di Mario A. Santini
Molto spesso mi capita di parlare con curiosi che vogliono avvicinarsi al mondo Gnu/Linux e abbandonare quello Windows. Le loro domande sono molto simili, i problemi che si trovano ad affrontare sono praticamente identici, ecco perché ho deciso di scrivere una sorta di guida che vuole accompagnare l’utente inesperto attraverso le difficoltà di una migrazione di piattaforma software, come si direbbe in gergo. Un manuale tecnico completo in proposito, lo si può trovare nel libro di Stefano Barale: “Come passare al software libero e vivere felici”. Cominciamo con la prima domanda: ma quale distribuzione è la migliore?
Nel mondo del Free Software c’è un dettaglio molto importante che ha accompagnato i sistemi operativi liberi fin dagli albori, ovvero l’offerta di diverse “distribuzioni” da parte di aziende differenti di un unico prodotto: Gnu/Linux. Un approccio che ha disorientato molti utenti, abituati a trovarsi davanti un unica società (ad esempio Microsoft a proporgli un unico sistema: Windows).
Parlando delle distribuzioni Gnu/Linux, va subito detto che non si tratta di un semplice sistema operativo, le varie aziende che si sono lanciate nel mondo del Software Libero forniscono un prodotto molto più completo. Ogni distribuzione, infatti, è corredata da una serie di suite o applicativi necessari a svolgere vari compiti tramite un computer, generalmente offrono pure all’utente la possibilità di installare più di una applicazione che svolge un particolare compito. Non si tratta, quindi, di una mera concorrenza a Windows di Microsoft, ma un approccio assai diverso che permette all’utente di acquistare una sola volta tutto il necessario per lavorare, non solo il sistema operativo, che in genere non dispone nemmeno di una suite office valida che venga installata di base.
La grande varietà? di scelta, però, genera nell’utente insicurezza. Per rispondere alla domanda, quindi, basta dire che ogni distribuzione risponde alle esigenze, che sono compatibili fra loro, nel senso che se ho un programma che funziona su una posso farlo funzionare anche su un altra semplicemente installandolo. Per chi ha poca dimestichezza o solo poca esperienza, suggerisco di utilizzare una distribuzione in live cd come la Knoppix o la Morphix.
Si tratta di due sistemi che stanno su un unico cdrom che basta inserire nel computer e far ripartire il tutto. La macchina si avvia da cdrom e carica un sistema Gnu/Linux completo di ambiente grafico e svariati programmi utili, si può lavorare salvando su un floppy o su una chiavetta Usb, infine basta spegnere la macchina e riavviarla senza il cdrom per accorgersi che nulla è cambiato. Infatti questi live cd sono comodi perché non installano nulla sul disco fisso, permettono di verificare la compatibilità hardware e di prendere confidenza con Gnu/Linux e continuare ad usare il solito sistema operativo, già residente sul computer. Se poi uno si trova soddisfatto, può benissimo installare facilmente queste distribuzioni grazie ad appositi comandi disponibili sul Desktop.
Le altre distribuzioni
Esistono moltissime distribuzioni Gnu/Linux, ognuna di queste punta a soddisfare una certa nicchia di utenti. Per esempio ci sono quelle per i super esperti programmatori o amministratori di sistema, ci sono quelle orientate per gli utenti, ci sono quelle per chi vuole imparare e ci sono anche quelle per gli utenti meno esperti.
Una bella gamma di scelta. Abbiamo già parlato delle distribuzioni per gli utenti poco esperti che desiderano cominciare subito a lavorare senza perdere troppo tempo, oppure sono semplicemente curiosi e desiderano capire meglio che cosa è Gnu/Linux. Ora vediamo qualche distribuzione per chi vuole imparare a fondo come funziona il sistema operativo.
All’utente tecnico che vuole studiare mettendo mano alle cose non posso che consigliare la Gentoo . Si tratta di una distribuzione che sta su un cdrom, ma questa volta non perché c’è tutto preconfezionato, ma perché ci sono i sorgenti del software e basta. Questa distribuzione, che prende il nome da una delle specie di pinguino, non fornisce alcun pacchetto compilato, ma lascia tutto il lavoro all’installatore che deve provvedere di volta in volta ad eseguire le operazioni di compilazione del software sulla propria macchina. Questo va bene per coloro che desiderano costruire un sistema operativo su misura per le proprie esigenze senza il sovraccarico di un sistema generico come quelli normalmente utilizzati. Oppure, è ottima per imparare passo per passo come è strutturata e come funziona una distribuzione.
