“Io immagino che abbiano scambiato il peschereccio per una nave con clandestini, ma con l’inchiesta verificheremo ciò che è accaduto”.
Ecco come il ministro dell’interno Roberto Maroni tenta di spiegare (o giustificare?) il fuoco aperto da una motovedetta libica (o sarebbe meglio dire libico-italiana?) contro un peschereccio di Mazara del Vallo. Come noto, a bordo dell’imbarcazione militare (che rientra fra quelle “donate” da Roma a Tripoli per contrastare l’immigrazione) c’erano anche alcuni finanzieri italiani. Non è dato sapere come questi abbiano reagito quando l’imbarcazione è schizzata all’inseguimento dei pescatori italiani sparando ad altezza uomo diverse raffiche di mitragliatore.
Sarebbe stato tutto “normale” se si trattava “soltanto” di immigrati illegali?
Quando l’Italia democratica, popolare, cristiana, saprà respingere, rifiutare definitivamente la disumanità di questa politica governativa?
Che cosa dobbiamo ancora ascoltare e vedere di raccapricciante?
O dobbiamo forse rassegnarci a leggere sui quotidiani “indipendenti” – come ormai capita sempre più spesso: lo sdoganamento berlusconiano è pienamente riuscito – che personaggi pubblici come Tosi, Zaia, Cota, Maroni sono “cavalli di razza” della Lega?
Ma di che “razza” stiamo parlando? Di quali valori?
Di quale comunità nazionale e locale?
Forse ce lo può spiegare quella larga parte del Pd che considera la Lega un interlocutore politico col quale va instaurato un dialogo…
Aiuto!
Se spariamo ai pescatori…
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