[Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta al giornalista del Tg3 Sandro Ruotolo]
Sig. Ruotolo,
Ho assistito alla trasmissione del 12 luglio sui rifiuti.
Ritenevo, ormai penso erroneamente, che la terza rete si differenziasse dal resto delle altre reti, attraverso servizi più coraggiosi ed obiettivi. Da stasera non lo penso più. Il servizio da lei condotto, redatto e ritengo costruito (montato) portava in una sola direzione: una strenua, ripetuta, appassionata difesa degli inceneritori, a partire da quel monumento alla sicurezza, al benessere, a ciò che di meglio possa esistere in Italia, in materia di scelte energetiche, quale è l’inceneritore di Brescia. La mistificazione è apparsa chiara, in quella rapida e sfuggente intervista a due cittadini bresciani che affermavano, su precisa domanda, quanto funzioni a Brescia la raccolta differenziata. Caro sig. Ruotolo, tutti sanno ormai che la raccolta differenziata a Brescia è crollata dopo la costruzione del Megainceneritore e che inceneritore e differenziata-riciclaggio sono due realtà che non possono convivere. Lei ci ha raccontato (ha provato a raccontarci – ma non ci abbiamo creduto) una realtà che non esiste.
Non ci venga a raccontare che nel suo servizio erano rappresentate tutte le realtà e le posizioni! L’obiettività non era neppure apparente. Tutti i suoi commenti sottolineavano l’urgenza degli inceneritori fino ad una esaltante apoteosi finale sulla luce (“eterna”?) che illumina le città dotate di inceneritore. Una posizione talmente radicale, convinta e argomentata che nemmeno il Ministro Matteoli o un’azienda costruttrice di inceneritori si sognerebbe di sostenere. Ma lei lo sa (lo sa, lo sa!) che il teleriscaldamento esiste anche senza inceneritore, che l’inceneritore produce poca energia ed una elevata dispersione energetica richiedendo però elevatissimi investimenti? Nessun dubbio sui rischi, nessun accenno al principio di precauzione che dovrebbe valere sempre quando si tratta di impianti che in fase di avvio e di gestione presentano seri rischi per la salute e l’ambiente. Come vede non faccio del terrorismo sui rischi alla salute determinati dagli inceneritori. Al contrario ho adottato una posizione moderata!
L’alternativa, caro sig. Ruotolo, non è fra discarica e inceneritore, fra ecomafia e inceneritore, fra ecoballe di finto cdr e inceneritore. L’alternativa è quella proposta dal consorzio Priula di Treviso che massimizzando la raccolta differenziata, attraverso il porta a porta fino ed oltre l’80% e la tariffa puntuale riesce a ridurre la produzione di rifiuti talmente da rendere inutile la costruzione dell’inceneritore. Come mai dopo aver trasmesso l’intervista al presidente del Consorzio e aver verificato i dati di questo enorme successo, non ha commentato questa autentica “best practice”, non l’ha eretta ad esempio per tutto il territorio nazionale? No. Lei ha insistito, fino alla nausea (mi consenta questa caduta di stile, poiché di tali cadute il suo servizio era pieno), nelle interviste a quelle popolazioni meridionali così poco virtuose (per storia, cultura etc.) che producono quintali di rifiuti e non hanno intenzione né di ridurli, né di smaltirli (come sarebbe giusto) in casa loro, secondo la corretta logica dell’autosufficenza!
Qual è la perversa conclusione verso cui lei intendeva portare lo spettatore attraverso queste interviste? “La gente produce tonnellate di rifiuti ma poi se ne frega del loro destino. In casa propria (l’esaltazione forzata della “sindrome di NIMBY”) non vuole né discariche – che sono pericolosissime – né inceneritori – che invece sono modernissimi, innocui e danno la luce e il calore.Vedete che danni produce la guerra agli inceneritori? Tonnellate e tonnellate e tonnellate di rifiuti maleodoranti, nel migliore dei casi esportati in quella Germania, così avanzata e pulita, che possiede cento inceneritori e che è felicissima di accoglierli. Lo sa sig. Ruotolo, perché la Germania è felicissima di accoglierli? Perché, avendo negli ultimi anni scelto raccolte differenziate spinte, esistono sempre meno rifiuti tedeschi da bruciare. E poiché un inceneritore costa tantissimo, prima di chiuderli si guardano intorno alla ricerca di qualche paese disponibile ad esportarli.
Ma quando mai potranno partire con la raccolta differenziata le popolazioni meridionali, e in luogo di responsabilizzarli sul destino dei rifiuti da loro stessi prodotti, saranno costruiti tanti inceneritori, in grado di far sparire rapidamente tutti i rifiuti? Lei che intendeva convincere tutti noi, popolazioni meridionali comprese, sui benefici energetici dell’inceneritore, si rende conto (certo che se ne rende conto!) di quanta energia sarà sprecata nel non recupero-riciclaggio di queste tonnellate di materiale post-consumo bruciate ? E perché, sig. Ruotolo, non ha provato a chiedere al sig. Bassolino, come mai dopo tanti anni di potere amministrativo e politico, prima come sindaco ed ora come governatore, non ha mai attuato una benché minima politica di riduzione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata? Guardi che è proprio una favola che nel sud la raccolta differenziata non è possibile, per problemi sociali (sociologici) o per la presenza delle eco-mafie!
Anche se la distanza rispetto al nord è consistente, ci sono diversi comuni, nel sud, che con coraggio politico e lungimiranza hanno attuato raccolte differenziate di successo. Basta leggere il rapporto di Legambiente.
Ma lei ha preferito, sposare, con Bassolino, la tesi degli inceneritori. Al contrario aree del paese, come Treviso, il Veneto, la Lombardia, che lei riterrà “politicamente meno virtuose” o meno corrette (Treviso leghista!) ci stanno dimostrando che si può fare a meno degli inceneritori, che la frazione non riciclabile, come testimonia il sindaco di Montebelluna (tra l’altro di sinistra! – contento sig, Ruotolo?) illustrando la realtà del proprio comune che attua il porta a porta e la tariffa puntuale, si riduce fino a diventare davvero inconsistente. Se inoltre accanto a ciò si attuano iniziative come gli eco-acquisti in grado di ridurre alla fonte ciò che potrà diventare rifiuto spesso non riciclabile, si costruiscono moderni impianti di compostaggio per la frazione umida e quel poco che resta lo si inertizza in impianti di bioessicazione o vero cdr da destinare a centrali elettriche non ci sarà affatto bisogno di inceneritori. E l’energia che avrebbero potuto produrre l’avremo risparmiata moltiplicandola quattro volte attraverso il recupero e il riciclaggio.
Sig. Ruotolo, mi permetta un conclusivo processo alle intenzioni: le cose che ho descritto, lei, quale persona accorta, informata, intelligente e affatto ingenua, le conosce perfettamente.
E’ questo è il risvolto più grave di tutta questa vicenda.
GianMaria Casarini
Coordinatore Forum sui Rifiuti – Federazione dei Verdi – Reggio Emilia