli andina.

Sono bastati una manciata di minuti per far sprigionare la reazione violenta della polizía, in tenuta anti-sommossa con manganelli, caschi e scudi, che si é scagliata contro il gruppo di ragazzi/e lavoratori di strada, troppo spesso discriminati (ed etichettati come “pirañitas”) e aggrediti non solo dall’indifferenza della societá ma anche dalle “maniere forti” della polizía, spesso colpevole di abusi e maltrattamenti.

La tecnica scelta dalla polizía ricorda i metodi anti-guerriglia e anti-insurrezione che appartenevano agli anni bui delle dittutature militari sudamericane: vengono sparati lacrimogeni ad altezza delle persone e anche in faccia ai ragazzi, vengono rincorsi ragazze adolescenti con in braccio i figli neonati di pochi mesi come Nieves Zapata Elescano, 9 mesi, (come ha documentato con grande foto il quotidiano LA REPUBLICA di Lima del 21 novembre http://www3.larepublica.com.pe/2003/NOVIEMBRE/pdf21/ ), vengono selvaggiamente colpiti bambini e ragazzi fino all’estrema conseguenza che tre di loro svengono per le percosse subite e portati d’emergenza all’ospedale.

Un reporter ha documentato la violenza brutale e gli é stata distrutta la macchina fotografica per evitare foto “imbarazzanti e scomode”.

Ma una volontaria belga dell’IFEJANT- Istituto Latinomericano di formazione per educatori di minori lavoratori, é riuscita a scattare delle foto particolarmente compromettenti, prova inquietante della repressione ingiustificata.

La polizía ha arrestato e picchiato selvaggiamente 11 minori (ragazzi di strada) e 6 maggiorenni, tra cui il coordinatore di “Generacion” professor Jaramillo Enrique che in seguito ha denunciato che il gruppo é stato malmenato anche nel Commissariato di Polizía.

Laura Guisarion, 16 anni, appartenente all’organizzazione GENERACION, fatica a parlare, soffocata dai gas lacrimogeni: “Ci hanno aggredito quando venivamo a reclamare pacíficamente i nostri diritti. Non so perchè il Presidente Toledo non fa niente per i bambini del Perú, anche se da piccolo lavorava anche lui come lustrascarpe. Conosce la realtá che viviano ma non fa niente…”.

Luis Guyen, 14 anni, delegado di GENERACION, ha il volto tumefatto e zoppica per le bastonate ricevute, dichiara: “con questo crudele attacco vogliono zittirci, non vogliono ascoltarci e riconoscere il protagonismo dei bambini e adolescente lavoratori organizzati come movimento sociale”.

Aladino Valdivieso, 13 anni, rappresenta i NATs della zona amazónica (Pucalpa): “La convenzione internazionale, ratificata dal governo del Perù, ci riconosce come soggetti di diritto che possono riunirsi, possono esprimere la loro opinione liberamente ma la polizía non ha rispettato l’articolo n.12”.

Nadia Montalbán, 23 anni, educatrice del MNNATSOP della zona urbano-marginale di Lima – Carabaillo commenta:”dopo la repressione della polizía il panorama era desolante, ragazzi scaraventati per terra, bambine che vomitavano e piangevano per l’effetto dei lacrimogeni e per i colpi ingiustamente ricevuti. Peró siamo decisi a continuare perché siamo coscienti che la conquista dei nostri diritti non è un regalo ma è una lotta costante”.

Quale documento sovversivo ha elaborato il Movimento MNNATSOP?

I rappresentanti NATs dei 14.000 bambini e adolescente lavoratori organizzati hanno elaborato un articolato documento in cui si sottolinea che “nel Perú agli albori del secolo XXI, le norme come la Convenzione internazionale e il Piano d’azione per l’infanzia 2002-2010 sono testi lontani dal nostro contesto perchè nella realtá concreta il 60% dei bambini sono poveri in Perú, il 25% dei bambini minori di 5 anni soffrono di denutrizione cronica. Tutto ció è aggravato dalla crescita estesa dei fenomeni sociali come i bambini e adolescente in situazione di strada, i bambini lavoratori in alto rischio, la prostituzione infantile, le bande, la deliquenza giovanile, ecc.