Dall’estremo della Gentoo possiamo spostarci alla Debian , un sistema sempre per esperti, ma un po’ più pratico. Si tratta di una distribuzione concepita per sistemi server ed orientata ad un pubblico di sviluppatori e programmatori, anche se pare sia la distribuzione Gnu/Linux con il maggior numero di pacchetti software a disposizione ed il fatto che i famosi live cd di cui abbiamo parlato (Knoppix e Morphix) si basino esclusivamente su questa, dimostra quanto sia scalabile (ovvero in grado di soddisfare sia esigenze complesse di basso livello sia quelle di alto livello). Va detto che il vero scalino per l’utilizzo della Debian è il sistema di installazione, che si è evoluto molto poco rispetto al resto, una volta installata si tratta di una distribuzione ricca di software e molto ben fatta, mantenuta da una vasta comunità di programmatori liberi.
Fra le distribuzioni di punta si deve citare anche la Red Hat, storica azienda che annovera fra i propri sviluppatori alcuni fra i più attivi partecipanti allo sviluppo del kernel di Linux. L’anno scorso questa azienda ha dichiarato di orientare tutto il proprio interesse per il mercato server e di voler abbandonare l’utenza domestica, regalando la propria eredità ad un gruppo di sviluppo che si chiama Fedora.
Infine non si può non accennare anche alla mitica Slackware, una distribuzione minimale, ma che molti hanno trovato interessante e non hanno mai abbandonato. Si basa sul lavoro di un unico tecnico Patrick Volkerding, che ha puntato tutto sulla facilità d’uso e la stabilità.
Le distribuzioni Desktop
Concluderei la trattazione delle distribuzioni con le cosiddette distribuzioni desktop, ovvero quei sistemi orientati ad utenti che utilizzano prevalentemente l’ambiente grafico e che preferiscono avere un sistema facile e veloce da utilizzare.
Inizialmente Gnu/Linux era un sistema abbastanza difficile da installare e utilizzare per un utente comune, se vogliamo paragonarlo a Windows ’95 suo “coetaneo”, la risposta del mondo Free era spesso: “Gnu/Linux è per chi vuole capire le cose, gli altri utilizzino Windows”. Una risposta un po’ naif che per fortuna non si è rivelata la strada percorsa dalle aziende, che hanno sin dai primi istanti puntato su un pubblico domestico. A rompere il ghiaccio ci ha pensato la Red Hat, alla quale si è affiancata la tedesca SuSE, la francese Mandrake, che fra l’altro ha cominciato imitando la Red Hat e lo ha potuto fare grazie al fatto che tutto quanto viene prodotto dalla concorrente statunitense è sotto Gpl. In passato c’era anche Caldera (oggi divenuta Sco Group), autrice di una distribuzione che era quasi in grado di installarsi da sola. La lista è molto lunga, basta cercare su Internet per trovare un po’ tutto quello che si vuole.
Queste distribuzioni hanno la particolarità di essere realizzate per fornire all’utente un sistema desktop completo, facile da usare e potente. Purtroppo molte di queste aziende hanno avuto notevoli difficoltà nell’affermarsi, alcune hanno dovuto chiudere o sono state acquisite da altre aziende. Le ragioni di questi problemi sono legate spesso al fatto che queste distribuzioni non potevano e non possono supportare l’hardware di ultima generazione cos?n fretta come Windows, dato che molti produttori hardware non rilasciano le specifiche tecniche necessarie alla realizzazione dei driver e che gli stessi forniscono il software solo per piattaforme Windows. Trattandosi di società piccolissime e con poco mercato, la possibilità di concorrere con gli accordi stretti da Microsoft è difficile, per usare un eufemismo. Tuttavia, gran parte dei produttori non ha problemi e molto hardware è supportato dai sistemi Gnu/Linux. Questo handicap colpisce molto i computer client/desktop, mentre è quasi trasparente per quanto riguarda i server, perché i computer client sono aggiornati più spesso ed hanno molte periferiche come le schede video e audio dedicate, per non parlare dell’annoso problema dei modem. Molti computer sono venduti con schede modem interne che a tutti gli effetti non sono affatto dei modem, funzionano solo grazie a programmi speciali che svolgono tutto il compito altrimenti deputato ai circuiti integrati. Ovviamente questo software spesso e volentieri non è disponibile per Gnu/Linux e nemmeno le specifiche per poterlo scrivere. Va comunque precisato che la maggior parte degli altri dispositivi modem è supportata.
