La maggioranza di governo non si accontenta di introdurre norme pesanti nei riguardi della popolazione straniera che non ha le carte in regola. No, se la prende anche con chi la critica, come il noto settimanale cattolico Famiglia Cristiana secondo il quale, con i medici “invitati a fare la spia e denunciare i clandestini” e con la legalizzazione delle ronde padane ovvero di “associazioni paramilitari”, l’Italia “precipita verso il baratro di leggi razziali”. “L’Italia, già abbastanza ‘cattiva’ con i più deboli, lo diventerà ancora di più: si è varcato il limite che distingue il rigore della legge dall’accanimento persecutorio”, continua Famiglia Cristiana.
Apriti cielo. Il periodico dei Paolini finisce alla gogna.
Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, contrattacca parlando di “dichiarazioni deliranti, di un attacco di violenza inaudita nei toni e nei contenuti, tanto più inaccettabile in quanto si fonda su presupposti palesemente falsi”. E naturalmente annuncia querele.
Il capogruppo leghista al Senato, Bricolo, ha addirittura definito Famiglia Cristiana “un giornale eversivo, che detta la linea alla sinistra e i cui toni
superano addirittura quelli di certi volantini dei centri sociali”.
Questa è la classe politica che governa l’Italia.
Il leader del Pd Veltroni, che ogni tanto l’azzecca, ha fatto proprie le dichiarazioni di Famiglia Cristiane sfidando Maroni a querelare anche lui.
Si potrebbe innescare una reazione a catena.
Per parte sua, il Comitato di redazione (la rappresentanza sindacale aziendale) della Periodici San Paolo ha espresso “la sua piena solidarietà” alla direzione di Famiglia Cristiana, “attaccata
violentemente da alcuni esponenti politici, che hanno usato nei
confronti della testata dei Paolini toni intimidatori”. E scrive: “Ci chiediamo con preoccupazione che ne sarà della libertà d’informazione in un Paese dove si attacca in modo così strumentale e bieco, con annessi annunci di iniziative legali, il diritto-dovere di critica, parte
essenziale e ineliminabile del diritto d’informazione in uno Stato che si voglia definire democratico.
Non è la prima volta che il giornale dei Paolini, per il solo fatto di esprimere un dissenso, viene fatto oggetto di attacchi e offese volte a dipingere fantasiosamente una delle voci storiche più libere e autorevoli della stampa cattolica italiana come ‘giornale sovversivo’. Si dimentica maliziosamente che il settimanale, fedele solo ai valori cristiani, usa non
fare sconti a nessun governo o opposizione, sia di centrodestra che di centrosinistra.
Famiglia Cristiana e i suoi giornalisti, nell’esercitare la sacrosanta libertà di critica, sono guidati soltanto dall’appassionata ricerca della verità e hanno come riferimenti imprescindibili i dettami della dottrina sociale
della Chiesa.