Questo inacettabile stato della questione non deve continuare a esistere perché noi bambini, bambine e adolescenti e giovani siamo il presente e il futuro del Perú.

A causa delle politiche economiche di aggiustamento neoliberale, il nostro presente e futuro é pieno di preoccupazioni. Per questo abbiamo deciso di far giungere la nostra voce di protesta interpellando i governanti, la classe politica e la stessa societá civile, affinchè prendano coscienza e rispettino i diritti del bambino e realizzino davvero il Piano d’azione per l’infanzia 2002-2010, oggi senza copertura finanziaría.

Desideriamo ricordare al Presidente della Repubblica Alejandro Toledo, che è stato un bambino lavoratore-lustrascarpe, che alla 38^ conferenza dell’esecutivo CADE 2000-2001, ha evidenziato che “non voglio lasciare alcun dubbio che nel nostro governo gli ultimi saranno i primi; nel bilancio pubblico daremo prioritá ai bambini che oggi vivono sotto la soglia della povertá estrema”.

La realtá concreta indica una diversa direzione, visto che a soli 100 metri dal Palazzo di Governo, centro emblematico del potere politico, attualmente nella strada Evitamiento che costeggia il fiume Rimac, un centinaio di bambini/e, adolescente e giovani poveri ed emarginati vivono in condizioni misere, sono sottoposti quotidianamente a operativi di “pulizia sociale” da parte delle forze dell’ordine, di fronte all’indifferenza e all’indolenza dei governanti, della classe politica e della stessa societá civile.

Per tutti questi motivi ci domandiamo dov’é l’Interesse Superiore del bambino ? Dov’é la Dottrina di Protezione integrale da parte dello Stato peruviano nella sua condizione di garante ? Che tipo di societá siamo, cosí indiferente a questo dramma umano?”

Le denunce

Dopo l’ingiusticato attacco della polizía, oltre un centinaio di bambini e ragazzi lavoratori di strada si è spostato davanti al Parlamento Nazionale dove sono giunti vari mass-media che hanno raccolto le denunce dei ragazzi.

Ioannys Padilla, 16 anni, delegata del MANTHOC (Movimento di NATs figli di operai cristiani nato 27 anni fa) e Lisandro Cáceres, 14 anni, delegado MNNATSOP di Lima e rappresentante del Movimento Latinoamericano di NATs MOLACNATs, leggono insieme il comunicato stampa, “alzando la voce per denunciare enérgicamente l’aggressione di cui sono stati vittima i nostri compagni e compagne in modo abusivo e irrazionale, per chiedere alle varie organizazióni di bambini e adolescenti che facciano propria la nostra protesta di fronte ai fatti accaduti, per dire al presidente della Repubblica, ex bambino lavoratore lustrascarpe, che stiamo aspettando una risposta alla richiesta di udienza che abbiamo sollecitato, esigiamo che la Ministra della donna, famiglia e benessere sociale MINDES si impegni nella questione, che il Sindaco di Lima si pronunci púbblicamente di fronte a questi gravi fatti”.

Nel frattempo dal Parlamento giunge la richiesta di comunicarsi con una delegazione che peró non e’ stata ricevuta da nessuna autoritá malgrado il MNNATSOP abbia formalizzato la richiesta di un incontro con il Presidente della Repubblica .

Il dibattito animato dagli stessi adolescenti

Tutto il pomeriggio ci siamo riuniti con i vari delegati dei Movimenti NATs del Mnnatsop, con Alejandro Cussianovich (coordinatore Ifejant, co-fondatore dei Movimenti NATs, docente all’Universitá San Marcos di Lima, collaboratore a livello mondiale di organizzazioni dello spessore del BICE, del Consiglio Mondiale delle Chiese,ecc.), Jaime Jesús, coordinatore dell’Ong “Accion por los ninos” per analizzare l’applicazione della Convenzione dei diritti dell’infanzia.