Nell’ultimo anno il crescente successo di Gnu/Linux ha incoraggiato lo sviluppo di queste piattaforme desktop. La Novell assieme ad IBM ha acquisito la SuSE proprio allo scopo di entrare prepotentemente nel mercato dei client proponendo un sistema concorrenziale a Windows anche dal punto di vista di supporto dell’hardware di ultima generazione.
Vedremo che succede nel corso del 2004.
Dove reperire una distribuzione Gnu/Linux
In genere si possono trovare le principali distribuzioni in quasi tutti i negozi per computer, oppure nelle edicole acquistando riviste che parlano di Gnu/Linux o Free Software.
Una cosa positiva, potrebbe essere quella di chiederla al proprio “spacciatore” di software preferito, se ha solo prodotti per Microsoft Windows tanto meglio, vorrà dire che comincerà a prendere anche quelli per Gnu/Linux.
Se, invece, conoscete qualcuno con una buona connessione Internet a disposizione, potete chiedergli se la può scaricare dalla rete per voi (e magari anche per lui), in genere tutte le distribuzioni sono disponibili, ma si tratta di operazioni lunghe, perché significa scaricare al minimo un cdrom di software.
Per chi comincia e sceglie di partire facile e veloce, non può che prendere una Knoppix oppure una Morphix, si può anche tentare di scaricarle da Internet in quanto si tratta di un solo cdrom (sempre per gli ammiratori di Alice), ma anche in questo caso vale la pena di girare le edicole in cerca di una rivista che la contenga, altrimenti potete cercare il Linux User Group della vostra zona, provare a contattarlo (di solito sono persone simpatiche) e riceverete certamente aiuto.
Per coloro che hanno un po’ di tempo a disposizione, invece, consiglio vivamente di acquistare una distribuzione come SuSE, Mandrake, Fedora. Questo perché nella confezione troverà anche un manuale di istruzioni e avrà diritto all’assistenza tecnica telefonica, che potrà unire alla propria volontà di imparare le cose da zero.
Prima di cominciare ad installare, aspettate un attimo. Vale la pena di investire un po’ di tempo nel reperimento di documentazione e quant’altro sulla distribuzione che state per installare, se potete iscrivetevi a qualche mailing list (la lista dei Lug italiani la trovate qui : http://www.linux.it/LUG/) è meglio. Una delle potenzialità di Gnu/Linux e del mondo del Free Software è la facilità nel trovare aiuto quando si ha bisogno di fare qualcosa e si sta partendo da zero.
Una volta che vi siete procurati la distribuzione, la documentazione necessaria, vi siete iscritti ad un Lug, potete finalmente cominciare ad installare Gnu/Linux e scoprire un mondo nuovo di lavorare nel mondo informatico.
Per coloro che sono caparbi, che amano le sfide impossibili o che desiderano capire meglio quanto offre Gnu/Linux, consiglio di procurarsi le distribuzioni Slackware , Debian, Gentoo. Anche in questo caso troverà chili di manualistica, anche in italiano, e numerosi fan disposti a tutto pur di aiutarvi, solo che si tratta di distribuzioni più dure da affrontare. Richiedono una certa esperienza e familiarità con il mondo informatico e con l’hardware. Per quanto riguarda la Gentoo, c’è anche da aggiungere un pizzico di competenza nella compilazione di sorgenti. Se non vi siete spaventati, allora non avete altro da temere. Che aspettate!
Inizia l’installazione
Oramai installare un sistema Gnu/Linux non è più una operazione per pochi eletti. Le recenti distribuzioni hanno migliorato notevolmente questo aspetto fondamentale, anche se va detto che la maggior parte degli utenti più inesperti non sarebbe in grado di installare nemmeno Windows.
Resta, però, una operazione in tutte le procedure di installazione che non può essere automatizzata fino a renderla trasparente all’utente, perché si tratta di una operazione troppo delicata e complessa, quindi richiede interazione umana per essere portata a compimento.
