[ riceviamo e pubblichiamo ]
Mao Valpiana
L’Assessore del Comune di Verona, Vittorio Di Dio (Alleanza Nazionale),
non vuole vedere le bandiere della pace in Piazza Brà. Nemmeno se a issarle sono persone al di sopra di ogni sospetto come i padri comboniani, che insieme al Centro Missionario Diocesano hanno preparato la “Carovana della pace” di passaggio a Verona. Per l’assessore quelle sono bandiere sovversive. Certamente è male informato. Forse conviene ricordagli la vera storia di quel vessillo. La prima bandiera della pace con i colori dell’arcobaleno, in Italia, fu
cucita a mano con pezze che c’erano in casa alla vigilia della prima
marcia Perugia-Assisi il 24 settembre 1961.
Aldo Capitini, filosofo, fondatore del Movimento Nonviolento e ideatore
della prima grande Marcia pacifista, voleva un simbolo per la pace, ma
tutte le altre bandiere significavano già qualcosa. Quella contro la
guerra secondo lui doveva avere tutti i colori dell’internazionale dei
popoli, tutti i colori del mondo. Fu una bimba che allora aveva 12 anni,
Francesca Siciliani, figlia del noto maestro musicale, a cucire quella
prima bandiera, ancor oggi conservata a Todi, nella casa di Lanfranco
Mencaroni, amico e compagno di Capitini.
“Le bandiere hanno il colore dell’arcobaleno, ma il richiamo alla natura
ha un significato: l’arcobaleno questa volta lo vogliamo prima della
tempesta, non dopo”, scrisse quel giorno Gianni Rodari, uno dei 30mila
pacifisti in marcia, con un esplicito riferimento al versetto della Genesi
in cui Dio suggella la sua alleanza con gli uomini dopo il diluvio
universale. Anche Bruno Munari, artista e designer, suggerì a Capitini di
usare l’iride per la marcia Perugia-Assisi. Disse che l’archetipo della
pace era l’arcobaleno, simbolo insieme di pluralità e di unità.
Aldo Capitini aveva già visto sventolare quella bandiera dai pacifisti
stranieri. La vide usata da Bertrand Russel in Inghilterra per la campagna
sul disarmo nucleare all’inizio del 1960. L’arcobaleno indicava la pace
dopo la tempesta della Seconda guerra mondiale e la speranza di un mondo
senza armi nucleari. Fu così che la bandiera della pace iniziò a
diffondersi in Italia…
…fino ad oggi, quando un assessore del Comune di Verona decide di
vietarla… alla faccia di Capitini, di Rodari, di Munari, di Russel.
Non prova nemmeno un po’ di vergogna il povero Di Dio?
Mao Valpiana
Movimento Nonviolento
Verona
www.nonviolenti.org