Il dibattito é completamente animato da adolescenti lavoratori che, anche in questo momento cosí difficile, esprimono il protagonismo di un processo di cambiamento dal basso che dura da 27 anni con la forza dell’autorganizzazione, della microimprenditorialitá per costruire un lavoro in condizioni dignitose e per lottare contro lo sfruttamento, come spazio di cittadinanza attiva, a partire dalle lotte quotidiane di piccoli gruppi di base della Sierra Andina, della zona amazónica della selva, a livello rurale e urbano.

Alejandro Cussianovich (non ci si deve far ingannare dai suoi capelli bianchi o dalla sua preparazione accademica riconosciuta a livello mondiale; colpisce molto lo spirito giovane con cui accompagna da trent’ani il protagonismo di tanti piccoli lavoratori che lottano per grandi diritti, per essere riconosciuti come veri attori sociali impegnati a costruire un’alternativa contro la povertá) comenta: “oggi stiamo vivendo una giornata con una forza simbolica molto grande perché si tratta di un’occasione per vedere quanto si sta implementando la Convenzione dei diritti dell’infanzia, quanto stiamo esigendo a livello di coerenza tra la Convenzione e la situazione reale della vita dei bambini e adolescente del Perú e di tutto il mondo. Essere critici nei confronti della Convenzione non significa assolutamente squalificarla. Ma ci dobbiamo interrogare profondamente su cosa davvero si sta compiendo e realizzando”.

Alle 7 di sera l’assemblea decide democráticamente di organizzare per l’indomani una conferenza stampa malgrado le pressióni del Ministero degli Interni (attraverso alcune telefonate di un collaboratore del Ministro Rompigliosi) per bloccare la diffusione di notizie compromettenti e in qualche modo “negoziare” lo scandalo.

I bambini e adolescenti lavoratori ritornano nei loro gruppi di base e dalla sede nazionale del Movimento Nazionale MNNATSOP inizia il tam-tam di e-mail, diffuse a livello nazionale e internazionale, con la pronta solidarietá del Movimento Latinoamericano dei NATs organizzati nel MOLACNATs, dalla sede di Asunción.

Una delegazione di adolescenti lavoratori del MNNATSOP attraversa tutta la cittá in taxi per una intervista alle h.24.00 in diretta con l’importante radio nazionale CNR.

Julio Ancajima, 16 anni, originario della zona costiera di Piura, Sheena Goytén, 14 di Huancayo, Magalli Quispe, 15 anni di Huancavelica (Sierra Andina) ritornano stanchissimi nella casa di San Juan di Miraflores alle 2 del mattino; sono ben coscienti di aver vissuto in prima linea una giornata storica non solo per l’infanzia lavoratorice ma per rivendicare i diritti di tutti i bambini, bambine e adolescente del Perú.

Venerdi 21 novembre si svolge la conferenza stampa alle h. 12.30 presso l’IFEJANT- Istituto Latinomericano di formazione per educatori di minori lavoratori.

Portano le loro personali testimonianze anche Rocio Lopez, 14 anni e René Tagle, 17 anni, rappresentanti nazionali del MNNATSOP per l’organizzazione “Generacion”, vittime della selvaggia aggressione della polizía che in seguito li ha arrestati.

Lisandro Caceres, 14 anni di Lima, legge il fax inviato dalla Vice Ministra del MINDES (Ministero della donna, famiglia e benessere sociale) Dr. Maria Isabel Rosas Ballinas, che sollecita al Ministro degli interni Fernando Rospigliosi “un resoconto documentato delle misure adottate dalla polizía in merito ai fatti accaduti” e, allo stesso modo, sollecita il Magistrado della Nazione Dr. Nelly Calderon Navarro.

Il professore Jaramillo Enrique, 52 anni, tra gli educatori che accompagnano i ragazzi in situazione di strada dell’organizzazione “Generacion” insieme a Lucy Borja e Jenny Huaman, ha il volto tumefatto per i colpi subiti e denuncia che anche nel commissariato ha ricevuto pugni e maltrattamenti, come gli altri ragazzi.