Si tratta del partizionamento del disco fisso.
A differenza di Windows, Gnu/Linux necessita di una particolare struttura del disco, che richiede la creazione di una partizione di swap, ovvero, l’assegnazione di una quota di disco dove il sistema scaricherà la memoria Ram quando la esaurisce per via dei programmi utilizzati. Inoltre, molti di coloro che utilizzano Gnu/Linux spesso vogliono lasciare anche il loro Windows, per cui occorre creare una nuova partizione che contenga il nuovo sistema operativo.
Il concetto di partizione non è nuovo e non è nemmeno una peculiarità di Gnu/Linux, anche chi lavora in Windows può fare ed utilizzare partizioni, spesso è consigliato per gestire meglio i dischi troppo grandi. Il fatto è che come abitudine queste non si fanno, si tende ad installare sempre Windows su tutto il disco e poi recuperare lo spazio diventa difficoltoso ed a volte molto rischioso.
Per questa ragione prima di fare qualunque cosa che potrebbe anche compromettere il vostro computer dovreste salvarvi i dati più preziosi con un back-up su dvd, cdrom o cassetta.
In genere tutti i programmi di installazione per Gnu/Linux hanno un sistema di partizionamento più o meno semplice che permette di ovviare all’inconveniente ed evitare danni. A volte però capita che non tutto riesce proprio liscio, nel senso che Windows non rilascia alcune parti di memoria e non si può creare una partizione per il nuovo sistema operativo. L’inconveniente può essere ovviato utilizzando il programma per Windows come Partition Magic, che però è a pagamento, l’alternativa è quella di cancellare Windows per installare Gnu/Linux, creare le partizioni necessarie e quindi reinstallare Windows.
In quanto a come si crea una partizione, dipende dal software che utilizzate e quindi occorre seguire la guida specifica della distribuzione che state installando.
Scelta dei pacchetti.
Una volta risolti i problemi di partizionamento e configurazione dell’hardware del proprio computer c’è un altra operazione importante: la scelta dei pacchetti software da installare.
Nel mondo Gnu/Linux il software viene organizzato per pacchetti, ogni programma come ad esempio OpenOffice è contenuto all’interno di uno specifico pacchetto. Il modo in cui le varie distribuzioni realizzano questi pacchetti può variare, in genere quasi tutte le distribuzioni utilizzano il formato detto rpm, eccetto la Debian che utilizza un proprio formato, il deb. Entrambi i formati sono pubblici e quindi chiunque può realizzare un pacchetto rpm o deb se lo desidera.
Per gestire i pacchetti c’è il programma rpm, che permette di installare, rimuovere o fare l’update di pacchetti con estensione omonima. Nel mondo Debian si utilizza allo stesso modo il comando dpgk che gestisce sia deb sia rpm, ma in genere si fa capo al comando più famoso apt-get, che gestisce sia la scelta, sia l’installazione, update, rimozione e configurazione. Ovviamente ogni distribuzione ha sviluppato dei tool grafici per sopperire alla “difficoltà” d’uso di questi programmi a linea di comando.
Una volta compreso come funziona il sistema di installazione del software per la nostra distribuzione, possiamo proseguire scegliendo i programmi che più ci interessano. Le distribuzioni Gnu/Linux provvedono ad installare un “core” del sistema, vale a dire un nocciolo centrale indispensabile, il resto lo possiamo scegliere in aggiunta.
Come prima cosa dobbiamo assicurarci che si installino le basi dell’ambiente grafico come l’X server, generalmente si utilizza XFree86, disponibile in tutte le distribuzioni. Sucessivamente occorre scegliere quale tipo di ambiente desktop vogliamo utilizzare, i principali sono Kde e Gnome .
Ora dobbiamo pensare a che cosa vogliamo fare con il nostro computer. Per navigare in Internet sarà necessario installare un browser come Mozilla , Firefox , Konqueror (compreso in Kde), Dillo , Nautilus (compreso in Gnome). Poi avremmo bisogno di un client per la posta elettronica. Se utilizziamo Mozilla, potremmo utilizzare il suo, altrimenti la scelta è vasta. Una soluzione che si sta facendo strada è quella di Evolution . Per la realizzazione di documenti di testo avremmo bisogno di un ambiente di office automation. Se abbiamo scelto Kde e non siamo troppo esigenti ci potremmo accontentare di KOffice, un pacchetto installato assieme al desktop. Per esigenze più professionali o produttive c’è OpenOffice che oramai è stato consacrato come office suite per ecellenzadel mondo Free. A chi cerca i singoli pezzetti perchè interessato alle particolari funzionalità si può consigliare Gnumeric come foglio di calcolo e Abiword come editor di testi.
Per quanto riguarda la grafica c’è l’immancabile The Gimp o Blender per quanto riguarda il tridimensionale. Ora abbiamo una postazione Gnu/Linux che contiene tutto il software che ci serve, in caso di particolari esigenze provate a cercare su Internet, in genere è piuttosto immediato trovare il programma Free che fa al caso vostro, oppure rivolgetevi a quella simpatica compagnia che è il Linux User Group più vicino a voi (la lista completa dei Lug italiani la trovate qui).
Ambiente grafico.
Molti utenti hanno qualche remora a passare a Gnu/Linux in quanto ritengono che quest’ultimo non disponga di un ambiente grafico e che sia unicamente costituito da una interfaccia a linea di comando come il vecchio Ms-Dos.
In realtà i sistemi “Unix like” e quindi anche Gnu/Linux, dispongono da parecchio tempo di un ambiente grafico a finestre simile a quello disponibile su Ms Windows o Mac Os X. Questo ambiente si chiama X Window System (con la “X” e senza la “s” finale). Si tratta di un software concepito in maniera differente rispetto all’approccio dei sistemi a finestre più comuni, ma l’utilizzo è analogo.
La principale differenza è che il sistema X Window non è integrato a basso livello nel sistema operativo (driver della scheda grafica a parte), o meglio, Gnu/Linux può essere utilizzato con l’interfaccia a linea di comando alla quale si sovrappone quella grafica in un ottica opposta, insomma, a quella usuale fra coloro che possono essere definiti utenti desktop.
Tutto questo, però, non significa che gli ambienti grafici per Gnu/Linux non permettano una corretta gestione della postazione, in questo senso esistono numerosi progetti. Tutte le principali distribuzioni hanno realizzato un proprio ambiente di gestione che permette di effettuare quasi tutte le operazioni di amministrazione (almeno quelle più comuni come l’installazione di una stampante) attraverso una interfaccia grafica. In particolare c’è un progetto che si chiama Webmin, che permette di amministrare tramite delle semplici pagine web il proprio sistema.
Il fatto che l’ambiente grafico è visto come una applicazione separata dal sistema centrale, ha permesso la nascita di numerosi sistemi grafici differenti per la piattaforma Gnu/Linux. Questo fatto ha reso possibile una scelta molto varia. Si può optare per un sistema grafico minimale che utilizza poche risorse, adatto a tecnici esperti che sanno muoversi sul sistema e che non necessitano di particolari agevolazioni, ma anche a situazioni di vecchio hardware che non dispone di ecellenti risorse di memoria, oppure si può optare per un desktop avanzato che fa pure il caffè, come si suol dire. Parlando di ambienti avanzati si possono citare due progetti in particolare : Gnome e Kde. Entrambi questi desktop permettono all’utente di lavorare in modalità grafica proprio come se si trovassero su un Pc Ms Window o Mac Os X. Va aggiunto che la molteplicità di scelta di Gnu/Linux, permette pure di configurare i desktop in modo che assomiglino e che si comportano in maniera molto simile ai due sistemi proprietari più diffusi appena citati. Ovviamente l’utente non sta utilizzando questi prodotti, ma solo dei desktop che assomigliano graficamente a quei software. Questo è comunque un fatto molto importante per le interfacce grafiche, lo si è visto con le varie trasformazioni di Ms Windows, che hanno sempre lasciati gli utenti più inesperti un po’ sperduti.
Infine, va detto che il recente interessamento di Novell per i desktop Gnu/Linux, che l’anno scorso si è trasformato nell’acquisto della tedesca SuSe (azienda leader nella produzione di distribuzioni Gnu/Linux), lascia intendere che anche in questo settore, ancora un po’ in dietro rispetto al livello qualitativo del resto del sistema, presto farà passi da gigante.
Aggiornare l’installazione
Se installare un sistema Gnu/Linux oggi è sempre più facile rispetto al passato, quello che resta ancora alquanto ostico per gli utenti meno esperti è l’aggiornamento del proprio sistema e l’installazione di nuovi programmi.