Ha sottolineato che un agente di polizía si è negato a dichiarare o identificare il capo dell’operativo, giustificandosi con il fatto che si tratta di “pirañitas” (minori che vivono in strada) “con cui non si deve tenere in considerazione la loro etá visto che non si comportano come bambini e adolescenti quando aggrediscono gli adulti”.

Altre denunce contro la polizia

Vanno ricordate le varie denunce nei confronti della polizía.

Si stanno investigando anche gli abusi e maltrattamenti dei ragazzi di strada che vivono nei pressi del Mercato “La Parada”, dove la polizía aggredisce brutalmente chi incontra rubando o dormendo per strada, aggredendoli anche nei commissariati, colpendoli nei piedi per non lasciare prove di violenza.

Il 30 ottobre scorso GENERACION ha diffuso una “denuncia per la morte dell’adolescente Josepth Leonard ALVITRES PRADO, di 14 anni, come conseguenza di un’operazione di “pulizia sociale” da parte di una combinazione di forze dell’ordine del Servizio di Serenazgo e la Polizia Nazionale del Perú, avvenuta il giorno mercoledì 22 ottobre, alle ore 4.00 del pomeriggio, nelle vicinanze della riva del fiume Rímac (Sotto la Alameda Chabuca Granda). Qui vivono in mezzo alla miseria umana, quasi un centinaio di bambini, bambine, adolescenti e giovani, in completo abbandono morale e materiale. Come conseguenza di questo fatto l’adolescente Josepth Leonard ALVITRES PRADO, nel momento in cui scappava dagli agenti operativi, insieme al gruppo di bambini, bambine, adolescenti che si trovavano nel luogo – secondo quanto riferito da testimoni presenti quando occorse il fatto – è stato colpito con una pietra alla testa, lanciata da un agente di Seranazgo, facendolo cadere nelle acque del fiume Rímac;
Josepth é morto affogato in seguito”.

Alla conferenza stampa partecipa solo la giornalista dell’importante quotidiano “La Republica” che ha scritto un paginone di reportage venerdi 21 novembre, ma non esce nessuna nota nè sabato nè domenica.

Bisogna sottolineare la difficoltá e la diffidenza dei mass-media nell’affrontare la tematica del lavoro minorile a partire dall’ottica dei Movimenti NATs, come si puó leggere nell’articolo “Pequeños trabajadores buscan formas de mejorar calidad de vida” (piccoli lavoratori cercano forme per migliorare la qualitá della vita) apparso il 20 novembre nel quotidiano “El Comercio”: le gravi imprecisióni stravolgono il significato profondo della valorizzazione critica del lavoro minorile a partire dal protagonismo dei Movimenti NATs come spazio di cittadinanza, auto-organizzazione dal basso e di lotta contro la povertá e la miseria.

Emerge lo stretto legame tra mass-media e poteri forti, non solo economici.

Ne è un esempio il reportage centrale apparso nell’edizione serale del programma “90 segundos” del canale televisivo “Frecuencia Latina” il 19 novembre – scaricabile on line (http://www.frecuencialatina.com.pe/90segundos/detalle.asp?Catid=89&NewsId=2031) mandato in onda il giorno dopo del previsto, pare per non sovrapporsi al convegno organizzato nel Parlamento Nazionale dal titolo “Lavoro minorile, strategie per prevenirlo e sradicarlo – ruolo dello Stato”.

Anche il famoso giornalista controcorrente Hildebrant non ha concesso un’intervista al Movimento MNNATSOP.

Il sit-in davanti al Mindes e la liberazione degli ultimi detenuti

I movimenti dei bambini e adolescente lavoratori non si sono persi d’animo ma anzi hanno organizzato un pacifico sittin davanti alla sede del Ministero della donna, famiglia e benessere sociale MINDES che si è svolto dalle h.19.00 alle h.1.00 PM. di venerdí notte.