Per quanto riguarda l’aggiornamento la maggior parte delle distribuzioni lascia un po’ a desiderare, nel senso che in genere è meglio installare da capo la versione successiva. Un lavoro semplificato rispetto alla prima installazione, dato che il disco fisso è stato partizionato (l’operazione in genere più complessa), ma comunque si tratta di un lavoro pesante in quanto si deve provvedere ad un back-up complessivo dei dati. Al momento solo la Debian, dispone di un sistema di upgrade veramente efficace. Si può sostenere che basti installare una volta la distribuzione per poi vivere di soli update al sistema. Si tratta di un programma collaudatissimo e molto potente chiamato apt-get, che oramai è divenuto un mito nel modo degli appassionati. Naturalmente si tratta di un programma a linea di comando, ma c’è anche una interfaccia grafica, denominata Synaptic, che permette di effettuare le stesse operazioni in maniera più semplice. Anche per questa ragione Debian si sta imponendo sempre più nel mondo Linux come distribuzione principale, pur non essendo una azienda a fini commerciali, ma solo una comunità di sviluppatori.
Le potenzialità di apt-get vanno estese anche all’installazione dei programmi, il che facilita enormemente gli utenti di questa distribuzione, soprattutto perché è uno dei sistemi Gnu/Linux più ricchi di software in assoluto.
Nel mondo delle distribuzioni, infatti, si tenta di avere tutti i software necessari a operare con il computer disponibili in un formato (pacchetto) compatibile con la distribuzione. Questi formati per Red Hat (ora Fedora), Mandrake, SuSe e tante altre è il formato rpm, mentre per la Debian è il deb. Le specifiche di questi formati sono tutte libere, per cui chiunque può realizzare dei pacchetti rpm o deb, inoltre si possono convertire anche gli stessi formati in altri formati (rpm -> deb e viceversa). Questo consente una enorme disponibilità di software, anche se a volte è necessario arrivare a lavorare a più basso livello, sporcandosi le mani, per cos?ire. Questo accade quando vogliamo utilizzare una particolare versione di software, oppure un programma specifico che non è disponibile per la nostra distribuzione. In questo caso si deve confidare nella documentazione e nel fatto che il programmatore abbia fatto un buon lavoro. Pur considerando che questo resta un compito quasi impossibile per un novizio, mi preme sottolineare come l’avere anche una possibilità di fare qualcosa sia superiore al fatto di non poterla fare come accade nel mondo dei sistemi proprietari. Se proprio non sapete che fare, potete sempre rivolgervi ad una comunità di utenti Linux, che sono sempre aperte e disponibili per aiutare chi è alle prime armi.
Migrazione dei programmi
Installare correttamente un sistema Gnu/Linux sul proprio computer non è l’unica operazione necessaria per poter passare ad utilizzare solo Software Libero.
Molte persone hanno il problema di dover ripristinare i dati realizzati o archiviati fino ad oggi con programmi proprietari ed anche trovare applicazioni che abbiano le stesse funzionalità di quelle utilizzate fino al giorno prima.
Per queste esigenze il Software Libero mette a disposizione molti strumenti per la conversione dei file in formati aperti, specialmente se si tratta di documenti di tipo office. Senza contare che i programmi proprietari di suite da office automation hanno sempre la possibilità di salvare i file in formati liberi (Rtf, Pdf, Ps, Html, Xml, Csv).
Le fasce coperte sono quelle dei browser web, strumenti di office automation, sviluppo software, realizzazioni di grafica non professionale, database, software gestionale e desktop.
Nonostante la presenza di molto software e di condizioni di qualità e affidabilità maggiori, la scelta di adottare Software Libero comporta certamente dei costi iniziali significativi, che sono giustificati solo come investimento nel lungo periodo, dato il risparmio per le licenze e la possibilità di realizzare funzionalità aggiuntive e particolari a basso costo. A questo si aggiungono pure i costi di aggiornamento del personale, che deve imparare ad utilizzare i nuovi strumenti e le conseguenti inerzie che possono sorgere di fronte alla novità. Questi ostacoli spesso appaiono insormontabili per le aziende, che hanno sempre bisogno di minimizzare i costi ed aumentare l’efficenza.
Ma la logica del software proprietario è quella di spingere i clienti all’acquisto di un prodotto generico che si adatta il più possibile alle esigenze di tutti, trascurando quelle specifiche, con alti costi di intervento per nuove funzionalità e correzione di problemi esistenti. Tutto questo senza calcolare i lunghi tempi d’attesa per la soddisfazione delle richieste.
Al contrario la logica del Software Libero si basa su prodotti pensati per essere adattabili e quindi per essere fatti su misura alle necessità del cliente, i tempi per la correzione dei problemi o la implementazione di nuove funzionalità, anche su richiesta sono molto rapidi, mentre i costi sono ridotti per via della mancanza dell’onere di licenza.
Spesso il vaglio dei soli preventivi per l’acquisto di nuove macchine o l’aggiornamento del software non sono significativi, occorre verificare anche il potenziale di miglioramento che è possibile introdurre, la possibilità di integrare i sistemi esistenti per velocizzare e migliorare il lavoro o lo sviluppo di sistemi più avanzati.
Scegliere il Software Libero non è solo un fatto ideologico, per le realtà di piccole e medie aziende si tratta della possibilità di realizzare strumenti utili in tempi rapidi ed a costi ragionevoli.
Amministrare il sistema
Installato, configurato il nostro sistema Gnu/Linux possiamo cominciare a lavorare.
Proprio a questo punto sorge un problema che assilla tutti gli utenti di computer indistintamente : la necessità di amministrare la propria macchina. Le attività di amministrazione di sistema racchiudono tutte quelle operazioni necessarie a rendere il computer efficiente e funzionale. Vale a dire l’installazione e la disinstallazione di software, la creazione di utenti, l’attivazione e configurazione di servizi e tante, tantissime altre operazioni. Il filo conduttore di tutte queste attività è la necessità per chi le svolge, di avere a che fare con l’aspetto più subdolo e incomprensibile del proprio computer. Oggi esistono due strategie per superare questo pesante scoglio. La prima è quella commerciale, che si affida a delle finestre grafiche semplici e altrettanto limitate, spesso molto scarne di dettagli o chiarimenti o qualunque altra forma di documentazione. La seconda è quella intrapresa dal progetto Gnu e dalla Comunità del Software Libero. Si parte con il piazzare una documentazione veloce sulla macchina che illustra il funzionamento dei vari comandi o funzioni (man pages), accessibili tramite un tool centralizzato (comando man o xman). Non si tratta dell’equivalente della documentazione online di Windows, ma bens?i un insieme di documenti a corredo dei programmi in grado di aiutare molto l’utilizzatore. Si mette a disposizione dell’amministratore o dell’utilizzatore l’ambiente di sviluppo del computer, che permette di lavorare a basso livello per installare il software sulla propria stazione. Questo aspetto permette di scavalcare molti problemi a cominciare dal software non disponibile in formato binario per la propria piattaforma. Naturalmente questo vantaggio c’è solo per il Free Software e l’Open Source. Si può accedere attraverso file di testo alla configurazione della macchina, che può essere amministrata da linea di comando. Anche se a molti tale cosa fa orrore, va riconosciuto il fatto che per gestire in maniera rapida e semplice le cose nessuno ha ancora inventato nulla di meglio. Accedere a file testo con la configurazione, permette una interazione massima con i vari servizi/programmi. Infine, recentemente stanno nascendo un sacco di interfacce grafiche che tentano di semplificare questi angusti compiti. In particolare c’è Webmin, una interfaccia web che permette di amministrare la propria macchina attraverso delle pagine html, che media fra semplicità di utilizzo e libertà d’azione. Ogni ambiente desktop, però, ha la propria interfaccia di amministrazione, senza contare quelle realizzate dalle aziende distributrici dei sistemi Gnu/Linux. In tal proposito è da citare la tedesca SuSe, recentemente acquistata da Novell, che ha realizzato gli apprezzatissimi Yast, YastII e Sax.
Infine, come risorsa ci sono sempre i Linux User Group e i newsgroup in rete, ma se non volete sporcarvi le mani potete sempre rivolgervi ad un tecnico. Con il Software Libero avete pure il vantaggio di essere voi a scegliere di chi fidarvi, senza dover chiamare un numero telefonico per parlare con una signorina, che poi vi passa un altra signorina, che vi passa il tecnico…