Insieme ai delegati nazionali del MNNATSOP, Generacion, MANTHOC c’erano anche rappresentanti del movimento nazionale JENATSO di giovani con esperienza NATs come Nimia Moran, 19 anni di Tumbes (sta frequentando il secondo anno dell’Universitá – facoltá di ostetrice), Elisabeth Rivera, 18 anni di Jaen, Juver Quispe, 20 anni di Huancavelica.

Una cinquantina di ragazzi e ragazze hanno esposto cartelloni colorati e acceso candele aspettando i risultati dell’incontro dei 4 delegati nazionali del MNNATSOP che per tre ore, fino a notte fonda, si sono incontrati con la Vice Ministra del Mindes Dr. Maria Isabel Rosas che li ha ricevuti cordialmente impegnandosi a coordinare con il Ministro degli Interni Fernando Rospigliosi per liberare i tre ragazzi/e che ancora rimanevano detenuti.

Alle h.20.40 é giunto un camion della polizía con una decina di militari in tenuta anti-sommossa dotati di scudo, manganelli, casco e lacrimogeni.

Sale il panico e la tensione di tutto il gruppo, che ancora soffre le conseguenze psicologiche della terribile aggressione del giorno precedente.

Sono pochi secondi che durano un’eternitá…

Ci sediamo tutti per terra per evitare nuovi abusi. Di fronte alla nuova intimidazione, un gruppi di adolescenti lavoratori riesce a dialogare con la polizía, spiegando le ragioni della manifestazione che non intralcia il traffico.

La liberazione degli ultimi ragazzi detenuti (avvenuta a notte fonda) non ha tranquilizzato i delegati nazionali del MNNATSOP che si sono radunati in assemblea durante il week-end per analizzare l’evoluzione dei fatti strascorsi e per decidere la strategia da intraprendere.

Per i prossimi aggiornamenti on-line: http://www.selvas.org

Le manifestazióni NATs in America Latina

Malgrado la triste odissea dei NATs del Perú, a livello latinoamericano si sono svolte altre manifestazióni in occasione del 14^ anniversario della Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia.

In Argentina le organizzazioni che formano il Movimento Nazionale (MANITRAS, EL CLUB DE LOS CHICOS, CEREMAP, ASOCIACION NUEVO HORIZONTE, DARLOCAB, CETAL , EL LUGAR DE LOS CHICOS) hanno difuso un documento in cui si sottolinea l’importanza “del cambiamento in relazione alla storia dell’infanzia con l’approvazione della Convenzione dei diritti dei bambini e adolescente, ratificata dall’Argentina nel 1994, un cambiamento di ottica del bambino dall’essere oggetto a soggetto di diritto dei bambini e quinde la posibilitá di poter lottare peril suo sviluppo integrale, dando prioritá all’interesse superiore degli stessi.

In contrapposizine alle norme giuridiche, oggi la realtá ci dimostra che ogni 40 minuti in Argentina muore un bambino di un anno di etá e si stima che il 60% di queste morti sono evitabili con semplici intervente. Il 76% delle case argentine vive con un bilancio che non supera la linea della povertá, visto che i bambini sono maggiormente colpiti: 8.600.000 dei bambini non coprono le necessitá primarie e di questi, 4.400.000 sono indigenti, significa che il loro futuro è mutilato per la denutrizione precoce.

Queste situazióni di esclusione si aggravano con la repressione, con un’educazione che non responde agli interessi dei bambini, aumentando l’abbandono sociale, politico, economico dell’infanzia.

Tuttavia le esperienze, le storie di vita e di lavoro di migliaia di bambini argentini, latinoamericani, africani, asiatici, ci ha dimostrato il ruolo sociale che hanno oggi, come presente e futuro del cambiamento per un mondo piú giusto.”

In Paraguay, nella capitale Asunción, si è realizzata la seconda marcia nazionale dei NATs organizzati nel Movimento Nazionale CONNATs che ha visto la partecipazione di ben millecinquecento bambini e adolescenti lavoratori proveniente da Pedro Juan Caballero (frontiera con Brasile), Ciudad del Este (frontiera Argentina e Brasil), Coronel Oviedo, Caaguazú, Luque, San Antonio, Ypane, Lambaré, Pirapey, de Asunción: Mercado de Abasto, Terminal de Ómnibus, Bº Ypati.

Il Movimento Latinoamericano dei NATs organizzati nel MOLACNATs, dalla sede di Asunción, ha difuso un documento in cui si “denuncia che dopo 14 anni dalla firma della Convenzione Internazionale, sono pochi i diritti veramente rispettati, al contrario molti diritti sono violati fino all’estremo di lasciar morire di fame migliaia di bambini e bambine, manca l’attenzione medica, molti bambini nel mondo non vanno a scuola, il sistema educativo contiua ad essere escludente. (..)

Da 28 anni stiamo lavorando e ci stiamo organizzando nei nostri Paesi di tutta l’America Latina per aiutare le nostre famiglie, per poter accedere alla scuola, per andare dal medico, per costruire la nostra identitá sociale a partire dalla dignitá che incontriamo nei nostri lavori e per cosí far rompiere i nostri diritti. In America Latina en el Caribe stiamo realizando varie attivitá per esercitare il nostro PROTAGONISMO e per denunciare la mancanza di volontá politica e il non disinteresse nei confronti dei nostri diritti, in quanto esseri umani.”

In Venezuela sta iniziando la prima assemblea nazionale dei NATs – bambini e adolescenti lavoratori organizzati.

Anche a Bogota (Colombia) i Movimenti hanno organizzato una giornata di riflessione sulla Convenzione.

CONCLUSIONE

Venerdí scorso a Torino si è realizzato il convegno internazionale “Il Mestiere di Crescere – il punto di vista dei bambini su lavoro e infanzia” promosso dal Movimento Laici per l’ America Latina MLAL di Verona (www.mlal.org ) e dall’Associazione Solidarietá Paesi Emergenti ASPEM di Cantu (CO) (www.aspemitalia.it ) in collaborazione con l’Associazione NATs di Bologna (www.associazionenats.org ), la cooperativa EQUOMERCATO (www.equomercato.it ), la rete ITALIANATs, che ha visto la partecipazione di Sergio Marelli (Presidente FOCSIV e Associazione ONG italiane), Mariateresa Tagliaventi (Universitá di Piacenza, esperta di lavoro minorile in Italia e in Europa), On. Maria Burani Procaccini e On. Marida Bolognesi della Commissione Bicamerale per l’infanzia e anche di rappresentanti di organizzazioni di minori “a rischio” di Napoli, Palermo, Berlino, Lima.

Sono riuscito a comunicarmi telefónicamente con Moisés Antonio Bazan, educatore MANTHOC presente a Torino, che ha diffuso in Italia la terribile notizia e l’assemblea ha tenuto un minuto di silenzio in solidarietá ai ragazzi lavoratori organizzati del Perú violentamente picchiati il giorno precedente.

La rete ITALIANATs (formata da 18 ONG, associazióni e centrali del commercio equo che in italia sostengono i Movimenti NATs a livello mondiale www.italianats.org ) sta diffondendo un comunicato stampa come forma di pressione al Governo Peruano per chiedere giustizia e far rispettare i diritti dell’infanzia e adolescenza, non solo oggi calpestati, e anche la solidarietá al MNNATSOP.
(per informazióni: telefono 0444.326360 – 045.8102105 cell.328.3830492 E-mail: italia_nats@yahoo.it ).

* Cristiano Morsolin, educatore di strada, giornalista e operatore di reti internazionali.

Fondatore dell’Osservatorio Independente sulla regione Andina SELVAS : www.selvas.org

Dopo varie esperienze di condivisione con minori lavoratori e di strada in Italia (Roma, Palermo), in Ecuador (Quito, Ibarra), Brasile (Rio de Janeiro e Salvador de Bahia), ora lavora a Lima nella cooperazione internazionale.

E-mail: morsolin_peru@yahoo.com

Lima, domenica 23.11.2003

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